Toscana
Coordinate: 43°24′36″N 11°00′00″E / 43.41, 11
Regione Toscana
Stato: Italia
Zona: Italia centrale
Capoluogo: Firenze
Superficie: 22.990 km²
Abitanti: 3.601.033 ()
Densità : 155 ab./km²
Province: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara,
Pisa, Pistoia, Prato, Siena
Comuni: Elenco dei 287 comuni
Presidente: Claudio Martini (L'Unione-PD) dal 4.04.05
Note:
Sito istituzionale
« Dolce paese, onde portai conforme
l'abito fiero e lo sdegnoso canto
e il petto ov'odio e amor mai non s'addorme,
pur ti rivedo, e il cuor mi balza in tanto.
Ben riconosco in te le usate forme
con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto,
e in quelle seguo dei miei sogni l'orme
erranti dietro il giovanile incanto. »
(Giosuè Carducci, Traversando la maremma toscana)
La Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze
Il Monte Pisanino sulle Alpi Apuane
Panorama del Golfo di Baratti
Veduta del Porto Romano dell'Isola di Giannutri con l'Isola del Giglio sullo sfondo
Veduta panoramica di Pitigliano
L'Isola di Pianosa nel cuore dell'Arcipelago
Colle Val d'Elsa - Panorama del centro storico sotto la neveLa Toscana è una delle maggiori regioni italiane per patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico.
Posta nell'Italia centrale, confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio.
Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Marina di Carrara (confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del fiume Chiarone, che segna il confine con il Lazio.[1]
La Toscana amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano.
Il capoluogo regionale è Firenze; le altre città capoluogo di provincia sono Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
Indice [nascondi]
1 Geografia
1.1 Rilievi montuosi
1.2 Gruppi collinari
1.3 Pianure
1.4 Coste
1.5 Isole
1.6 Clima
1.6.1 Stazioni meteorologiche
1.7 Geologia
1.7.1 Classificazione sismica
1.8 Territori
1.9 SIC - Siti di Interesse Comunitario
2 Storia
2.1 Origini
2.2 Etruschi
2.3 Romani
2.4 Medioevo
2.5 Rinascimento e dinastia medicea
2.6 Le innovazioni dei Lorena
2.7 Risorgimento e unità d'Italia
3 Cultura
3.1 Arte
3.1.1 Epoca etrusco-romana
3.1.2 Medioevo
3.1.2.1 Arte paleocristiana
3.1.2.2 Arte romanica
3.1.2.3 Periodo romanico-gotico
3.1.2.4 Arte gotica
3.1.3 Rinascimento
3.1.4 Barocco
3.1.5 Settecento e Ottocento
3.2 Patrimoni dell'umanità UNESCO
3.3 Case rurali
3.4 Ville e dimore medicee
3.5 Dialetto
4 SocietÃ
4.1 Personalità di origine toscana (in ordine alfabetico)
4.2 Religioni
4.2.1 Diocesi cattoliche
4.2.2 Sinagoghe e comunità ebraiche
4.3 Cucina
4.4 Demografia
4.4.1 Evoluzione demografica
4.4.2 Città (popolazione in ordine decrescente)
5 Economia
5.1 Uso del suolo
5.2 Agricoltura e allevamento
5.2.1 Agricoltura
5.2.2 Allevamento e zootecnia
5.3 Distretti industriali
5.4 Commercio e settore terziario
5.4.1 Turismo
5.5 Distribuzione del reddito per provincia
5.5.1 Occupazione
6 Amministrazione
6.1 Giunta regionale
6.2 Storia amministrativa
6.3 Elenco dei Presidenti della Giunta regionale e della Regione
6.4 Enti locali
6.5 Parlamento degli studenti
7 Trasporti, mobilità e infrastrutture
7.1 Aeroporti
7.2 Autostrade e principali vie di comunicazione
7.3 Ferrovie
7.4 Trasporti pubblici locali
7.5 Porti e navigazione
8 Salute
9 Sport
10 Galleria immagini
11 Note
12 Bibliografia
13 Periodici
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Geografia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Zone Altimetriche d'Italia.
Zone altimetriche della Regione ToscanaIl territorio toscano è per la maggior parte collinare (66,5%); comprende alcune pianure (circa l'8,4% del territorio ) e importanti massicci montuosi (il 25,1% della regione).
Monti principali: Monte Prado 2064 m, Monte Pisanino 1946 m, Corno alle Scale 1945 m
Vulcani: Monte Amiata 1738 m
Deserti: Deserto di Accona ca. 150 km²
Fiumi principali: Arno 241 km, Ombrone 161 km, Serchio 111 km
Laghi principali: Lago di Chiusi 3,9 km², Lago di San Casciano ca. 2,0 km², Lago di Montepulciano 1,9 km²
Paludi interne: Padule di Fucecchio ca. 18 km²
Lagune e laghi costieri principali: Laguna di Orbetello 26,2 km², Padule della Diaccia Botrona 12,78 km², Lago di Massaciuccoli 6,9 km², Lago di Burano 1,4 km²
Coste: 633 km totali (397 km continentali e 230 km insulari)
Mari: Mar Ligure, Canale di Piombino, Canale di Corsica, Mar Tirreno
Isole principali: Isola d'Elba 223,5 km², Isola del Giglio 21,2 km², Isola di Capraia 19,3 km², Isola di Montecristo 10,4 km², Isola di Pianosa 10,3 km²
Rilievi montuosi [modifica]
Alpi Apuane, la vetta del Monte AltissimoSia a nord che a est la Toscana è circondata dagli Appennini ma il territorio è prevalentemente collinare. Tuttavia, nella regione si trovano altri rilievi montuosi degni di nota al di fuori della dorsale appenninica.
Nella parte centro-settentrionale della regione ritroviamo, a nord-ovest, le Alpi Apuane (separano -tra le province di Lucca e Massa-Carrara- la Versilia dalla Garfagnana) e il Monte Pisano che svetta tra Pisa e Lucca; a nord tra Garfagnana, Emilia Romagna ed i Monti Pratesi, la verdissima Montagna Pistoiese, con rilievi che sfiorano i 2000 metri s.l.m.; nella parte centrale i Monti del Chianti si innalzano tra le dolci colline segnando il confine tra le province di Siena e Arezzo; a est il Pratomagno, quasi completamente circondato dall'Arno, divide la parte appenninica dell'aretino (il Casentino) dal Valdarno superiore fiorentino e aretino.
La parte meridionale della regione si caratterizza, ad ovest, per le Colline Metallifere che separano la Maremma dall'entroterra meridionale pisano e dalla parte sud-occidentale della provincia di Siena; a est svettano invece il massiccio del Monte Amiata (antico vulcano ormai spento tra le province di Siena e Grosseto dalle cui sorgenti attinge l'Acquedotto del Fiora) e, più ad oriente, il Monte Cetona che si innalza all'estremità sud-orientale della provincia di Siena separando la Val d'Orcia dalla Val di Chiana.
Gruppi collinari [modifica]
Paesaggio tra le Crete senesi e la Val d'OrciaIl territorio della Toscana risulta prevalentemente collinare, soprattutto nella parte centro-meridionale. I vari sistemi collinari sono separati dalle vallate dei vari corsi d'acqua e digradano ad ovest verso le aree pianeggianti costiere.
Nella parte centrale della regione ritroviamo, da ovest a est, le Colline livornesi a sud della città labronica, le Balze di Volterra che caratterizzano i territori circostanti l'omonimo centro della provincia di Pisa, il Montalbano tra le province di Pistoia, Prato e Firenze, i rilievi collinari della Valdelsa tra le province di Siena e Firenze, le colline del Chianti che occupano una vasta area a cavallo tra le province di Firenze, Arezzo e Siena e i rilievi collinari della Valtiberina all'estremità orientale della provincia di Arezzo.
L'area meridionale della regione si caratterizza ad ovest per le Colline Metallifere (a cavallo tra le province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena dove svettano anche alcuni rilievi montuosi; la parte centrale della Toscana meridionale comprende i rilievi collinari della Valle dell'Ombrone e le Colline dell'Albegna e del Fiora in provincia di Grosseto, le colline della Val di Merse e le Crete senesi con il Deserto di Accona (caratterizzato da calanchi e biancane) in provincia di Siena; la parte orientale include le colline dell'Area del Tufo in provincia di Grosseto, dai rilievi collinari della Val d'Orcia in provincia di Siena (tra essi svettano ad sud-ovest il Monte Amiata e a sud-est il Monte Cetona) e dalle colline della Val di Chiana che caratterizzano il paesaggio a cavallo delle estremità meridionali delle province di Siena e Arezzo.
Pianure [modifica]
Paesaggio tipico della Val di Chiana aretinaIn Toscana, si trovano aree pianeggianti sia lungo la fascia costiera che nell'entroterra.
Il litorale settentrionale comprende la Versilia (chiusa a est dalle Alpi Apuane); l'area pianeggiante che interessa la costa tra Pisa e Livorno comprende invece l'ultimo tratto del Valdarno inferiore. La Maremma si apre lungo l'intero tratto costiero centro-meridionale della regione, inoltrandosi anche in territorio laziale, ed è suddivisa a sua volta in Maremma livornese e pisana a nord e in Maremma grossetana a sud.
Tra le aree pianeggianti interne, la pianura principale è il Valdarno che si sviluppa da est ad ovest lungo il corso dell'omonimo fiume tra le province di Arezzo, Firenze e Pisa, includendo anche l'estremità settentrionale della provincia di Livorno a sud della foce. Questa area pianeggiante è suddivisa a sua volta in Valdarno superiore a monte di Firenze, medio Valdarno attorno alla città di Firenze e Valdarno inferiore a valle di Firenze.
Tra la dorsale appenninica e il Montalbano, nella parte centrale della regione, si trova una conca intermontana che si sviluppa da sud-est a nord-ovest ed include le città di Firenze, Prato e Pistoia con le relative aree metropolitane prive di soluzioni di continuità ; la piana può essere considerata come una continuazione del medio Valdarno.
Tra la dorsale appenninica, i Monti Pisani e il Montalbano, nella parte nord-occidentale della regione, si apre un'area pianeggiante tra le province di Pisa, Lucca e Pistoia che include ad ovest la Piana di Lucca, a est la bassa Valdinievole, mentre a sud si inoltra nel Valdarno inferiore attraverso il Padule di Fucecchio.
Altre aree pianeggianti minori, spesso circondate da sistemi collinari, si ritrovano lungo le valli di alcuni corsi d'acqua minori. Tra queste sono da segnalare la Valdera in provincia Pisa, la Valdelsa tra le province di Siena e Firenze e la Val di Chiana tra le province di Siena e Arezzo.
Coste [modifica]
Panorama di Castiglioncello (Costa degli Etruschi)La Toscana, bagnata dal Mar Ligure nella parte centro-settentrionale e dal Mar Tirreno in quella meridionale, si caratterizza per un litorale continentale lungo circa 230 km.
Un ininterrotto tratto costiero basso e sabbioso interessa, nella parte più settentrionale della regione, gli interi tratti litoranei delle province di Massa-Carrara, Lucca e Pisa, tra il confine con la Liguria e il Canale dei Navicelli presso Livorno, nell'area che include le spiagge della Versilia e del litorale pisano e le foci dei fiumi Serchio e Arno.
Maggiormente variegati risultano invece il litorale della Maremma livornese e quello della Maremma grossetana.
