Domanda:
tra 2 settimane ho gli esami di 3 media!!! non so cosa portare di musica!! aiutatemi?
2007-06-02 09:01:26 UTC
allora io di storia porto la 2 rivoluzione industriale di italiano e francese lo sfruttamento minorile di inglese la regina vittoria e la prima ferrovia di scienze e tecnica la centrale termoelettrica di geografia l'asia e di artistica il futurismo. di musica nn lo so!
Dodici risposte:
Sara P
2007-06-02 09:04:43 UTC
puoi portare uno strumento musicale e dare dimostrazione
2007-06-04 06:55:33 UTC
di musica qualke artista del periodo della 2° rivoluzione industriale....!!!! nn so..Shumann...!!

smack..
2007-06-03 03:59:15 UTC
ti consiglio di chiedere al tuo prof...io ho fatto così...ciao ciao e buona fortuna!
*LOL*
2007-06-02 23:24:14 UTC
Prova a portare una canzone in inglese collegata all'inglese. Se per esempio porti una canzone english-pop la colleghi alla musica..
_Star_
2007-06-02 13:45:08 UTC
potresti portare la musica del novecento.....prova casomai a cercare qlk su internet.......

anke io tra 2sett ha gli esami e ho 1 paura....!!!tu no???

tvb
wewantpeace
2007-06-02 12:52:38 UTC
io ho portato la storia del rock and roolllllll!!!!! è bellissima,facile e la puoi collegare!!!!!!!! nasce dopo il futurismo no?
2007-06-02 09:22:27 UTC
Prova a portare il romanticismo o il classicismo, adesso non mi ricordo bene le date!!
2007-06-02 09:21:04 UTC
Potrei dirti che io tra due settimane ho la maturità e che non dovresti preoccuparti tanto del tuo esame, ma so che tutto è relativo, e probabilmente sei preoccupata quanto lo sono io. Riguardo a musica, in teoria dovreste portare una canzone e suonarla con flauto o tastiera, no? Non so cosa avete fatto, ma io sceglierei o una canzone francese (visto che è la lingua che fai), oppure una canzone moderna ritmata, che si colleghi alla dinamicità del futurismo. Se invece devi parlare di una corrente musicale, perchè non la musica classica dell'800 o la musica asiatica?
gloria
2007-06-02 09:17:55 UTC
potresti portare l'arte asiatica...io xesempio faccio il melodramma...in bocca al lupo xgli esami...
2007-06-02 09:08:48 UTC
potresti portere la musica e le caratteristiche degli strumenti Asiatici...io lo faccio!!!!!

1 bacio

CIAO-CIAO
cesk93xy
2007-06-02 09:05:37 UTC
prova con qlk del novecento...il futurismio è un movimento del novecento...
lele71vr
2007-06-02 19:27:23 UTC
SEMPLICI DA RICORDARE.

EVIDENZIA L'ETà IN CUI HANNO COMINCIATO A SUONARE.

CIAO O SE NO GUARDA DOPO LA RIGA.



Franz Schubert

(1797 - 1828)

Figlio di un maestro di scuola dilettante di violoncello, ebbe un'infanzia poverissima.

Nel 1808, grazie a una provvidenziale borsa di studio entrò nella Cappella imperiale e poté studiare allo Stadtkonvikt di Vienna.

Per qualche tempo maestro di scuola, si dedicò assiduamente alla composizione, scrivendo, entro il 1816, più di 500 Lieder.

Nel '18 lasciò la casa paterna, rimase per qualche mese al servizio degli Esterházy quindi si stabilì a Vienna.

Nel '22 contrasse la sifilide, rimanendo in gravi condizioni di salute per parecchi mesi.

Nel '24 tornò al servizio degli Esterházy, continuando a trovare stimoli creativi fino alla morte, nonostante la difficile diffusione della sua opera.

Morì di febbre tifoidea e fu sepolto accanto a Beethoven, secondo la sua volontà. Compose Opere, Messe e vari pezzi sacri, 8 Sinfonie (l'ultima incompiuta), pagine corali, pianistiche, liederistiche.

Robert Schumann

(1810 - 1856)

Figlio di un editore, si accostò giovanissimo alla poesia, alla letteratura e alla musica.

Conclusi gli studi liceali, nel '28, dopo il suicidio della sorella e la morte del padre, si trasferì a Lipsia, dove studiò pianoforte con Friedrich Wieck.

