Domanda:
10 punti al migliore!!!!!! Parafrasi la morte di patroclo...?
anonymous
2008-12-26 05:44:44 UTC
Dal rigo 783 al rigo 867: cioè da: E Patroclo si slanciò, a: immortali, che a Peleo diedero i numi, dono stupendo.Grazie....Mi raccomando: 10 punti al migliore!!!!!!!!!!!!
Quattro risposte:
Hjoral
2008-12-26 05:57:13 UTC
Ho trovato questi documenti:



- Una parafrasi in forma di riassunto.



" Il violento colpo di Apollo stordì Patroclo, e il corpo perse vigore: a tradimento un eroe troiano lo colpì con l’asta, costui era Euforbo di Pantoo che primeggiava sui coetanei per l’abilità nel lanciare l’asta e nel cavalcare e per la velocità nella corsa, uccise venti guerrieri appena giunse ad apprendere l’arte della guerra. A te per primo Patroclo lanciò l’asta, ma non ti uccise e scappò dopo aver ripreso l’asta di faggio: non ti seppe affrontare anche se ormai indifeso. Ma Patroclo, vinto dal colpo infertogli da Apollo e dalla lancia di Euforbo, cercò di riparare tra i compagni per evitare la morte. Ettore, come vide Patroclo nascondersi ferito dal bronzo, gli saltò addosso e lo trafisse al basso ventre. Cadendo fece un rumore sordo che straziò il cuore dell’esercito acheo. Come quando un leone vince un cinghiale indomabile – essi hanno combattuto aspramente sui monti per una piccola pozza d’acqua: volevano bere entrambi – così il leone vince l’altro che rantola; così Patroclo, che molti uccise, fu privato della vita da Ettore ed egli gli disse parole sfuggenti: “ Patroclo, tu speravi di distruggere la nostra città, e rendere schiave le donne troiane, condurle con le navi nella tua patria, stolto! "





- Una parafrasi, però dal rigo 777 al rigo 810:



" 777-810

e fino al momento in cui il sole era in cielo(quindi era giorno) da entrambe le parti si scoccavano le frecce infuocate e la gente moriva,ma quando il sole si posò(quindi scese la sera) nell'ora in cui i buoi finiscono di lavorare, gli achei erano più forti,e e tirarono fuori dal carro Cebrione,che non sentiva le urla dei Teucri,e lo privarono delle armi. Patroclo si scagliò per tre volte contro i troiani,pensando ad una sconfitta(quella dei troiani!)ed era così simile ad ares ardente che gridando paurosamente ammazzò 27 uomini(9x3). ma quandò si scagliò per la quarta volta,che sembrava un dio, a te,Patroclo,si prospettò la tua morte:Apollo gli andò contro tramando,ma (patroclo)non lo vide arrivare nella mischia;(infatti Apollo) gli andò incontro celato da molta nebbia.E si fermò dietro Patroclo,gli colpì la schiena e le spalle larghe : a Patroclo girarono gli occhi.

Apollo gli fece cadere l'elmo dalla testa che suonò rotolando con la visiera abbassata sotto gli zoccoli dei cavalli, i pennacchi si sporcarono di sangue e di polvere : ma prima non era mai stato possibile ciò perché l'elmo apparteneva ad un uomo dalla bella fronte: Achille, e gli proteggeva la testa: ma allora Zeus lo donò ad Ettore affinché lo portasse sulla sua testa: e la morte gli era vicina.l'asta dall'ombra lunga(epiteto), pesante, solida,grossa,appuntita che era in mano a Patroclo, si spezzò: e dalle sue spalle cadde a terra lo scudo insieme alla cinta di cuoio , e il dio Apollo, figlio di Zeus, gli slacciò la corazza.Svenne, le sue membra si afflosciarono e si fermò esterrefatto: venne colpito tra le spalle da un eroe troiano, Euforbo di Pantoo che tra i suoi coetanei si distingueva per la bravura con l'asta, per i cavalli e per la corsa.gettò giù dai cavalli venti guerrieri quando arrivò col cocchio a combattere per la prima volta. "





Questa, invece, dovrebbe essere tutta la parafrasi dal rigo 777 al rigo 810:



" e fino al momento in cui il sole era in cielo(quindi era giorno) da entrambe le parti si scoccavano le frecce infuocate e la gente moriva,ma quando il sole si posò(quindi scese la sera) nell'ora in cui i buoi finiscono di lavorare, gli achei erano più forti,e e tirarono fuori dal carro Cebrione,che non sentiva le urla dei Teucri,e lo privarono delle armi. Patroclo si scagliò per tre volte contro i troiani,pensando ad una sconfitta(quella dei troiani!)ed era così simile ad ares ardente che gridando paurosamente ammazzò 27 uomini(9x3). ma quandò si scagliò per la quarta volta,che sembrava un dio, a te,Patroclo,si prospettò la tua morte:Apollo gli andò contro tramando,ma (patroclo)non lo vide arrivare nella mischia;(infatti Apollo) gli andò incontro celato da molta nebbia.E si fermò dietro Patroclo,gli colpì la schiena e le spalle larghe : a Patroclo girarono gli occhi.