La città di Livorno si affaccia sul mare con coste basse e scogliose che tendono ad innalzarsi a sud fino alle porte di Rosignano Solvay, dove inizia il lunghissimo tratto di litorale sabbioso della Costa degli Etruschi che prosegue ininterrotto fino al Golfo di Baratti, chiuso a sud dal promontorio di Piombino nel punto di passaggio dal Mar Ligure al Mar Tirreno.
A est della città di Piombino ha inizio il Golfo di Follonica che segna il passaggio dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto ed è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa che termina a sud di Follonica, in località "Puntone di Scarlino" dove si elevano le prime propaggini del promontorio delle Bandite di Scarlino; questo tratto costiero si presenta alto e frastagliato, fatta eccezione per la suggestiva Cala Violina. Un ulteriore tratto sabbioso collega il promontorio delle Bandite di Scarlino a Punta Ala, dove ha inizio un altro tratto di costa alta e rocciosa fino alla località di "Rocchette" a nord di Castiglione della Pescaia.
Il successivo tratto costiero sabbioso include anche la foce del fiume Ombrone e raggiunge i Monti dell'Uccellina, insieme di promontori che digradano a Talamone, dove inizia un altro tratto sabbioso fino al promontorio dell'Argentario, comprendente anche il Tombolo della Giannella a sud della foce del fiume Albegna.
L'Argentario presenta coste alte e rocciose, fatta eccezione per alcune isolate e suggestive calette; il Tombolo della Feniglia è l'altro cordone sabbioso che lo collega alla terraferma dove raggiunge il promontorio di Ansedonia, oltre il quale inizia il tratto delle Spiagge ferrifere che costeggiano il Lago di Burano e si inoltrano in territorio laziale oltre la foce del Chiarone.
Isole [modifica]
CuriositÃ
Una leggenda narra che le isole dell'Arcipelago sarebbero originate dalle perle di una preziosa corona indossata da Venere e caduta accidentalmente in mare alla dea.
L'Arcipelago Toscano è costituito da 7 isole principali e da alcuni isolotti minori, molti dei quali sono semplici secche o scogli affioranti, per un totale di circa 167, tutelate dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.
L'isola principale è l'Isola d'Elba, bagnata a nord dal Mar Ligure, a est dal Canale di Piombino, a sud dal Mar Tirreno e a ovest dal Canale di Corsica. L'isola presenta un'alternanza di coste basse e sabbiose e coste più alte e frastagliate dove si aprono suggestive calette; le isole minori di Cerboli e Palmaiola si trovano tra l'Elba e la costa toscana.
A nord dell'Isola d'Elba si trovano l'Isola di Capraia, nel Canale di Corsica, e l'Isola di Gorgona, la più settentrionale dell'Arcipelago; entrambe le isole presentano coste frastagliate, fatta eccezione per i rispettivi approdi. Nello specchio di mare tra l'Isola di Gorgona e il Porto di Livorno affiorano le Secche della Meloria, caratterizzate da una serie di scogli affioranti, sul maggiore dei quali sorge anche una suggestiva torre medievale (Torre della Meloria); un'altra serie di secche, le Secche di Vada si trovano al largo dell'omonima località della Costa degli Etruschi.
A sud dell'Isola d'Elba si trovano 4 isole principali ed altre minori, bagnate dalle acque del Mar Tirreno. L'Isola di Pianosa, completamente pianeggiante e con leggere ondulazioni, presenta sia coste sabbiose che scogliose; l'Isola di Montecristo presenta coste alte e frastagliate, fatta eccezione per la zona dell'approdo, ed include al largo della sua sponda occidentale un isolotto minore chiamato Scoglio d'Affrica o Formica di Montecristo; l'Isola del Giglio presenta coste prevalentemente alte e rocciose, fatta eccezione per alcune suggestive cale e per la Spiaggia del Campese, chiusa a sud da una serie di faraglioni; l'Isola di Giannutri presenta coste scogliose anche se presenta un territorio caratterizzato soltanto da ondulazioni e dislivelli leggerissimi. Tra le isole minori, sono da segnalare le Formiche di Grosseto al largo della costa grossetana.
Clima [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Clima della Toscana.
Tipica giornata con cielo sereno sulla spiaggia di Marina di Alberese (sullo sfondo i Monti dell'Uccellina)
La primavera del Botticelli. Firenze, Galleria degli UffiziDal punto di vista climatico, la Toscana presenta caratteristiche diverse da zona a zona.
Le temperature medie annue, che registrano i valori più elevati attorno ai 16°C lungo la costa maremmana, tendono a diminuire man mano che si procede verso l'interno e verso nord; nelle pianure e nelle vallate interne (medio Valdarno e Val di Chiana) si raggiungono i valori massimi estivi, che spesso si avvicinano e toccano i 40°C e si contrappongono a minime invernali piuttosto rigide, talvolta anche di alcuni gradi sotto zero.
Le precipitazioni risultano molto abbondanti a ridosso dei rilievi appenninici lungo l'asse ovest-est tra la Versilia e il Casentino, con valori massimi oltre i 2000 mm annui sulle vette più alte delle Alpi Apuane e dell'Appennino Tosco-Emiliano; al contrario, lungo la fascia costiera della Maremma grossetana, soprattutto nella zona dell'Argentario, si raggiungono faticosamente i 500 mm annui di media. Molto penalizzate dal punto di vista pluviometrico risultano anche le Crete Senesi e alcune zone della Val d'Orcia e della Val di Chiana dove i valori medi annui si aggirano tra i 600 e i 700 mm.
Le nevicate, frequenti nella stagione invernale su tutti i rilievi appenninici e sulla parte sommitale del Monte Amiata, possono raggiungere anche le zone collinari limitrofe; i fenomeni nevosi sono più rari lungo la costa settentrionale e nelle pianure interne, mentre risultano essere episodi davvero unici lungo la costa della Maremma grossetana.
Da segnalare, inoltre, l'eliofania (durata del soleggiamento), che risulta essere molto rilevante lungo la fascia costiera della provincia di Grosseto, dove raggiunge valori prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano, con una media annuale di oltre 7 ore giornaliere (valore minimo in dicembre con una media di circa 4 ore al giorno e valori massimi superiori alle 11 ore giornaliere in giugno e luglio).
Stazioni meteorologiche [modifica]
Di seguito, è riportato l'elenco da nord a sud di alcune stazioni meteorologiche ufficiali presenti sul territorio regionale, di riferimento per il servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, ovvero per il Lamma, l'Arsia e le varie sezioni provinciali della Protezione Civile.
Passo della Cisa
Prato Galceti
Firenze Peretola
Firenze Ximeniano
Pisa San Giusto
Livorno
Arezzo Molin Bianco
Volterra Saline
Radicofani
Grosseto Aeroporto
Elba Monte Calamita
Monte Argentario
Geologia [modifica]
La regione è attraversata sul lato settentrionale e su quello orientale dalla catena appenninica che si è formata per l'avvicinamento e la collisione della placca euro-asiatica a nord con la placca africano-adriatica a sud.
Le unità strutturali derivanti, appartenenti in origine al margine continentale africano-adriatico, sono incluse in due gruppi principali, il Dominio Umbro-Marchigiano (flysch arenaceo-marnoso) e il Dominio Toscano, quest'ultimo suddiviso in una successione metamorfica sottostante (metarenarie, metacalcari, dolomie, gruppi triassici e tardo-paleozoici, basamento ercinico) e in una successione non metamorfica soprastante (flysch arenacei esterni ed interni, argilliti, marne, calcari e dolomie). La successione non metamorfica soprastante è caratterizzata a sua volta da due unità strutturali minori, la Falda Toscana e l'Unità Cervarola Falterona, con le cui estensioni rocciose costituiscono l'ossatura della dorsale appenninica toscana.
Sopra il Domino Toscano si trova il Dominio Subligure di transizione (arenarie e argilliti) dove vi è stato il sovrascorrimento di rocce del Dominio Ligure-Piemontese, suddiviso a sua volta nelle complesse unità strutturali del Dominio Ligure esterno (flysch a elmintoidi, arenarie, argilliti, brecce poligeniche), Dominio Ligure interno con successione oceanica non metamorfica (flysch arenacei, argilliti, radiolariti, ofioliti) e successione oceanica metamorfica (calescisti, ofioliti).
Con la diminuzione e la cessazione dei sovrascorrimenti durante l'orogenesi appenninica, si formarono bacini di sedimentazione con Depositi Epiliguri (marne e calcareniti).
Nelle fasi più recenti si verificarono invasioni marine dei margini meno elevati della catena, denominate successioni dei bacini neoautoctoni e mai coinvolte nei fenomeni di sovrascorrimento tra domini e unità strutturali; in seguito si formarono bacini subsidenti all'interno della catena favorevoli ai futuri ambienti fluvio-lacustri.
Contemporaneamente si verificarono anche intrusioni magmatiche subvulcaniche acide (Isola d'Elba, Isola del Giglio e Isola di Montecristo) e manifestazioni vulcaniche piroclastiche effusive (Isola di Capraia, Monte Amiata e Area del Tufo).
Le oscillazioni eustatiche e le ulteriori fasi di assestamento della catena hanno portato i livelli di fiumi e laghi ai valori attuali; i depositi alluvionali completano e chiudono la storia geologica della regione.
Classificazione sismica [modifica]
Veduta di MonteriggioniIn base all'Ordinanza PCM n.3274 del 20/03/2003, il territorio regionale toscano è stato suddiviso in tre distinte zone in base al rischio sismico, zona 2, zona 3 e zona 4; nessun comune della Toscana rientra nella zona 1 a sismicità elevata.
Di seguito è riportata in modo schematico la classificazione sismica. [2].
Zona 2 (sismicità medio-alta)
186 Comuni totali che interessano le intere province di Firenze, Massa Carrara e Prato, le aree settentrionali e orientali della provincia di Arezzo che comprendono il Valdarno superiore, il Pratomagno, il Casentino e la Valtiberina, l'estremità orientale e un'area ristretta nella parte settentrionale della provincia di Grosseto, la quasi totalità della provincia di Livorno compresa l'Isola di Gorgona, la parte nord-occidentale della provincia di Lucca corrispondente alla Garfagnana, la parte centro-settentrionale della provincia di Pisa, la parte orientale della provincia di Pistoia, la parte occidentale e l'estremità sud-orientale (Monte Amiata e Monte Cetona) della provincia di Siena.
Zona 3 (sismicità bassa)
77 Comuni totali che interessano l'area sud-occidentale della provincia di Arezzo corrispondente alla Val di Chiana aretina, l'estremità settentrionale e la parte orientale della provincia di Grosseto, gran parte della provincia di Lucca, l'estremità meridionale della provincia di Pisa, la parte occidentale della provincia di Pistoia, l'area della provincia di Siena comprendente le Crete, la Val d'Orcia e la Val di Chiana senese.
Zona 4 (sismicità irrilevante)
24 Comuni totali che interessano tutte le isole dell'Arcipelago esclusa la Gorgona, l'estremità meridionale della provincia di Livorno e la parte occidentale della provincia di Grosseto che comprende l'intera fascia costiera, la pianura maremmana e l'immediato entroterra collinare.
Inoltre, va segnalato anche il rischio di maremoto, seppur piuttosto moderato, lungo l'intero tratto centro-settentrionale della costa livornese.