Fu costretto ad interrompere una brillante carriera di virtuoso a causa di un infortunio alla mano destra, perciò si dedicò maggiormente alla composizione.

Nel '34 fondò la "Neue Zeitschrift fuer Musik" per la quale scrisse numerosissimi articoli di critica. Pochi mesi dopo iniziò un rapporto sentimentale con Clara Wieck, ostacolato per lungo tempo dal padre di lei, ma risoltosi positivamente con il matrimonio, nel 1840. Tre anni più tardi divenne insegnante di pianoforte al Conservatorio di Lipsia, ma in breve tempo abbandonò l'incarico spostandosi prima a Dresda poi a Duesseldorf, sempre come direttore d'orchestra.

Soggetto a disturbi nervosi via via più gravi, nel '54 tentò il suicidio.

Trascorse gli ultimi anni in una casa di cura, tra le attenzioni della moglie, di Brahms e di Joseph Joachim.

Compose un'Opera, 4 Sinfonie e diverse Ouvertures per orchestra, Concerti per pianoforte, per violino, per violoncello, pezzi corali, pianistici, liederistici.



Fryderyk Chopin

(1810 - 1849)

Compositore e pianista precocissimo, figlio di un francese e di una governante polacca, ebbe le sue prime pagine pubblicate nel 1817.

L'anno successivo esordì in pubblico come strumentista. A 12 anni concluse gli studi di pianoforte con il boemo Wojciech Zywny e nel '26 si iscrisse al Conservatorio nella classe di composizione di Józef Elsner, rimanendovi fino al 1829.

Nel '30 si trasferì a Vienna per qualche mese e nel '31 giunse a Parigi, dove, affascinato dall'ambiente e dalle conoscenze fatte (tra cui Liszt, Berlioz, Rossini, Cherubini), decise di rimanere. Dopo uno sfortunato rapporto sentimentale con Maria Wodzilíska, alla fine del'37 conobbe Aurore Dupin (George Sand), con la quale intrecciò una relazione durata fino al 1847.

Nel '48 tenne il suo ultimo concerto a Parigi. Poi fu in Inghilterra e in Scozia per una tournée che si rivelò d'addio.

Concluse la sua esistenza a Parigi, forse per tisi polmonare, assistito dai numerosissimi amici. Compose 2 Concerti e altri lavori per pianoforte e orchestra, inoltre musica pianistica e vocale. Il catalogo di musica da camera comprende un Trio con pianoforte, una Sonata, l'Introduzione e Polacca brillante e il Gran Duo per violoncello e pianoforte, più un ciclo di variazioni - dubbie - per flauto e pianoforte.



Franz Liszt

(1811- 1886)

Talento precocissimo, fu presto a Vienna con una borsa di studio, dove divenne allievo di Czerny e Salieri.

Dopo aver esordito a Vienna, a soli 11 anni, come pianista, frequentò a Parigi nel '23 la scuola di Reicha e Paér, avviando nel contempo una leggendaria carriera di concertista.

Ridotta negli anni '30 la carriera pianistica, approfondì la sua cultura studiando e frequentando grandi artisti.

Riprese a pieno ritmo l'attività pianistica nei primi anni '40. Nel '47, dopo aver interrotto la relazione con Marie d'Agoult e dopo l'incontro con Caroline Sayn-Wittgenstein, fu a Weimar come "Maestro della Cappella e del teatro di corte" dove, trascurando in parte il pianoforte, si dedicò soprattutto alla composizione ed alla diffusione di un repertorio storicamente importantissimo.

Abbandonata Weimar, nel '61 si trasferì a Roma e nel '65, a seguito di una crisi spirituale, ricevette gli Ordini minori. Dal '69 in poi fu di nuovo a Weimar e a Budapest, con la carica di presidente dell'"Accademia statale di musica", e dopo l'80 riprese anche l'attività concertistica.

Giunto a Bayreuth per seguire il Festival wagneriano, vi morì per polmonite.

Compose un'Opera, diversi poemi sinfonici, molta musica sacra, pagine corali, liederistiche, pianistiche, 2 Concerti e altri pezzi per pianoforte e orchestra. Il catalogo di musica da camera comprende un Duo e un Gran Duo per violino e pianoforte, andati entrambi perduti, poi 2 Elegie, Epithalam, "Romance oubliée", "La lugubre gondola", "Am Grabe Richard Wagners", per formazioni diverse, e qualche pezzo minore.