Apollo gli fece cadere l'elmo dalla testa che suonò rotolando con la visiera abbassata sotto gli zoccoli dei cavalli, i pennacchi si sporcarono di sangue e di polvere : ma prima non era mai stato possibile ciò perché l'elmo apparteneva ad un uomo dalla bella fronte: Achille, e gli proteggeva la testa: ma allora Zeus lo donò ad Ettore affinché lo portasse sulla sua testa: e la morte gli era vicina.l'asta dall'ombra lunga(epiteto), pesante, solida,grossa,appuntita che era in mano a Patroclo, si spezzò: e dalle sue spalle cadde a terra lo scudo insieme alla cinta di cuoio , e il dio Apollo, figlio di Zeus, gli slacciò la corazza.Svenne, le sue membra si afflosciarono e si fermò esterrefatto: venne colpito tra le spalle da un eroe troiano, Euforbo di Pantoo che tra i suoi coetanei si distingueva per la bravura con l'a
anonymous
2008-12-26 05:55:43 UTC
La morte di Patroclo

Finché era giorno le forze si eguagliavano, ma quando venne sera, i Greci primeggiavano.

Morì Cebrione. Patroclo andò all'attacco tre volte come il forte Ares e tre volte uccise nove uomini. Ma quando si lanciò per la quarta volta, arrivò la morte. Gli venne incontro Apollo e Patroclo non lo vide: gli stette alle spalle e poi lo colpì. Gli gettò a terra l'elmo del capo e rotolando si sporcò la criniera equina di sangue e di polvere. Da dietro un Troiano lo colpì da vicino: Euforbo, figlio di Pantoo, ma non lo finì. E Patroclo si ritirò nel folto dei compagni, ma appena Ettore lo vide, si avvicinò e lo trapassò con la lancia. Come quando un leone vince un cinghiale nella zuffa, essi si battono orgogliosi per un'esile vena d'acqua: entrambi vogliono bere, ma il leone vince infine il cinghiale senza più fiato, così Ettore, con la lancia, privò della vita Patroclo e gli disse: "Patroclo, pensavi forse di poter abbattere la mia città? Stolto, i veloci cavalli di Ettore si sono lanciati a lottare ed io mi batto con essi per primo fra i Troiani. Qui tu morirai mangiato d!

agli avvoltoi. Non ti recherà aiuto Achille che forse ti dava tanti consigli". E a lui rispose Patroclo: "Ora vantati Ettore. Infatti ti concessero vittoria gli dei, che mi hanno ucciso facilmente. Ma se venti guerrieri della tua forza mi fossero venuti contro, tutti io li avrei uccisi, stroncandoli con la lancia. Il destino, Euforbo ed Apollo mi uccisero, e tu sei solo il terzo. Ma neppure tu andrai lontano: sarai stroncato dalle mani di Achille". Ancora mentre parlava lo colse la morte, ma Ettore gli disse comunque: "Perché mi profetizzi morte? Chi lo sa se Achille mi ucciderà". Stappò poi la lancia di bronzo dalla ferita e corse verso Automedonte che guidava il carro di Achille, ma i rapidi cavalli immortali scapparono.























Zeus manda Eris a scatenare la lotta. Agamennone si arma e si scatena con particolare furore; Iride, inviata da Zeus, avvisa Ettore di non avanzare in battaglia finché non vedrà Agamennone ferito. Presto, Agamennone, colpito, deve ritirarsi. Ettore allora si lancia all'attacco mentre i Greci terrorizzati si volgerebbero alla fuga se Odisseo e Diomede non resistessero; Ettore si fa loro incontro, ma è ferito da Diomede e deve ritirarsi fra i suoi compagni; Diomede, anch'esso colpito da una freccia di Paride, deve a sua volta ritornare nei ranghi. Odisseo resta solo finché Odisseo ed Aiace non vanno in suo aiuto. Nestore accusa Achille di non aver compassione dei suoi compagni e ricorda che Peleo, quando Achille partì per *****, lo esortava ad essere sempre il primo in battaglia. Nestore allora consiglia a Patroclo di farsi dare la armi da Achille e di combattere in sua vece per dare un po' di riposo ai Greci.



La lotta infuria attorno al muro costruito dagli Achei. La lotta divampa atroce, grazie alla resistenza dei greci all'interno del muro e intorno ad esso. Un prodigio inviato da Zeus (un'aquila che vola alta tenendo un serpente fra gli artigli e che, morsa da questo lo scaglia fra gli armati) viene interpretato da Polidamante come un avviso ai Troiani. Ettore, affermando di non credere agli oracoli, si getta con accanimento ancor maggiore nella mischia. Ettore, favorito da Zeus, riesce ad oltrepassare il muro; i Greci, ormai in fuga, si volgono verso le navi.



Dopo aver respinto Ettore e i troiani oltre il muro, Zeus distoglie lo sguardo dalla battaglia; approfittando di ciò, interviene Posidone, che, sotto l'aspetto di Calcante, si rivolge ai due Aiaci, perché contrastino Ettore. L'intervento di Positone, rinnova la resistenza Achea. Entra nuovamente in battaglia anche Idomeneo, re dei Cretesi. Menelao si batte furiosamente. Su questo fronte di battaglia, gli Achei riescono a resistere con successo; invece, da dove combatte Ettore, la situazione volge a favore dei Troiani
anonymous
2008-12-26 05:53:20 UTC
allorA:

troppo lunga! io potrei fartela ma è lunga e poi non poxo prendere il libro. magari se copi punto per punto potrei fartela
Giuggiola Candy
2008-12-26 11:08:11 UTC
ma dai fare la parafrasi è una cavolataaaa...ci vogliono 10 minuti massimo!!!!!!!


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