Territori [modifica]
Provincia di Arezzo Provincia di Firenze Provincia di Grosseto Provincia di Livorno Provincia di Lucca
Appennino Tosco-Emiliano
Casentino
Chianti aretino
Pratomagno
Val di Chiana
Valdarno
Valtiberina Appennino Tosco-Emiliano
Chianti fiorentino
Montalbano
Monti della Calvana
Mugello
Pratomagno
Val di Bisenzio
Valdarno
Valdelsa
Valdisieve Arcipelago Toscano
Area del Tufo
Bandite di Scarlino
Colline dell'Albegna e del Fiora
Colline Metallifere
Colline Metallifere grossetane
Costa d'Argento
Maremma
Maremma grossetana
Monte Amiata
Monti dell'Uccellina
Valle dell'Ombrone Arcipelago Toscano
Colline livornesi
Colline Metallifere
Colline Metallifere livornesi
Costa degli Etruschi
Maremma
Maremma livornese
Val di Cecina
Val di Cornia
Viale dei Cipressi Alpi Apuane
Appennino Tosco-Emiliano
Garfagnana
Media Valle del Serchio
Piana di Lucca
Versilia
Provincia di Massa-Carrara Provincia di Pisa Provincia di Pistoia Provincia di Prato Provincia di Siena
Alpi Apuane
Appennino Tosco-Emiliano
Costa apuana
Lunigiana Balze di Volterra
Colline Metallifere
Colline Metallifere pisane
Colline pisane
Litorale pisano
Maremma
Maremma pisana
Piana di Pisa
Val di Cecina
Val di Cornia
Valdarno
Valdera Appennino Tosco-Emiliano
Montagna pistoiese
Montalbano
Svizzera pesciatina
Valdinievole Appennino Tosco-Emiliano
Montalbano
Monti della Calvana
Val di Bisenzio Alta Val d'Elsa
Chianti senese
Colline Metallifere
Colline Metallifere senesi
Crete senesi
Deserto di Accona
Monte Amiata
Val d'Orcia
Val di Chiana
Val di Merse
Valdelsa
SIC - Siti di Interesse Comunitario [modifica]
Questi sono, per quanto concerne la Regione Toscana, i siti di rilevante importanza in ambito CEE riferiti alla regione biogeografica mediterranea.
Le località - definite Siti di Interesse Comunitario, e spesso indicate con l'acronimo SIC - sono state proposte sulla base del Decreto 25/3/2005 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 157 dell'8 luglio 2005 - predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva 92/43/CEE.
Provincia di Arezzo
Camaldoli, Scodella, Campigna, Badia Prataglia
Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno
Valle dell'Inferno e Bandella
Brughiere dell'Alpe di Poti
Bosco di Sargiano
Monte Dogana
Monte Ginezzo
Provincia di Firenze
Monte Morello
Poggio Ripaghera - Santa Brigida
Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone
Stagni della Piana Fiorentina
Vallombrosa e Bosco di S. Antonio
La Calvana
Provincia di Grosseto
Poggi di Prata
Val di Farma
Poggio Tre Cancelli
Lago dell'Accesa
Padule di Scarlino
Punta Ala e Isolotto dello Sparviero
Monte d'Alma
Monte Leoni
Poggio di Moscona
Padule di Diaccia Botrona
Tombolo da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto
Padule della Trappola, Bocca d'Ombrone
Pineta Granducale dell'Uccellina
Dune costiere del Parco dell'Uccellina
Monti dell'Uccellina
Cono vulcanico del Monte Amiata
Monte Labbro e Alta Valle dell'Albegna
Alto corso del fiume Fiora
Monte Penna, Bosco della Fonte e Monte Civitella
Medio corso del fiume Albegna
Formiche di Grosseto
Isola del Giglio
Isola di Giannutri
Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola
Laguna di Orbetello
Duna di Feniglia
Boschi delle Colline di Capalbio
Lago Acquato, Lago San Floriano
Lago di Burano
Duna del Lago di Burano
Isolotti grossetani dell'Arcipelago Toscano
Pianure del Parco della Maremma
Provincia di Livorno
Padule di Suese e Biscottino
Isola di Gorgona
Tombolo di Cecina
Padule di Bolgheri
Boschi di Bolgheri, Bibbona e Castiglioncello
Isola di Capraia
Monte Calvi di Campiglia
Promontorio di Piombino e Monte Massoncello
Padule Orti - Bottagone
Isole di Cerboli e Palmaiola
Monte Capanne e Promontorio dell'Enfola
Isola di Pianosa
Isola di Montecristo
Provincia di Lucca
Pania di Corfino
Monte Romecchio - Monte Rondinaio - Poggione
Monte Prato Fiorito - Monte Cornato - Valle dello Scesta
Orrido di Botri
Valli glaciali di Orto di Donna e Solco d'Equi
Monte Sumbra
Valle del Serra - Monte Altissimo
Valle del Giardino
Monte Croce - Monte Matanna
Monte Tambura - Monte Sella
Monte Corchia - le Panie
Praterie primarie e secondarie delle Apuane
Macchia Lucchese
Lago e Padule di Massaciuccoli
Lago di Sibolla
Monte Pisano
Provincia di Massa-Carrara
Valle del Torrente Gordana
Monte Sagro
Monte Castagnolo
Monte Borla - Rocca di Tenerano
Lago di Porta
Provincia di Pisa
Dune litoranee di Torre del Lago
Selva Pisana
Cerbaie
Montefalcone
Montenero
Macchia di Tatti - Berignone
Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori
Complesso di Monterufoli
Provincia di Pistoia
Campolino
Abetone
Pian degli Ontani
Padule di Fucecchio
Montagna Pistoiese
Provincia di Prato
La Calvana
Monteferrato e Monte Iavello
Provincia di Siena
Castelvecchio
Monti del Chianti
Montagnola Senese
Crete di Camposodo e Crete di Leonina
Monte Oliveto Maggiore e Crete di Asciano
Alta Val di Merse
Basso Merse
Lago di Montepulciano
Lago di Chiusi
Lucciolabella
Crete dell'Orcia e del Formone
Monte Cetona
Foreste del Siele e del Pigelleto di Piancastagnaio
Ripa d'Orcia
Cornate e Fosini
Storia [modifica]
Sito archeologico della necropoli di Populonia
Antica mappa del centro storico di Pisa
La Pieve di San Donato a Porrona presso l'omonimo castello medievale
Cosimo I de' Medici, Granduca di Toscana
Origini [modifica]
Non sappiamo quali siano stati i primi uomini che abitarono la Toscana. Le prime tracce certe della loro presenza nella regione si hanno nel secondo millennio a.C.: quello dell'età del bronzo e del ferro. Di quel periodo sono stati ritrovati, in varie zone della Toscana, resti di villaggi, costruiti principalmente su palafitte, con alcuni oggetti e suppellettili che testimoniano l'esistenza di una vita sociale già abbastanza organizzata.
Fra il decimo e l'ottavo secolo a.C., l'età del ferro trova la sua massima espressione nella civiltà villanoviana, che ha preso il nome da Villanova (una frazione di Castenaso), un insediamento di grande interesse archeologico, dove sono state trovate lance, spade, pettini e gioielli di ogni tipo. Questa è una dimostrazione dei progressi che erano stati fatti nell'estrazione e nella Iavorazione dei metalli, di cui era particolarmente ricco il sottosuolo della regione.
Etruschi [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Etruschi.
Verso l'ottavo secolo prima di Cristo appaiono le prime testimonianze della presenza, in tutto il territorio dell'Italia Centrale, di un popolo misterioso e straordinario: gli Etruschi. Da essi la Regione prese il nome di Etruria, Tuscia per i Romani e successivamente Tuscania e Toscana.
La loro provenienza è ancora un mistero per gli storici; si ipotizza possano essere originari della Lidia, in Asia Minore. Altri autori invece li ritengono popolazioni autoctone che hanno subito influenze esterne. Non è un mistero che all'interno delle più antiche tombe etrusche siano state rinvenute suppellettili, armi e oggetti di fattura sarda. à archeologicamente provato che questo popolo, più avanzato di quello etrusco, abbia colonizzato le coste della Toscana e creato importanti insediamenti nel primo millennio, sino a spingersi in Campania. Attorno al sesto secolo a.C., gli Etruschi raggiunsero il culmine della loro potenza, con possedimenti che andavano dalla Pianura Padana alla Campania. Costruirono strade, bonificarono paludi ed edificarono grandi città , come Arezzo, Tarquinia, Chiusi, Vulci, Roselle, Vetulonia, Veio, Volsini e Volterra.
II livello di civiltà raggiunto da questo grande popolo è testimoniato dagli eccezionali reperti archeologici, sparsi in un territorio vastissimo e ritrovati nelle tombe - di ogni tipo e dimensione - delle necropoli, straordinarie ed incredibili città dei morti. Inoltre, la civiltà etrusca, grazie alla sua cultura e ai suoi principi fondanti, determinò uno dei primi esempi nella storia di parità di diritti tra uomo e donna; quest'ultima, infatti, poteva godere dell'eredità alla morte del "marito" e poteva partecipare ai banchetti e alla vita sociale nelle stesse forme dell'uomo.
Romani [modifica]
Nel terzo secolo a.C., gli Etruschi furono sconfitti dalla potenza militare di Roma e, dopo un primo periodo di prosperità , dovuto allo sviluppo dell'artigianato, dell'estrazione e della lavorazione del ferro, dei commerci, tutta la regione decadde economicamente, culturalmente e socialmente. Nel 180 a.C. i Romani, per disporre della Liguria nella loro conquista della Gallia, dovettero deportare 47.000 Liguri Apuani, irriducibili ribelli, confinandoli nell'area sannitica compresa tra Benevento e Campobasso.
Medioevo [modifica]
Dopo la caduta dell'Impero Romano la regione passò attraverso le dominazioni ostrogota e bizantina, prima di divenire oggetto di conquista da parte dei Longobardi (569), che la eressero a ducato con sede a Lucca.
Per approfondire, vedi la voce Ducato di Tuscia.
Dopo la caduta dei Longobardi per opera di Carlo Magno, il ducato divenne contea e successivamente marchesato di Lucca. Nel secolo XI il Marchesato passò agli Attoni, grandi feudatari Canossiani, che possedevano anche Modena, Reggio Emilia e Mantova. A quella famiglia apparteneva la famosa Contessa Mathilde di Canossa, nel cui castello avvenne l'incontro fra il Papa Gregorio VII e l'Imperatore di Germania, Enrico IV.
Attorno al XII secolo inizia il periodo dei Liberi Comuni e Lucca diventa il primo comune in Italia. Nascono le prime forme di democrazia partecipativa e le associazioni di arti e mestieri, che fecero della Toscana un irripetibile esempio di autonomia culturale, sociale ed economica. Fra le città della regione primeggiò Firenze.