Altre partiture esistono in più di una versione, come la trascrizione per trio con pianoforte della nona Rapsodia ungherese per pianoforte solo.

Ludwig van Beethoven

(1770 - 1827) Di origine fiamminga, la famiglia lo avviò alla musica molto precocemente. A 9 anni iniziò studi regolari come organista. A soli 14 anni divenne secondo organista della Cappella del principe elettore. Si recò a Vienna nel 1787, ma vi rimase ben poco a causa della morte della madre; fece ritorno a Vienna, dove si stabilì definitivamente, nel 1792, divenendo allievo di Haydn e Salieri. A Vienna fu ammirato e protetto da famiglie influenti ed ebbe inizialmente una vita felice, incrinata, a poco a poco, dal dramma della sordità crescente, che lo portò vicino al suicidio nel 1802, facendogli maturare ancor più la coscienza della propria missione artistica. Di qui in poi, nonostante il successo crescente e la fama internazionale, l'isolamento del compositore si fece più marcato, compromettendo i suoi rapporti sociali e sentimentali: questo suo atteggiamento fu testimoniato dai cosiddetti "quaderni di conversazione", oltre i quali si tagliò una produzione musicale sempre più stupefacente. Compose 9 Sinfonie e varie Ouvertures per orchestra, 5 Concerti per pianoforte e orchestra ed uno per violino, 32 Sonate per pianoforte, musica sacra, un'Opera, varie altre musiche vocali.

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La musica di corte nel rinascimento



Introduzione storica

Tra il '300 e il '400 importanti avvenimenti politici e culturali cambiarono il volto dell'Europa. E' proprio in questo periodo che si afferma infatti la cultura Umanista, che non pone più Dio al centro dell'universo ma l'uomo. Tutto questo fenomeno portò ad una rinascita culturale e sociale della civiltà cittadina che si evidenziò soprattutto tra la fine del '400 e nel '500; questo periodo prende il nome di Rinascimento.

La musica di corte

Nel Rinascimento la musica profana non solo ebbe piena dignità d'arte, ma acquistò un significato spirituale. Ma la musica profana fu soprattutto musica di corte, legata ad una nuova aristocrazia ricca e colta; fu in questo periodo che si sviluppò la figura del mecenate, ovvero colui che si circonda di artisti e li mantiene in cambio della loro presenza e dei loro servigi. Per tutto il Rinascimento le corti italiane furono il centro della vita musicale europea e il punto d'incontro per tutti i musicisti d'Europa,che allietavano con le loro composizioni, tutti i momenti salienti: feste banchetti, ricevimenti ,ecc…..



Gli strumenti musicali nel Rinascimento

Nel Rinascimento si è visto principalmente un notevole sviluppo della musica vocale, ma anche l'evoluzione di certi strumenti utilizzati nel medioevo; è infatti in questo periodo che strumenti sia a corda che a fiato si perfezionano e vanno a formare varie famiglie, nelle quali lo strumento è presente in varie dimensioni e timbri. Nel Rinascimento la scelta degli strumenti necessari all'esecuzione di un brano non era fatta in precedenza ma al momento dell'esecuzione,in base al luogo, al numero dei musicisti e agli strumenti a disposizione. Gli strumenti erano suddivisi in 3 classi: strumenti a fiato, a corda e a tastiera.



Strumenti a fiato

Bassanello: strumento a fiato con canneggio cilindrico, ad ancia

doppia con 6 fori e una chiave (usato nel '500).







Bombarda: strumento ligneo a fiato usato principalmente durante il periodo rinascimentale. Ha in genere 7 fori, l'ultimo dei quali è chiuso da una chiave, un corpo sottile e una forma concava.



Cornamusa: è costituito da una sacca di pelle di pecora alla quale una canna corta o un soffietto per l'insufflazione dell'aria e una o più canne sonore, ad ancia semplice o doppia. Uno dei tubi è munito di fori digitali e serve per eseguire la melodia; gli altri fungono da accompagnamento o bordone.



Cornetto: era costituito da un tubo di legno o avorio leggermente ricurvo, ricoperto di pelle o di pergamena, terminami con un'apertura a sezione ottagonale; erano presenti 6 fori e un ******** separato.



Cromorno: strumento a fiato a forma ricurva, ad ancia incapsulata, con canna cilindrica e 6 o 7 fori.



Dulciana: detta anche dolciana è uno strumento di origine rinascimentale ad ancia doppia, antecedente al moderno fagotto.







Flauto dolce: è costituito in legno con imboccatura a becco. Una caratteristica

dei flauti molto grandi è la presenza di leve terminanti in un tampone di cuoio,

che hanno la funzione di otturare i fori lontani. Questo primo tipo di chiave era

detta 'aperta' per distinguerla da un altro tipo di chiave più recente detta 'chiusa'.









Flauto traverso: era di legno ed aveva una forma cilindrica ed era suddiviso

in quattro taglie che formavano una famiglia.





Racket: era formato da un cilindro di legno o avorio rivestito e forato internamente

da 9 o 10 canali paralleli, comunicanti con il primo canale. Il cannello e una parte

dell'ancia scompaiono all'interno di un pezzo d'avorio che serve come protezione;

10 o 13 fori esterni per le dita erano posti in corrispondenza dei canali interni.







Schryari: lo si può definire come una sorta di rudimentale fagotto.







Sordone: è ricavato da un unico pezzo di legno ed è munito di un foro laterale che gli serve da padiglione.

Trombone: è formato da due tubi rettilinei e paralleli, uniti fra loro alla

base da un altro tubo, quest'ultimo ripiegato e capace di scorrere sui primi

due. La coulisse e i tubi rettilinei formano infatti un tubo unico la cui

lunghezza può variare.





Strumenti a corda

Arpa: durante il Rinascimento, l'arpa, sul continente rimane diatonica, distinguendosi

così dalla piccole arpa gallese, che era cromatica già dal medioevo; nel XVI secolo si

arricchisce di numerose corde.







Cetra: strumento a corde pizzicate, formato da un fondo piatto e un manico allungato con corde metalliche doppie che avevano la caratteristica di essere legate nella parte inferiore non su una barra fissata alla tavola, ma sulla fascia inferiore.



Chitarra: diffusa nel XVI secolo con 4 corde, si arricchisce più tardi di

un'ulteriore corda.





Giga: strumento di origine medioevale a 3 o 4 corde; nel XVI secolo la giga si suddividerà in 4 strumenti di diverso registro: soprano, contralto, tenore e basso.





Lira da braccio: la lira da braccio aveva conservato la cavigliera

diritta dell'antica viella; essa era a forma di cuore ed era forata dai

piroli. La lira da braccio possedeva 5 corde di cui le due più gravi erano poste al di fuori dal manico e fungevano da bordoni.





Liuto: il liuto propriamente detto possiede una cassa a forma di mezza pera prolungatesi in un manico che termina con una cavigliera ad angolo retto. In origine il liuto possedeva 4 corde semplici e accordate per una successione di una quarta, una terza e ancora una quarta.

Verso il 1350 ogni corda verrà raddoppiata per rinforzare la sonorità. Nel 1400 circa

verrà introdotta una quinta corda, semplice; più tardi, nel 1500 verrà effettuata

l'ultima modifica, consistente nell'aggiunta di una sesta corda doppia.



Ribeca: generalmente ha 3 corde ed una forme molto simile al rabab arabo. Veniva suonata con un arco molto corto e a forma di vero arco.



Tromba marina: intorno al 1500 adotterà il pirolo laterale in luogo di quello frontale; nei decenni successivi, esso sarà dotato di un ponticello sempre più asimmetrico in luogo a quello di piedi uguali.





Vihuela: è uno strumento a corde pizzicate simile a una chitarra. Veniva suonato con un plettro, con un arco o anche con le dita. A partire dal XVI secolo verrà dotata di 5 corde doppie e una corda semplice con la stessa accordatura.

Viola (da braccio o da gamba): deriva dalla piccola viella e adotterà degli incavi a

semicerchio che sembra la dividano in due, e la cavigliera piegata all'indietro. La tavola

e il fondo sono leggermente convessi e circondati da filetti intarsiati lungo i fianchi;

la parte superiore della cassa è arrotondata e non a punta e le estremità degli incavi

semicircolari si prolungano a forma di becco. La viella da braccio possedeva 4 corde

mentre quella da braccio ne aveva 6 o 7.



Strumenti a tastiera

Clavicembalo: strumento a tastiera a corde pizzicate, con una cassa armonica a forma di arpa disposta orizzontalmente. Il suono è prodotto da un salterello munito di un becco di penna di corvo o di cuoio indurito che, azionato da un tasto, pizzicale corde tese sopra la cassa armonica.