Rinascimento e dinastia medicea [modifica]
Prima con Dante Alighieri e con Giotto nel '300, poi, nel '400 con altri grandi artisti, la Toscana, ed in particolare Firenze, diede un determinante contributo al Rinascimento Italiano. Divenuta etntità politicamente autonoma a partire dal XII sec. la Toscana si frammentò anche essa in una miriade di stati tra i quali la repubblica di Firenze, la repubblica di Siena erano le piu importanti. In particolare la fioritura dei commerci a Firenze portò la città a divenire centro finanziario di importanza europea, con dinastie di banchieri quali i Bardi , i Peruzzi e i Medici stessi, che per tutto il periodo medievale prestavano soldi ai grandi sovrani nazionali europei per finanziare le loro guerre. L'unificazione toscana sotto un'unica città iniziò con la politica espansionistica fiorentina già del secolo XIV quando la repubblica iniziò a fagocitare i territori toscani in successione, frenata solamente dalla repubblica di Siena. Con il secolo XV abbiamo l'avvento al potere della famiglia Medici, che come le maggiori famiglie fiorentine si era arricchita con le banche. Essa cominciò ad ottenere rilevanza politica dentro le istituzioni repubblicane a partire dalla metà del 1400, con Cosimo il Vecchio, che nonostante opposizioni di altre famiglie (che lo fecero imprigionare in Palazzo Vecchio) riuscì ad assicurarsi il quasi totale controllo degli organi repubblicani, consolidando il potere della famiglia al punto che alla sua morte le redini del potere passarono nelle mani del figlio Piero. Questo periodo , compreso tra la morte di Cosimo e la morte del nipote Lorenzo il Magnifico è considerato il periodo di maggiore splendore artistico, culturale e politico della signoria fiorentina, che con la sapiente opera di Lorenzo seppe diventare l'ago della bilancia nella frammentata e litigiosa Italia del sec XV. A partire da Lorenzo il potere mediceo , apparte due interruzioni repubblicane (dal 1498 al 1502 e dal 1512 al 1530) si consolidò e Cosimo, discendente di un ramo cadetto della famiglia ottenne il titolo prima di Duca di Toscana , poi nel 1569 il titolo di Granduca di Toscana. In questo momento tutta l'area toscana, eccetto Lucca che rimase una repubblica autonoma, Piombino che costituiva un principato a se' stante, e l'area di Orbetello e Monte Argentario collocata nello Stato dei Presidi erano sotto la signoria fiorentina essendo caduta la repubblica di Siena nel 1555 nelle mani degli ispano-fiorentini che dal 1557 ne ebbero la sovranità . La famiglia Medici continuò a regnare sopra la Toscana ininterrottamente fino al 1737, sopravvivendo come famiglia stentatamente essendo divenuta cronica la mancanza di eredi maschi già a partire da Francesco I (1574-1587). L'ultimo granduca della famiglia fu Gian Gastone, che di tendenze probabilmente omosessuali non ebbe eredi. L'ultima della famiglia Anna Maria Luisa elettrice Palatina, che si occupò del Granducato dalla morte del fratello, riuscì grazie alla sua lungimiranza a fare si che l'immenso patrimonio artistico che era nei secoli divenuto patrimonio della famiglia non potesse essere portato via da Firenze nemmeno dai futuri regnanti che il Granducato avrebbe avuto.
Le innovazioni dei Lorena [modifica]
Il Granducato di Toscana alla morte di Gian Gastone e in seguito agli sconvolgimenti a livello europeo dovuti alla guerra di successione polacca fu inserito in un gioco di equilibri tipicamente settecentesco, percui il governo della regione passò alla famiglia dei Lorena, in particolare a Francesco Stefano, già marito di Maria Teresa d'Absburgo , Imperatrice d'Austria. Egli non mise mai piedi in Toscana nè a Firenze, ne lasciò l'amministrazione al figlio Pietro Leopoldo I. La più importante innovazione voluta dai Lorena, proprio grazie a Pietro Leopoldo, fu l'abolizione (per 4 anni, fino al 1790 quando fu ripristinata) della pena di morte nel Granducato di Toscana, per l'epoca una innovazione di non poco rielievo. Il provvedimento entrò in vigore il 30 novembre 1786 e, prendendo spunto da questo è stata istituita in tempi recenti la Festa della Toscana, che si tiene ogni anno nel giorno di tale anniversario. L'unica interruzione alla sovranità lorenense fu la parentesi napoleonica che durò fino al 1814, quando sul serenissimo trono granducale fu restaurato Ferdinando III figlio di Pietro Leopoldo. L'ultimo Granduca della Toscana fu il figlio di Ferdinando , Leopoldo II che regnò fino all'ingresso del territorio toscano nel nascente stato unitario italiano. Il periodo lorenense fu per la Toscana un periodo illuminato , a partire dal Governo di Pietro Leopoldo che riformò l'ordinamento giudiziario, fino all'ultimo granduca che con la costruzione delle prime ferrovie toscane, la razionalizzazione del territorio con la creazione del catasto, e la bonifica della maremma , ottenne risultati molto positivi. Inoltre nonostante il periodo storico inducesse i sovrani a un controllo repressivo sullo stato, non ebbe atteggiamenti reazionari in particolar modo. Dopo però le rivoluzioni del 1848-1849 il ritorno di Leopoldo supportato da una guarnigione austriaca gli alienò le simpatie popolari. Nel 1859 quando la Toscana stava per entrare nel regno dell'Italia del Nord, non si oppose in maniera tenace alla sua destituzione, ma partì da Firenze lasciandola pacificamente nelle mani dei rivoluzionari. La curiosa espressione usata nell'occasione dato che era iniziata la rivolta alle cinque del mattino, fu che alle sei sempre del mattino, quando il granduca partì da Firenze, la rivoluzione se ne andò a fare colazione.
Risorgimento e unità d'Italia [modifica]
Durante il periodo napoleonico e nel primo periodo del Risorgimento Italiano, in Toscana trovarono asilo politico patrioti e scrittori.
Il passaggio tra il Granducato e lo Stato unitario italiano avvenne in seguito ad un plebiscito popolare che sanzionò, il 15 marzo 1860, la riunione della regione al Piemonte e, quindi, al Regno d'Italia.
In attesa del trasferimento della capitale a Roma, cosa che avvenne nel 1870, Firenze ospitò il governo della nazione per cinque anni, divenendo il centro, oltre che della cultura, della politica italiana.
La storia della Toscana si identifica, da questo momento, con quella dello Stato Italiano, di cui fa parte, pur conservando una sua specificità che la distingue dalle altre regioni.
Cultura [modifica]
Arte [modifica]
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Il castello di San Giovanni d'Asso
La Maestà di Duccio (1308-1311). Siena, Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo
Il David di Michelangelo. Firenze, Galleria dell'Accademia
Michelangelo, la Pietà . Firenze, Museo dell'Opera del Duomo
Il centro storico di Sovana
L'Abbazia di Sant'Antimo presso Montalcino
L'imponente facciata di Palazzo Pitti a Firenze
Giovanni Fattori, Bestiame al pascoloLa Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d'arte: celebri in tutto il mondo sono le città di Firenze, Lucca, Pisa e Siena; meno note ma non per questo "seconde" ai centri sopra citati quanto a ricchezza monumentale sono le città di Arezzo, Carrara, Pistoia e Prato; infine, del tutto sconosciute al turismo seppur caratterizzate da qualche monumento di pregio sono le città di Grosseto, Livorno e Massa.
Non da meno sono i moltissimi centri minori, alcuni dei quali vere e proprie città storiche perfettamente conservate, custodi di opere d'arte di inestimabile valore come:
Cortona (testimonianze di epoca preistorica ed etrusca, monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) e Sansepolcro (monumenti di epoca medievale e rinascimentale) in Provincia di Arezzo;
Fiesole (testimonianze etrusco-romane, monumenti di epoca medievale e barocca) e Certaldo (centro storico di origine medievale) in Provincia di Firenze;
Massa Marittima (monumenti di epoca medievale e rinascimentale), Orbetello (testimonianze etrusco-romane e monumenti di epoca medievale, tardorinascimentale e barocca), Pitigliano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali, rinscimentali e barocchi), Sorano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) e Sovana (testimonianze preistorche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) in Provincia di Grosseto;
Piombino (monumenti medievali e tardorinascimentali), Populonia (testimonianze etrusche, monumenti medievali), Campiglia Marittima (testimonianze etrusche, centro storico medievale) e Suvereto (borgo medievale) in Provincia di Livorno;
Castiglione di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Castelnuovo di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Barga (testimonianze preistoriche, monumenti medievali e barocchi) e Villa Basilica (monumenti medievali) in Provincia di Lucca;
Pontremoli (centro preistorico, romano con impianto medievale e pregevoli monumenti barocchi) e Fivizzano (pregevole centro medievale e barocco) in Provincia di Massa-Carrara.
Volterra (testimonianze preistoriche ed etrusco-romane, monumenti medievali e rinascimentali) e San Miniato (monumenti medievali) in Provincia di Pisa;
Pescia (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) in Provincia di Pistoia;
San Gimignano (centro storico medievale e monumenti rinascimentali), Pienza (centro storico e città ideale del Rinascimento, con preesistenti testimonianze medievali), Colle di Val d'Elsa (centro storico medievale molto ben conservato, monumenti rinascimentali e testimonianze paleocristiane ed etrusco-romane), Montepulciano (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi), Montalcino (centro storico medievale), Chiusi (testimonianze etrusco-romane, monumenti paleocristiani e medievali) e Monteriggioni (borgo medievale) in Provincia di Siena.
Epoca etrusco-romana [modifica]
Numerose sono le necropoli etrusche degne di nota, come Sovana, Vetulonia e Populonia e le testimonianze di epoca romana, molte delle quali sorte presso preesistenti città etrusche, come Arezzo, Volterra, Fiesole e Roselle.
Medioevo [modifica]
Nel Medioevo in molti comuni toscani vennero realizzate grandiose piazze con cattedrali, basiliche ed imponenti palazzi pubblici e vie con pregevoli edifici privati. Nelle aree rurali si svilupparono caratteristici borghi, castelli e fortificazioni e vennero costruite pievi e abbazie. Da segnalare, infine, l'insediamento rupestre di Vitozza nell'Area del Tufo, sicuramente il più rilevante dell'Italia centale.
Arte paleocristiana [modifica]
Nel periodo altomedievale si diffuse anche in Toscana lo stile paleocristiano, il cui maggior esempio è sicuramente il Duomo di Chiusi.
Arte romanica [modifica]
Numerosi sono le testimonianze artistiche in stile romanico presenti in Toscana. Tra questi spiccano i monumenti di Piazza dei Miracoli a Pisa, il Battistero e la Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, il Duomo di Lucca, la Cattedrale di Pistoia, il Duomo di Sovana, la Cattedrale di Massa Marittima e numerose pievi e abbazie isolate nella campagna come la celebre Abbazia di Sant'Antimo.
Periodo romanico-gotico [modifica]
Nel periodo di transizione romanico-gotico vennero realizzati e/o ristrutturati molti edifici, soprattutto religiosi, come la Cattedrale di Siena, il Duomo di Prato, la Cattedrale di Grosseto e il Duomo di Carrara.
Arte gotica [modifica]
Tra i capolavori dell'arte gotica toscana spiccano Palazzo Vecchio, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Basilica di Santa Croce e quella di Santa Maria Novella a Firenze e la Cattedrale di Arezzo. In particolare, nelle chiese fiorentine, si delineano i nuovi dettami del gotico italiano, che con la loro linearità e purezza formale costituiscono le premesse ai successivi sviluppi dell'architettura rinascimentale. Frattanto Giotto definisce anche in Toscana i nuovi canoni della pittura trecentesca, mentre nella scultura Andrea Pisano realizza il meraviglioso pulpito del Duomo di Pisa.
Rinascimento [modifica]
Il Rinascimento si sviluppò a partire da Firenze e dalla Toscana, diffondendosi successivamente anche nel resto d'Italia e d'Europa; in quest'epoca vennero realizzate grandi opere caratterizzate da elementi stilistici completamente innovativi, come la cupola del Brunelleschi, Palazzo Pitti, le basiliche di San Lorenzo e di Santo Spirito a Firenze, la Cattedrale e Palazzo Piccolomini a Pienza e le Mura di Lucca. Tra le opere meno conosciute ma altrettanto pregevoli sono da ricordare le Mura di Grosseto, le Mura di Magliano in Toscana, le Mura di Capalbio e Palazzo Collacchioni nel centro storico della piccola Atene.