Clavicordo: è costituito solitamente da una cassa armonica rettangolare, di limitate dimensioni, all'interno della quale sono tese le corde; il suono si ottiene percuotendo le corde con le lamine di ottone azionate dai tasti.



Organo: il suo complesso di canne era racchiuso in una cassa si legno posta sulla stessa tribuna e alle spalle dell'organista. Verso la fine del XV secolo vennero introdotte delle canne chiuse, della canne a forma conica capovolte, ed infine dei registri ad ancia.



Regale: tipo di organo portativi di dimensioni ridotte e formato di soli registri ad ancia. L'immagazzinamento e l'espulsione dell'aria verso le ance avviene per mezzo di due mantici sollevati e abbassati alternativamente da un aiutante che si trova di fronte all'esecutore.



Spinetta: varietà di clavicembalo di dimensioni ridotte, con un solo manuale, e

disponeva di un'unica corda per ogni tasto e, priva di gambe, veniva appoggiata

sopra un mobile.







Virginale: strumento affine alla spinetta e quindi al clavicembalo.

Strutturalmente si differenzia dalla spinetta per la cassa rettangolare, per

la disposizione della tastiera e delle corde, leggermente oblique.





FRA GLI SPAZI AGGIUNGI DELLE IMMAGINI DEGLI STRUMENTI

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Musica del barocco.

Normalmente questa età viene contraddistinta da queste due date: il 1600, con la nascita del melodramma, ed il 1750, data della morte di J.S. Bach. Si nota, in questa epoca, una unità di fondo tra la musica rinascimentale e quella barocca, ma verso la fine del XVI secolo si evidenzia un cambiamento di stile significativo: lo si può vedere confrontando alcune delle ultime opere di Palestrina con quelle più mature di Monteverdi, in cui si nota una forte influenza dell'Umanesimo.

La dottrina umanistica, per i compositori del XVI sec., portava al dominio del testo verbale su quello musicale, mentre fino ad allora la musica aveva avuto il sopravvento. La parola, come elemento che meglio esprimeva l'individualità umana, era di primaria importanza nella visione umanistica, per cui era vietato soffocarla con la musica. Per soddisfare questa necessità i compositori dell'epoca adottarono uno stile consistente in una sola linea melodica, con un accompagnamento armonico, mentre per rafforzare i concetti espressi nel testo venivano usati metodi diversi.

Anche in questi secoli i compositori dipendevano dalle corti o dal clero, come nel passato: bisognerà attendere il periodo del Romanticismo per poter assistere alla cessazione di questa dipendenza. Ai compositori dunque si chiedeva musica adatta alle occasioni, su commissione: per esempio l'Orfeo fu commissionato a Monteverdi per il carnevale di Mantova, mentre Bach componeva le cantate sacre per il servizio domenicale nella cattedrale di San Tommaso. Peraltro la composizione su "ordine" non escluse la nascita di capolavori come la Passione secondo Matteo o il Magnificat, proprio di J.S. Bach.

Forme e tecniche del Barocco.

Caratteristico del periodo è l'uso di un accorgimento particolare nella notazione, quello cioé del Basso continuo, di solito riservato agli strumenti a tastiera: si trattava di una linea di basso, con sopra segnate delle cifre per indicare le armonie richieste, e venne usato fin dagli inizi dell'opera per recitativi ed arie.

Il primo teatro d'opera pubblico a pagamento fu aperto a Venezia nel 1637. Da questo primo evento risultò chiaramente che l'aria dominava sul recitativo, in quanto maggiormente melodica e quindi più adatta ad un pubblico normalmente poco preparato in campo musicale: cosa più rimarchevole, nacque allora il culto del solista, tuttora duraturo. I cantanti di allora erano invitati a sfoggiare la loro bravura ed agilità, impegnandosi in arie ricche di virtuosismi e prodezze tecniche: questi principi erano molto rispettati, a partire da Monteverdi per arrivare a Haendel.

Stessa cosa valse per la musica strumentale: questo aspetto della musica si trasportò al di fuori dell'opera, portando modelli come l'"allegro - adagio - allegro" tipico delle ouvertures di opere come quelle di Scarlatti nel concerto grosso: la stessa struttura del ritornello, con i passaggi vocali interrotti da frasi puramente strumentali, fu adottata in opere strumentali.

Un'altra caratteristica, già presente nel XVI secolo, fu quella dello stile concertato in cui strumenti solisti o gruppi contrastavano con l'orchestra: questo stile venne usato per molte musiche, compresa quella sacra.