La scultura può essere semplicemente sintetizzata con la Porta del Paradiso, il David di Michelangelo, il Perseo di Cellini; altrettanto notevoli sono i dipinti di Leonardo, del Botticelli, di Masaccio e di Piero della Francesca.
Barocco [modifica]
Il periodo barocco ha visto un ulteriore arricchimento del patrimonio artistico toscano, anche se non si sono ripetute le straordinarie innovazioni artistiche delle epoche precedenti. Tra i principali monumenti sono da ricordare il Duomo di Pontremoli e il Duomo di Pitigliano, ristrutturato in questo periodo. Inoltre, all'inizio del Seicento viene iniziato il grande mausoleo mediceo presso la Basilica di San Lorenzo, noto come Cappella dei Principi, e che, seppur incompleto, presenta uno sfarzoso apparato decorativo.
Settecento e Ottocento [modifica]
Nel Settecento, in architettura prosegue la costruzione di impianti sobri ed equilibrati di gusto barocco, anche se numerose sono le ristrutturazioni di edifici già esistenti, come la facciata della chiesa di San Marco a Firenze. La seconda metà del secolo volge verso temi più marcatamente neoclassici: Gaspare Paoletti sarà capostipite di una serie di architetti attivi nel granducato fino agli anni quaranta dell'Ottocento, quali Luigi de Cambray Digny e Pasquale Poccianti. Accanto agli imponenti restauri per Palazzo Pitti e la Villa di Poggio Imperiale si registra la costruzione di edifici monumentali come il Cisternone di Livorno. Nella scultura, la prima metà del Settecento è caratterizzata ad esempio dall'opera di Giovanni Battista Foggini; successivamente, col neoclassicismo, si affermano soprattutto i nomi di Lorenzo Bartolini e del senese Giovanni Duprè. La pittura offre i suoi spunti più interessanti nell'Ottocento, con le opere di scuola macchiaiola di Giovanni Fattori e altri.
Patrimoni dell'umanità UNESCO [modifica]
Il Palazzo Comunale di Pienza
Monumenti di Piazza dei MiracoliCentro storico di Firenze, 1982
Piazza del Duomo, Pisa, 1987
Centro storico di San Gimignano, 1990
Centro storico di Siena, 1995
Centro storico della città di Pienza, 1996
Val d'Orcia, 2004
Case rurali [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Case rurali toscane.
La Fattoria granducale di AlbereseLa campagna toscana è nota nel mondo per i caratteristici insediamenti rurali sparsi, legati a poderi mezzadrili che in passato assicuravano lavoro per tutto l'anno agricolo a tutti coloro che vi abitavano. Le case coloniche, molto spesso isolate, costituiscono pertanto uno degli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano, come ad esempio quello della val d'Orcia, reso dolce e suggestivo dai famosi filari di cipresso. La casa rurale presenta generalmente costruzioni in muratura, molto spesso su due piani, con il tetto rivestito dai tipici laterizi toscani. In base alle funzioni svolte, le case rurali possono presentarsi con un unico fabbricato che in passato comprendeva sia l'abitazione al piano superiore che il rustico al pian terreno (tipologia residenziale) o con un edificio principale adibito ad abitazione e una o più strutture distaccate adibite a rustici ed annessi vari (tipologia aziendale). Ogni zona della Toscana si caratterizza per le proprie varianti tipiche, come l'aretina, senese, fiorentina, lucchese, pistoiese, pisana e maremmana. Le diverse varianti residenziali presentano comunque il fabbricato di pianta rettangolare, talvolta con scala esterna che conduceva all'abitazione del piano superiore.
Ville e dimore medicee [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Ville medicee.
La Villa Medicea di Lappeggi nella lunetta di Giusto Utens (1599), Firenze, Museo di Firenze com'eraLe ville medicee sono dei complessi architettonici rurali venuti in possesso in vari modi alla famiglia Medici tra il XV ed il XVII secolo nei dintorni di Firenze e in Toscana. Oltre che luoghi di piacere e svago, le ville rappresentavano la reggia periferica sul territorio amministrato dai Medici, oltre al centro delle attività economiche agricole dell'area in cui si trovavano. Per ville medicee si intendono convenzionalmente quelle edificate dai Medici.
Le prime ville medicee sono quelle di aspetto fortificato nel Mugello, zona della quale erano originari i Medici; nei secoli successivi vennero costruite molte altre dimore sparse un po' su tutto il territorio del Granducato. Il sistema delle ville medicee costituisce un vero e proprio microcosmo attorno al quale si sono svolgevano i rituali della corte; le dimore esprimono al massimo l'alto livello di architettura rinascimentale e barocca raggiunto in Toscana, permettendo confronti sull'evoluzione degli stili, differenziandole notevolmente dalle più "semplici" case rurali toscane.
Con l'estinzione della casata medicea, tutte le proprietà passarono ai Lorena nel corso del Settecento.
Dialetto [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Dialetto toscano.
Il dialetto toscano è quello che si è discostato di meno dalla lingua latina e si è evoluto in maniera lineare ed omogenea. à alla base della lingua italiana, grazie agli scritti di Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini, che gli conferirono la dignità di "lingua letteraria" della penisola. Con l'Unità d'Italia venne adottato come lingua ufficiale, grazie anche alla prestigiosa teoria di Alessandro Manzoni relativa alla scelta della lingua per la stesura de I promessi sposi con "i panni lavati in Arno".
I locutori sono superiori ai 3 milioni, sottraendo dal numero totale degli abitanti della regione quelli della provincia di Massa-Carrara, dove si parla il dialetto carrarese, classificato tra i dialetti settentrionali. I dialetti della Versilia (fino a Camaiore e alla parte Nord del comune di Massarosa)e della Garfagnana (fino a Pescaglia e Borgo a Mozzano) erano in origine direttamente imparentati con quelli della provincia di Massa-Carrara, anche se nel corso dei secoli sono stati molto influenzati dal limitrofo dialetto lucchese
Il dialetto toscano è un insieme di dialetti minori locali che presentano alcune differenze che li contraddistinguono gli uni dagli altri. Di seguito è riportata la suddivisione in dialetti toscani settentrionali, orientali, meridionali e occidentali (in altre classificazioni i dialetti toscani occidentali vengono inclusi tra i toscani settentrionali, mentre i dialetti toscani orientali vengono trattati a parte). Tuttavia, tra i subdialetti toscani, va incluso anche il dialetto cismontano parlato nella Corsica settentrionale.
Dialetti toscani settentrionali Dialetti toscani orientali Dialetti toscani meridionali Dialetti toscani occidentali
Dialetto fiorentino
Dialetto pratese
Dialetto pistoiese
Dialetto pesciatino
Dialetto lucchese Dialetto casentinese
Dialetto altotiberino Dialetto aretino-chianaiolo
Dialetto senese
Dialetto amiatino
Dialetto grossetano Dialetto viareggino
Dialetto pisano
Dialetto livornese
Dialetto corso cismontano
Società [modifica]
Personalità di origine toscana (in ordine alfabetico) [modifica]
Agnolo Gaddi
Aldo Palazzeschi
Alessandro Benvenuti
Ambrogio Lorenzetti
Amedeo Modigliani
Amerigo Vespucci
Andrea Bocelli
Andrea del Verrocchio
Andrea della Robbia
Andrea Pisano
Angelo Poliziano
Angiolo Nardi Dei
Antonio da Filicaja
Antonio Meucci
Arnolfo di Cambio
Baccio da Filicaja
Baccio D'Agnolo
Bartolommeo Scala
Beato Angelico
Benvenuto Cellini
Bernardino da Siena
Carlo Azeglio Ciampi
Carlo Cassola
Carlo Collodi
Carlo Conti
Castruccio Castracani
Caterina de' Medici
Cecco Angiolieri
Cennino Cennini
Cinzia TH Torrini
Cimabue
Curzio Malaparte
Daniele Caluri
Dante Alighieri
David Lazzaretti
David Riondino
Dino Campana
Don Lorenzo Milani
Donatello
Duccio di Buoninsegna
Elio Toaff
Filippo Brunelleschi
Francesco Datini
Francesco Guicciardini
Francesco Nuti
Francesco Petrarca
Franco Zeffirelli
Galileo Galilei
Giacomo Puccini
Gianna Nannini
Gino Bartali
Giorgio Panariello
Giorgio Vasari
Giosuè Carducci
Giotto
Giovanni Boccaccio
Giovanni Fattori
Giovanni Gronchi
Girolamo Savonarola
Giuseppe Ungaretti
Giuliano Amato
Guido Cavalcanti
Guittone d'Arezzo
Indro Montanelli
Jovanotti
Jury Chechi
Laura Morante
Leonardo da Vinci
Leonardo Fibonacci
Leonardo Pieraccioni
Leon Battista Alberti
Lorenzo de Medici
Lorenzo Ghiberti
Lorenzo Monaco
Luca della Robbia
Luciano Bianciardi
Luciano Moggi
Luigi Boccherini
Marcello Lippi
Marco Columbro
Marco Masini
Mario Cardinali
Mario Cipollini
Mario Luzi
Mario Monicelli
Marsilio Ficino
Masaccio
Massimo Bulleri
Michelangelo
Mino Maccari
Niccolò Machiavelli
Nicola Pisano
Oriana Fallaci
Paolo Bettini
Paolo Hendel
Paolo Lorenzini
Paolo Rossi
Paolo Virzì
papa Gregorio VII
papa Leone X
papa Pio II
Pier Soderini
Piero della Francesca
Pietro Mascagni
Pontormo
Pupo
Renato Fucini
Riccardo Fogli
Roberto Benigni
Roberto Madrigali
Romano Bilenchi
Rosso Fiorentino
Sandro Botticelli
Santa Caterina da Siena
Simone Martini
Stefania Sandrelli
Telemaco Signorini
Tiziano Terzani
Ulisse Dini
Vasco Pratolini
Vincenzo da Filicaja
Vittoria Puccini
Religioni [modifica]
Santuario della Madonna di Montenero patrona della Toscana
Facciata romanica della Cattedrale di San Zeno a Pistoia
Diocesi cattoliche [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Regione ecclesiastica Toscana.
La Toscana, oltre a contare dieci province, presenta un'ulteriore suddivisione territoriale in varie diocesi, ognuna delle quali fa capo alla propria cattedrale e sede vescovile di riferimento. Nelle varie epoche storiche c'è sempre stata una distinzione netta tra le due suddivisioni, i cui confini non sono mai risultati coincidenti tra loro. Il numero di diocesi risulta maggiore rispetto a quello delle province, poiché alcune località sono state da sempre sedi vescovili, nonostante non siano divenute in seguito capoluoghi di provincia. Attualmente la Toscana comprende un'abbazia territoriale, quattro arcidiocesi e tredici diocesi, alcune delle quali sono il frutto di accorpamenti avvenuti in epoche piuttosto recenti di due o più diocesi vicine.
Ecco di seguito l'elenco di tutte le diocesi della Toscana.
Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore
Arcidiocesi di Firenze
Arcidiocesi di Lucca
Arcidiocesi di Pisa
Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino
Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
Diocesi di Fiesole
Diocesi di Grosseto (già Vescovado di Roselle)
Diocesi di Livorno
Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli
Diocesi di Massa Marittima-Piombino (già Vescovado di Populonia)
Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza
Diocesi di Pescia
Diocesi di Pistoia
Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello (già Vescovado di Statonia)
Diocesi di Prato
Diocesi di San Miniato
Diocesi di Volterra
Sinagoghe e comunità ebraiche [modifica]
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La Sinagoga di FirenzeIn vari centri della Toscana (città e paesi) sono sempre state presenti numerose comunità ebraiche che, nella maggior parte dei casi, si stabilivano e risiedevano nelle strade limitrofe alla sinagoga.
Di seguito sono elencate le principali sinagoghe della regione dal punto di vista storico.
Sinagoga di Firenze
Sinagoga di Livorno
Sinagoga di Monte San Savino
Sinagoga di Pisa
Sinagoga di Pitigliano
Sinagoga di Siena
Sinagoga di Sorano
Cucina [modifica]
Immagine:Tagli bistecca.jpg
Il tipico taglio della Bistecca alla fiorentina
Una bottiglia di Chianti
Il Cacciucco alla livornese
Acqua cotta
Amor di Pontremoli
Anatra all'Arancia
Baccalà alla livornese
Berlingozzo
Biroldo
Cantuccini o Biscotti di Prato
Bistecca alla fiorentina
Bottarga di Muggine di Orbetello
Brigidini
Brutti ma buoni
Buglione
Cacciucco
Cenci
Cecina
Cialde di Montecatini
Ciambellino
Cibreo
Cioncia
Confetti di Pistoia
Fagioli all'Uccelletto
Fettunta
Finocchiona o Sbriciolona
Frittelle di San Giuseppe
Lampredotto
Lardo di Colonnata
Mallegato
Marroni del Monte Amiata
Migliacci
Mortadella di Prato
Pandiramerino
Panficato
Panforte
Pan pepato
Panigacci
Panzanella o Panmolle
Pappa al pomodoro o Pancotto
Pappa maritata
Pappardelle al cinghiale
Pasimata
Prosciutto di Cinta senese
Ribollita
Ricciarelli
Roventino
Schiacciata alla fiorentina
Schiacciata con l'uva
Spongata della Lunigiana
Testaroli
Tordelli alla lucchese
Tordelli alla versiliese
Tordelli massesi
Torta cò becchi
Torta cò bischeri
Torta d'erbe
Torta di riso
Tortelli maremmani
Tortelli di patate
Trippa alla fiorentina
Zuccherini di Vernio
Zuccotto
Zuppa arcidossina
Demografia [modifica]
La Toscana conta più di 3 milioni e mezzo di abitanti che rappresentano circa il 6% della popolazione italiana, con una densità di circa 155 abitanti per km² che risulta inferiore rispetto alla media nazionale.
Poco più del 10% della popolazione toscana risiede nel capoluogo regionale e circa un terzo del totale regionale nell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia che si sviluppa senza soluzioni di continuità nella corrispondente conca intermontana. Altre zone densamente popolate sono, in ordine decrescente, l'area livornese, la fascia costiera della provincia di Massa-Carrara e della Versilia, la Valdinievole e la Piana di Lucca, l'area pisana e il Valdarno inferiore ed infine la zona del Valdarno superiore tra Arezzo e Firenze.
Al contrario, l'intera area appenninica (dalla Lunigiana e Garfagnana fino al Casentino), la Maremma grossetana, le Colline Metallifere, il Monte Amiata e la zona a sud di Siena comprendente la Val d'Orcia e le Crete senesi con il Deserto di Accona risultano essere i territori con la minore densità abitativa.
Evoluzione demografica [modifica]
Dagli anni '70 in poi la Toscana ha visto una continua diminuzione dei tassi di natalità . Tuttavia, la popolazione totale regionale si è mantenuta piuttosto stabile fino alla fine degli anni '90, quando è iniziato a verificarsi un aumento piuttosto deciso. Tutto ciò è stato possibile grazie all'immigrazione da altre regioni italiane (soprattutto quelle meridionali) e da paesi stranieri (fenomeno che si è molto accentuato negli ultimi due decenni).
Tra gli stranieri residenti, a livello regionale prevalgono i cittadini dei paesi dell'Europa orientale, seguiti da quelli di vari stati del continente africano; minore è la percentuale di cittadini asiatici ed americani.
Tuttavia, nell'area fiorentina e pratese le percentuali si discostano dalla media regionale, essendo presente una foltissima comunità cinese che costituisce nella zona la maggioranza dei cittadini stranieri.
Città (popolazione in ordine decrescente) [modifica]
Il Palazzo Comunale di Siena
La Fortezza Nuova di Livorno
Il Duomo di Lucca
Palazzo Vecchio a Firenze
Stemma Comuni oltre 30.000 abitanti [3] Provincia Popolazione
(ab) Superficie
(km²)
FIRENZE Provincia di Firenze 366.488 102
PRATO Provincia di Prato 185.538 97,45
LIVORNO Provincia di Livorno 155.986 104
AREZZO Provincia di Arezzo 95.229 386,26
PISTOIA Provincia di Pistoia 92.276 236
PISA Provincia di Pisa 88.363 185
LUCCA Provincia di Lucca 85.984 185
GROSSETO Provincia di Grosseto 77.500 474,46
MASSA Provincia di Massa-Carrara 70.159 94
CARRARA Provincia di Massa-Carrara 65.560 71
VIAREGGIO Provincia di Lucca 63.276 31,88
SIENA Provincia di Siena 54.498 118
SCANDICCI Provincia di Firenze 50.003 59,59
SESTO FIORENTINO Provincia di Firenze 46.702 49
EMPOLI Provincia di Firenze 46.017 62
CAPANNORI Provincia di Lucca 42.849 156,59
CASCINA Provincia di Pisa 40.007 79,23
CAMPI BISENZIO Provincia di Firenze 37.161 28
PIOMBINO Provincia di Livorno 34.769 129
ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno 30.558 120
SAN GIULIANO TERME Provincia di Pisa 30.330 91,71
CAMAIORE Provincia di Lucca 30.013 84
Economia [modifica]
Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL procapite[4] prodotto nella Toscana dal 2000 al 2006:
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro) 79.513,8 84.087,4 87.294,0 90.476,1 93.771,5 95.682,8 99.114,5
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro) 22.763,1 24.052,5 24.893,5 25.549,6 26.177,1 26.511,5 27.311,8
L'economia della regione si basa prevalentemente sul settore terziario, alimentato principalmente dal turismo. Tuttavia, in Toscana vi sono numerosi distretti industriali sparsi nel territorio, che incidono profondamente sull'economia a scala locale. Anche l'agricoltura e l'allevamento, grazie ai prodotti di qualità , rivestono notevole importanza, pur creando un numero marginale di posti di lavoro rispetto agli altri settori.
Uso del suolo [modifica]
Il Deserto di Accona nei pressi di AscianoIl territorio toscano, occupato da aree urbanizzate per poco più del 4% della sua estensione, è ricoperto per quasi il 44% da boschi, che interessano prevalentemente le aree montane appenniniche e dell'Amiata , le zone collinari più elevate come le Colline Metallifere e i Monti del Chianti e le aree in prossimità della fascia costiera. Le latifoglie sono le essenze predominanti, mentre le conifere dominano lungo la fascia costiera (pinete marittime) e in alta montagna (abeti); nella Maremma grossetana e nelle aree collinari limitrofe è molto diffusa anche la quercia da sughero (Quercus suber). Le aree coltivate rappresentano circa il 39% del territorio regionale e occupano prevalentemente le pianure (seminativi), le valli interne e le zone di medio-bassa collina (vigneti e oliveti). La vegetazione arbustiva interessa quasi il 7% del territorio e si caratterizza per la macchia mediterranea bassa e per la gariga nelle aree a ridosso della fascia costiera maremmana, e per i cespugli dei rilievi interni. Pascoli e praterie naturali occupano circa il 5% del territorio, soprattutto a carattere sparso nelle aree collinare interne e in modo più definito nella Maremma grossetana, specialmente nel cuore del Parco naturale della Maremma. Lo 0,6% del territorio è caratterizzato da aree con assenza o scarsità di vegetazione (calanchi e biancane del Deserto di Accona e delle Crete senesi e zone rocciose collinari e montane), mentre lo 0,4% circa è occupato da zone umide (lagune, paludi, laghi e stagni).
Agricoltura e allevamento [modifica]
L'agricoltura e l'allevamento rivestono ancora oggi una notevole importanza, vista la qualità dei prodotti forniti. La Toscana, inoltre, è stata la prima regione in Europa ad aver approvato una legge specifica che vieta la coltivazione e la produzione di organismi geneticamente modificati e il loro consumo nelle mense pubbliche (L.R. 53 del 6 aprile 2000); di fatto il territorio regionale può definirsi OGM-free.
Agricoltura [modifica]
Vigneti presso San GimignanoNelle aree montane, l'agricoltura si contraddistingue per marginalità produttiva caratterizzata dalla raccolta di funghi, castagne e tartufi.
La collina si caratterizza essenzialmente per oliveti e vigneti.
Riguardo all'Olio Extra Vergine d'Oliva è da segnalare la presenza di una IGP regionale (Toscano) e di 5 DOP (Chianti Classico, Colli Fiorentini, Lucca, Terre di Siena e Tuscia).
Per i vini si segnala l'importanza mondiale dei vini toscani che annoverano ben 6 DOCG - Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti (con le sue 8 sottozone), Morellino di Scansano (dall'annata 2007), Vernaccia di San Gimignano e Vino Nobile di Montepulciano - e 34 DOC.
La bassa collina e anche la pianura si caratterizzano per vivaismo (provincia di Pistoia), orticoltura, colture cerealicolo-foraggere, girasoli, mais, barbabietole e zafferano (province di Siena, Grosseto e Firenze.
Famosissimo in tutto il mondo è il sigaro toscano, prodotto con foglie di tabacco di tipo kentucky coltivate nella Val di Chiana.
Allevamento e zootecnia [modifica]
Cavalli maremmani allo stato brado nella prateria maremmana
Buoi maremmani allo stato brado tra le dune del Parco naturale della MaremmaL'allevamento e la zootecnia si fondano principalmente sulle razze autoctone bovine e suine che forniscono carni molto pregiate.
Tra i bovini spiccano le razze chianina, maremmana, calvanina e garfagnina, tutte allevate allo stato brado, caratteristica che ha fatto sì che le loro carni fossero molto ricercate anche durante gli anni della crisi del settore dovuta alla BSE (patologia mai riscontrata nelle razze autoctone toscane). Tra i suini spicca su tutti la pregiatissima razza di Cinta senese allevata allo stato brado e semibrado in varie zone delle province di Siena e Firenze e nell'area delle Colline Metallifere.
Tra le razze autoctone ovine sono in fase di recupero la pomarancina e la zerasca in un periodo contrastato da sporadici casi del morbo della "blue tongue".
I cavalli autoctoni più diffusi a livello regionale sono il maremmano e il bardigiano che vengono allevati per manifestazioni turistiche e sportive (il cavallo monterufolino è in fase di recupero dopo aver rischiato l'estinzione).
Distretti industriali [modifica]
Nella regione vi sono distretti industriali che si differenziano tra loro per la tipologia di attività . Di seguito sono riportati i principali.