Un merito dell'epoca barocca fu il maggior studio delle capacità espressive degli strumenti, che così non risultarono più intercambiabili facilmente tra loro e permisero di raggiungere risultati di maggior livello rispetto ai tempi precedenti. Già all'inizio del XVII secolo la monodia (canto ad una sola voce) prevalse; la polifonia si sviluppò ulteriormente, portando agli alti livelli del contrappunto strumentale mostrati dalle fughe di Bach. Nel processo di semplificazione attraversato, inizia la codificazione moderna del concetto di tonalità: gli otto modi precedenti, nel 1700, vennero del tutto sostituiti dai due modi (maggiore e minore) conosciuti nella musica occidentale.

Infine, le forme strumentali più affermate del periodo furono la suite e la sonata. La suite era una selezione di danze, solitamente presentata nelle quattro parti di allemanda, corrente, sarabanda e giga: di solito queste erano in una stessa tonalità, in cui ogni danza presentava due parti, delle quali la prima modulava in una tonalità vicina, la seconda tornava invece alla tonalità iniziale, il tutto poi veniva ripetuto due volte.

La sonata inizialmente era simile alla suite, poi se ne differenziò, consistendo semplicemente in uno, al massimo due movimenti. Più tardi si definirono due tipi di sonata da camera (basata su movimenti di danza) e sonata da chiesa, dal contenuto solenne.

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Cenni di storia della danza dal XIV° al XVI° secolo Palestrina - Monteverdi



• Oggetto delle descrizioni di letterati e poeti

• La società del tempo si sottrae all’influenza della Chiesa e della società feudale

• La danza riceve buona accoglienza nelle corti, presso la nobiltà, ma anche nella borghesia mercantile e cittadina.

• I maestri Cornazano e Ebreo capiscono quanto la natura della danza e del movimento, sottolineano uno stretto contatto con la musica.

• Nel XVI secolo il ballo è sempre più un evento pubblico, e si avvia alla professionalizzazione e alla rappresentazione teatrale.

• Nel XVI secolo i musicisti, sono attivi presso le maggiori corti e città come insegnanti di danza e di etichetta, ma spesso anche di scherma e di equitazione, ed alcuni di loro suonavano qualche strumento.

• Diversamente dal XV sec. questi musicisti erano meno interessati all’aspetto filosofico, estetico, o anche morale, etico, della propria arte. Sono interessati a sottolineare la convenienza del ballo e a dar prova di destrezza e di abilità, virtù assolutamente necessaria per farsi conoscere dall’alta società.

• In Italia già nel XVI sec. al declino della danza contribuisce la Controriforma Cattolica che si era scagliata violentemente contro il ballo.

• La danza continua a regnare a corte e nelle sale dei palazzi signorili, ma acquista sempre più importanza presso la borghesia.



Pier Luigi Palestrina, nasce a Palestrina nel 1525 e giganteggia con le sue continue produzioni, visto che erano di qualità.

Palestrina fu uno dei pochi e fortunati musicisti della sua epoca a vantare una brillante carriera pubblica. La sua fama venne riconosciuta universalmente dai colleghi del tempo, ed i suoi servigi furono richiesti da diversi dei potenti d'Europa.

Alla sua morte, avvenuta nel 1594, Palestrina venne inumato nella Basilica di San Pietro durante una cerimonia funebre a cui partecipò una gran folla di musicisti e di persone comuni.

Compositore prolifico, pubblicò molto in vita e le sue opere non conobbero mai l'oblio, ma vennero sempre apprezzate come capolavori della Polifonia.

Claudio Monteverdi nasce a Cremona nel 1567 e muore a Venezia nel 1643. Fu un compositore, violista e cantante italiano. Il suo lavoro di compositore segna il passaggio dalla musica rinascimentale alla musica barocca. Nel corso della sua lunga vita ha prodotto opere che possono essere classificate in entrambe le categorie, e fu uno dei principali innovatori che portarono al cambio di stile. Monteverdi scrisse la prima opera teatrale in cui fosse sviluppabile una trama drammatica, L'Orfeo, e fu abbastanza fortunato da godere del suo successo mentre era in vita. Dalla monodia, musica di accompagnamento, fu un passo logico iniziare a comporre opere, specialmente per un compositore incline alla drammaticità che amava anche gli effetti sontuosi.



QUESTO L'HO PORTATO IO ALL'ESAME ED è ANDATO OK!

CIAO


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