Arezzo: orafo
Casentino e Valtiberina: alimentare
Carrara: estrattivo (cave di marmo delle Alpi Apuane)
Colle di Val d'Elsa: misto, con prevalenza di vetro e cristallo
Grosseto: manifatturiero e alimentare
Empoli e Castelfiorentino: manifatturiero
Livorno: chimico, petrolchimico e cantieristico
Lucca e Capannori: cartario e calzaturiero
Orbetello: alimentare (itticoltura)
Piombino e Follonica: siderurgico
Pistoia e Pescia: florovivaistico
Poggibonsi: misto
Pontedera: metalmeccanico
Prato: tessile
Rosignano Marittimo: chimico
Santa Croce sull'Arno: conciario
Scarlino: chimico
Sinalunga e Valdichiana: manifatturiero
Valdarno superiore: misto
Commercio e settore terziario [modifica]
La vasca termale nella piazza di Bagno Vignoni in Val d'OrciaIl commercio e il settore terziario rappresentano per la regione una delle principali fonti dell'economia, essendo fonte di occupazione per circa 2/3 dei residenti. Oltre al modello di commercio tradizionale toscano (basato sulla piccola o media impresa spesso a conduzione familiare e su fiere e mercati locali), rivestono notevole importanza sia il turismo che i servizi (banche e assicurazioni).
Turismo [modifica]
Il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche della Toscana. Oltre il 40% del flusso si riversa verso le località balneari ed emblematico è l'esempio della Maremma grossetana che nei mesi estivi decuplica il numero dei residenti. Un'altra rilevante percentuale è data dai visitatori alle città d'arte e ai centri artistici minori, con Firenze che supera i 7 milioni di presenze all'anno. Negli ultimi anni si è molto sviluppato anche il turismo rurale che si affianca a quello termale (Chianciano Terme, Montecatini Terme, Saturnia) e a quello montano sia estivo che invernale (piste da sci all'Abetone e sul Monte Amiata).
Distribuzione del reddito per provincia [modifica]
In Toscana, la media regionale di reddito medio per abitante è tra i 25 e i 26 mila euro. Di seguito è riportato il valore aggiunto per abitante in ogni provincia.
più di 27.000 euro 25.000-27.000 euro 23.000-25.000 euro meno di 23.000 euro
Provincia di Prato Provincia di Firenze Provincia di Arezzo
Provincia di Livorno
Provincia di Pisa
Provincia di Pistoia
Provincia di Siena Provincia di Grosseto
Provincia di Lucca
Provincia di Massa Carrara
Occupazione [modifica]
A livello regionale, il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 65 anni sfiora il 63% ed è sensibilmente superiore rispetto al corrispondente dato nazionale (56%). Di seguito sono riportati i valori dei tassi di occupazione che si registrano nelle singole province.
più del 66% 64-66% 61-64% 58-61% meno del 58%
Provincia di Prato
Provincia di Siena Provincia di Arezzo
Provincia di Firenze Provincia di Pisa
Provincia di Pistoia Provincia di Grosseto
Provincia di Livorno Provincia di Lucca
Provincia di Massa-Carrara
Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, questo si aggira a livello regionale attorno al 4% ed è un valore inferiore rispetto al corrispondente dato nazionale. I valori minimi sotto il 3% si registrano nelle province di Arezzo e di Siena, mentre i valori massimi oltre il 6% si toccano nelle province di Massa-Carrara e di Livorno. In tutte le altre province il tasso di disoccupazione oscilla mediamente tra il 3,5 e il 4,5%.
Amministrazione [modifica]
Giunta regionale [modifica]
Consigliere Carica istituzionale
Claudio Martini
Federico Gelli
Eugenio Baronti
Giuseppe Bertolucci
Marco Betti
Anna Rita Bramerini
Ambrogio Brenna
Susanna Cenni
Paolo Cocchi
Riccardo Conti
Agostino Fragai
Enrico Rossi
Gianni Salvadori
Gianfranco Simoncini
Massimo Toschi
Presidente
Vicepresidente
Assessore alla ricerca, all'Università e alla casa
Assessore al bilancio e alle politiche per il mare
Assessore alla difesa del suolo e al servizio idrico
Assessore alla tutela ambientale e all'energia
Assessore alle attività produttive
Assessore all'agricoltura
Assessore alla cultura, al turismo e al commercio
Assessore al territorio e alle infrastrutture
Assessore alle riforme istituzionali e al rapporto con gli Enti locali
Assessore al diritto alla salute
Assessore alle politiche sociali e allo sport
Assessore all'istruzione, alla formazione e al lavoro
Assessore alla cooperazione internazionale
Storia amministrativa [modifica]
Palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia di GrossetoL'ex Granducato di Toscana era stato suddiviso nei "compartimenti" di Firenze, Lucca, Arezzo, Siena, Pisa, Grosseto e Livorno. Ne faceva parte anche la cosiddetta Romagna Toscana, mentre ne erano escluse la Lunigiana e l'Alta Garfagnana.
Dal censimento del 1871 la provincia di Massa-Carrara viene considerata come provincia toscana e non più emiliana. Nel 1923 vengono distaccati dalla provincia di Massa-Carrara i comuni di Bolano, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Rocchetta di Vara, Santo Stefano di Magra e Sarzana (ceduti alla provincia della Spezia in Liguria)
Nello stesso anno viene distaccato dalla provincia di Firenze il circondario di Rocca San Casciano, la cosiddetta Romagna Toscana, che passa alla provincia di Forlì in Emilia Romagna (comuni di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Tredozio e Verghereto)
Nel 1925 viene aggregato alla Toscana il comune di Capraia Isola, staccato dalla provincia di Genova.
Nel 1927 vengono distaccati e assegnati alla provincia di Perugia, in Umbria, i comuni di Monterchi e Monte Santa Maria Tiberina.
Nel 1936, in occasione della costituzione del comune di Abetone, viene assegnata alla Toscana una zona oltre il passo già parte del comune emiliano di Fiumalbo.
Nel 1939, in seguito alle proteste della popolazione, il comune di Monterchi viene restituito alla provincia di Arezzo.
Elenco dei Presidenti della Giunta regionale e della Regione [modifica]
Presidenti della Giunta regionale (1970-2000) Presidenti della Regione (dal 2000 in poi)
Lelio Lagorio (1970-1978)
Mario Leone (1978-1983)
Gianfranco Bartolini (1983-1990)
Marco Marcucci (1990-1992)
Vannino Chiti (1992-2000)
Claudio Martini (2000-2005)
Claudio Martini (2005- )
Enti locali [modifica]
Provincia Superficie
(km²) Abitanti
(ab.) DensitÃ
(ab./km²) Comuni
(n°)
Arezzo
Firenze
Grosseto
Livorno
Lucca
Massa-Carrara
Pisa
Pistoia
Prato
Siena
3.235
3.514
4.504
1.211
1.773
1.156
2.444
965
365
3.821
333.385
965.388
220.742
330.739
379.117
200.825
394.101
277.028
238.826
260.882
103,1
274,7
49
273
213,9
173,7
160
287,1
653,9
68,3
Comuni della provincia di Arezzo (39)
Comuni della provincia di Firenze (44)
Comuni della provincia di Grosseto (28)
Comuni della provincia di Livorno (20)
Comuni della provincia di Lucca (35)
Comuni della provincia di Massa-Carrara (17)
Comuni della provincia di Pisa (39)
Comuni della provincia di Pistoia (22)
Comuni della provincia di Prato (7)
Comuni della provincia di Siena (36)
Totale
22.980
3.601.033
155
287
Parlamento degli studenti [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Parlamento regionale degli studenti (Toscana).
Il Parlamento regionale degli studenti è un organo creato nel 2001 dalla Regione Toscana in collaborazione con la IRRE Toscana e il Ministero dell'Istruzione. à formato da 60 studenti provenienti da tutte le province toscane ed ha come compito quello di garantire i diritti agli studenti avendo come interfaccia il Consiglio regionale toscano.
Trasporti, mobilità e infrastrutture [modifica]
Arrivare in Toscana è molto facile grazie agli ottimi collegamenti nazionali ed internazionali di cui gode la regione, centrati principalmente sulla città di Firenze.
Aeroporti [modifica]
In Toscana il sistema aeroportuale comprende gli scali di Firenze (Amerigo Vespucci) e di Pisa (Galileo Galilei), con collegamenti a livello nazionale, europeo ed intercontinentale.
Scali minori per voli charter, molto sfruttati dai turisti, si trovano anche a Grosseto (Corrado Baccarini), all'Isola d'Elba (Marina di Campo), nei pressi di Siena, Arezzo, Lucca e Massa. Da segnalare anche lo storico campo di volo di Pontedera, attualmente chiuso, e l'idroscalo di Orbetello, trasformato in parco. Ecco in sintesi gli scali toscani.
Aeroporto di Firenze-Peretola: voli nazionali e internazionali
Aeroporto di Pisa-San Giusto: voli nazionali, internazionali e intercontinentali, aeroporto militare
Aeroporto di Grosseto: aeroporto militare, voli charter e privati
Aeroporto di Marina di Campo (Isola d'Elba): voli charter e privati
Aeroporto di Siena-Ampugnano: voli privati
Aeroporto di Arezzo-Molin Bianco: voli privati
Aeroporto di Lucca-Tassignano: voli privati
Aeroporto di Massa-Cinquale: voli privati
Aeroporto di Pontedera: attualmente chiuso
Idroscalo di Orbetello: trasformato in parco cittadino
Autostrade e principali vie di comunicazione [modifica]
L'antica Via Clodia presso SaturniaLa Toscana è attraversata in direzione nord-sud dall'Autostrada A1 che collega Firenze ed Arezzo alle principali città italiane (Milano e Bologna verso nord, Roma e Napoli verso sud). Firenze è ben collegata con la costa toscana grazie all'Autostrada A11, che tocca anche Prato, Pistoia, Montecatini Terme e Lucca prima di terminare presso il casello di Pisa nord. Questo casello si trova anche lungo l'Autostrada A12, che collega la città di Pisa a Viareggio (da questa uscita raccordo per Lucca), Massa-Carrara, La Spezia e Genova verso nord e Livorno e Rosignano Marittimo verso sud (in attesa del futuro completamento del tratto fino a Civitavecchia per la totale realizzazione dell'autostrada Genova-Roma). L'estremità nord-occidentale della Toscana (Lunigiana) è attraversata anche dall'Autostrada A15, che collega Parma e La Spezia attraverso Pontremoli e Aulla.
Oltre alle autostrade, ritroviamo strade di grande comunicazione (S.G.C.) a carreggiate separate e a due corsie per ogni senso di marcia (strade extraurbane principali). Tra queste vi è quella che collega Firenze a Siena, quella che collega Firenze a Pisa e Livorno attraverso il Valdarno inferiore (Empoli, Pontedera) e quella che collega Rosignano Marittimo a Grosseto, denominata "Variante Aurelia" ed infine la superstrada SS 3bis/E45 che collega l'Umbria alla Romagna, attraversando la Valtiberina a Sansepolcro e Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo. Attualmente è in fase di realizzazione la strada di grande comunicazione denominata "Due Mari", che collegherà Grosseto a Siena e ad Arezzo, da dove poi proseguirà fino a Fano.
Tra gli assi viari più noti, che oggi rappresentano strade extraurbane secondarie, sono da ricordare la Via Aurelia, la Via Cassia e la Via Clodia, che vennero costruite in epoca romana; l'ultima di queste fu realizzata sulle preesistenti Vie Cave nel tratto compreso tra Pitigliano, Sorano e Sovana, nel cuore dell'Area del Tufo. Inoltre la Toscana è tagliata anche dalla Via Francigena, in parte coincidente con la Via Cassia.
Tra le strade statali, è da segnalare su tutte la Strada Statale dell'Abetone e del Brennero che ha inizio a Pisa, attraversa Lucca, il Passo dell'Abetone, l'Emilia-Romagna, la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige fino ad arrivare al confine con l'Austria presso il Passo del Brennero.
Di seguito sono rappresentate in modo schematico le principali autostrade e vie di comunicazione della regione.
Autostrada A1
Autostrada A11
Autostrada A12 (Genova-Rosignano Marittimo)
Autostrada A15
Raccordo Firenze-Siena
S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno
Variante Aurelia Grosseto-Livorno
Via Aurelia
Via Cassia
Via Clodia
Via Francigena
Strada Statale dell'Abetone e del Brennero
Strada Statale Grosseto-Siena
Sono invece in fase di realizzazione o di progettazione le seguenti arterie stradali.
Autostrada A12 (Rosignano Marittimo-Grosseto-Civitavecchia) in fase di progettazione
E78 Strada dei Due Mari Grosseto-Fano in fase di realizzazione
Raccordo Prato-Lastra a Signa tra Autostrada A11 e S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno in fase di progettazione
Ferrovie [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Ferrovie toscane.
Le principali direttrici ferroviari che attraversano la Toscana sono la linea tra Milano e Roma che, seguendo quasi parallelamente l'Autostrada A1, tocca da nord a sud le città toscane di Prato, Firenze e Arezzo. Tra Firenze e Roma è già presente anche la linea direttissima ad alta velocità senza stazioni intermedie; il tratto a nord di Firenze è in fase di realizzazione e prevede la costruzione nel capoluogo toscano della stazione sotterranea Firenze Belfiore, riservata esclusivamente ai treni ad alta velocità . Un'altra direttrice principale è la ferrovia tirrenica che, seguendo parallelamente la Via Aurelia, collega Genova a Roma toccando Carrara, Massa, Viareggio, Pisa, Livorno e Grosseto. La terza linea principale della Toscana è quella che collega Firenze a Pisa via Empoli, dove un tronco secondario si dirama per Siena da dove prosegue sia per Chiusi (intersezione Firenze-Roma) che per Grosseto (intersezione con la [linea Tirrenica).
Tra i tratti secondari, molto spettacolare dal punto di vista paesaggistico è quello tra Siena e Grosseto via Monte Antico, con un tronco che passa da Buonconvento ed uno da San Giovanni d'Asso: spesso sono organizzati viaggi in "littorine" d'epoca su entrambe le diramazioni della Siena-Grosseto.
Altri tratti secondari, molto affollati da pendolari, sono la Firenze-Prato-Pistoia-Montecatini Terme-Pescia-Lucca-Viareggio, la Lucca-Pisa, la Lucca-Aulla, la ferrovia Porrettana (che collega Pistoia a Bologna) e la ferrovia che unisce Firenze al Mugello (Faentina).
Parzialmente attiva, ma molto interessante sotto il profilo paesaggistico, è la ferrovia Cecina-Saline di Volterra, un'antenna non elettrificata che diparte dalla linea Maremmana e che originariamente raggiungeva il nucleo storico di Volterra mediante un'ultimo tratto a cremagliera.
Di seguito sono riportate le varie linee ferroviarie (attive o in costruzione) della regione.
Direttissima Firenze-Bologna
Direttissima Firenze-Roma (alta velocità )
Ferrovia Firenze-Roma (linea lenta)
Linea ad alta velocità Firenze-Bologna (in costruzione)
Ferrovia Maria Antonia Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio
Ferrovia Faentina Firenze-Borgo San Lorenzo-Faenza
Ferrovia Leopolda Firenze-Pisa-Livorno
Ferrovia Tirrenica Pisa-Livorno-Roma (include parte della Maremmana)
Ferrovia Maremmana Pisa-Collesalvetti-Cecina
Ferrovia Pisa-La Spezia-Genova
Ferrovia Lucca-Pisa
Ferrovia Lucca-Aulla
Ferrovia Porrettana Pistoia-Bologna
Ferrovia Potremolese La Spezia-Aulla-Parma
Ferrovia Cecina-Saline di Volterra
Ferrovia Campiglia Marittima-Piombino Marittima
Ferrovia Siena-Monte Antico-Grosseto
Ferrovia Casentinese Arezzo-Stia
Trasporti pubblici locali [modifica]
Questa sezione è solo un abbozzo. Se puoi, contribuisci ad ampliarla.
Tutte le principali città della Toscana si caratterizzano per un proprio sistema di trasporto locale di tipo urbano ed extraurbano.
Firenze: il trasporto pubblico locale nell'area fiorentina è gestito dall'ATAF, mentre Lazzi e Sita operano a livello extraurbano, collegando il capoluogo toscano ad altre aree della provincia e della regione. Attualmente in città sono aperti i cantieri per la costruzione delle tranvie di superficie.
Grosseto: la città , l'intera Maremma e il Monte Amiata sono serviti dalla Rama, azienda che si occupa sia di trasporto locale che di trasporto extraurbano in tutta la provincia e che collega il capoluogo a Siena, Firenze e all'Alto Lazio.
Livorno: l'azienda ATL gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo, a Cecina, a Rosignano Marittimo e all'Isola d'Elba. Dispone di una flotta complessiva di 250 autobus.
Lucca: la città , la piana e la Versilia sono servite dall'azienda CLAP sia a livello urbano che extraurbano.
Massa: il capoluogo apuano, la città di Carrara e la Lunigiana sono servite dagli auobus dell'azienda CAT sia a livello urbao sia a livello extraurbano.
Piombino: i trasporti urbani ed extraurbani sono gestiti dall'azienda ATM, che si occupa dei collegamenti nell'area centro-meridionale della provincia di Livorno e in tutta la Val di Cornia, fino alla parte meridionale della provincia di Pisa e alla parte nord-occidentale di quella di Grosseto.
Pisa: i trasporti urbani ed extraurbani sono serviti dall'azienda CPT, mentre l'azienda Lazzi si occupa del collegamento con Lucca e Viareggio.
Pistoia: in città , nei dintorni e sulla Montagna Pistoiese il trasporto pubblico locale ed extraurbano è gestito dall'azienda COPIT, con collegamenti fino alla località termale emiliana di Porretta Terme.
Prato: la società che gestisce il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano è la CAP, con collegamenti anche fuori provincia verso l'area metropolitana fiorentina e fuori regione (Castiglione dei Pepoli). In città molte zone sono servite dalla LAM ("linea ad alta mobilità "), con tempi di attesa tra una corsa e l'altra di pochissimi minuti e parcheggi scambiatori presso ogni capolinea.
Porti e navigazione [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Porti della Toscana.
La navigazione costituisce una delle fondamentali modalità di trasporto, grazie ai numerosi porti presenti in Toscana. Da Porto Santo Stefano partono i traghetti per l'Isola del Giglio e Giannutri; da Piombino sono assicurati i collegamenti con l'Isola d'Elba, la Corsica e la Sardegna, mentre da Livorno numerose rotte di navigazione collegano la Toscana alla Corsica, alla Sardegna, all'Isola di Capraia e alla Gorgona.
Di seguito sono elencati i porti della costa toscana e dell'Arcipelago Toscano.
Porti toscani sul Mar Ligure Porti dell'Arcipelago sul Mar Ligure Porti dell'Arcipelago sul Mar Tirreno Porti toscani sul Mar Tirreno
Porto di Marina di Carrara
Porto del Cinquale
Porto di Viareggio
Porto di Bocca d'Arno
Porto di Livorno
Porto Nazario Sauro
Porto di Ardenza
Porto di Antignano
Porto di Quercianella
Porto del Chioma
Porto nord di Castiglioncello
Porto sud di Castiglioncello
Porto di Cala de' Medici
Porto del Circolo Canottieri Solvay
Porto di Marina di Cecina
Porto di San Vincenzo
Porto di Baratti Porto di Gorgona
Porto di Capraia
Porto di Portoferraio
Porto di Marciana Marina
Porto di Cavo
Porto di Rio Marina Porto di Porto Azzurro
Porto di Marina di Campo
Porto di Pianosa
Porto di Montecristo
Porto di Giglio Campese
Porto di Giglio Porto
Porto di Giannutri Porto di Marina di Salivoli
Porto Antico di Piombino
Porto di Piombino
Porto di Carbonifera
Porto del Puntone di Scarlino
Porto di Punta Ala
Porto di Castiglione della Pescaia
Porto di Marina di Grosseto
Porto di Talamone
Porto di Santa Liberata
Porto del Valle di Porto Santo Stefano
Porto Vecchio di Porto Santo Stefano
Porto Vecchio di Porto Ercole
Porto di Cala Galera
Salute [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Servizio sanitario della Toscana.
La regione sta sperimentando un nuovo modello organizzativo che richiama il concetto di salute dell'OMS. Tale sperimentazione prevede la costituzione di consorzi pubblici che riuniscono le amministrazioni comunali di una zona socio-sanitaria e l'Azienda USL della zona. La Società della Salute (è questo il nome prescelto che tanto si avvicina alla "Casa della Salute", ipotesi di nuovo modello di gestione delle problematiche della salute introdotto nei programmi del Ministero della Salute del 2° governo Prodi) è attiva nelle varie zone socio-sanitarie della Toscana. Firenze e Pisa sono in fase avanzata di sperimentazione.
Sport [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Sport in Toscana.
Lo sport in Toscana riveste notevole importanza in varie discipline, sia individuali che di squadra.
Il calcio è certamente lo sport più seguito, con ben quattro squadre toscane presenti in serie A (Empoli, Fiorentina, Livorno e Siena); in serie B militano altre due squadre toscane, il Grosseto e il Pisa. Nelle serie inferiori ritroviamo l'Arezzo, Lucchese, Massese, Pistoiese e Sangiovannese (C1); Carrarese, Castelnuovo, Cuoiopelli Cappiano Romaiano, Poggibonsi, Prato, Sansovino e Viareggio in C2.
Il basket è un altro sport di squadra molto seguito, grazie alle squadre di Siena (Serie A-1), Livorno, Pistoia e Montecatini (Serie A-2).
Notevoli sono stati anche i risultati sportivi ottenuti nel baseball e nel cricket dalle rispettive squadre di Grosseto, nella pallanuoto dalla Rari Nantes Florentia, nell'hockey su pista dal Follonica, dal Prato e dal Viareggio, nel rugby dal Livorno e dal Prato, nell'hockey su prato dal Hockey Club Pistoia e Cus Pisa.
Tra gli sport individuali, il ciclismo ha lanciato nella storia moltissimi campioni toscani, a partire da Gino Bartali fino ai tempi più recenti con Mario Cipollini e Paolo Bettini; nella ginnastica hanno avuto molto risalto le imprese di Jury Chechi nella specialità degli anelli.
A Scarperia, presso l'Autodromo Internazionale del Mugello, ha sede il Gran Premio d'Italia di Motociclismo delle classi 125 cc, 250 cc e Moto Gp; lo stesso circuito è utilizzato anche dalla Ferrari per provare e collaudare le auto di Formula 1.
Galleria immagini [modifica]
La Toscana nel cassetto...
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Note [modifica]
^ www.francobampi.it. Confini ufficiali tra Mar Ligure e Mar Tirreno
^ www.rete.toscana.it/. Carta del rischio sismico. URL consultato il 03-11-2007.
^ demo.istat.it/. Dati ISTAT. URL consultato il 07-11-2007.
^ Dati Istat - Tavole regionali
Bibliografia [modifica]
Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità ad oggi. Vol. 4: La Toscana, a cura di G. Mori, Einaudi, 1986
Giardini di Toscana, Ethne Clarke e Raffaello Bencini, RCS Rizzoli Libri 1991
Atlante dei siti archeologici della Toscana, a cura di M. Torelli, Regione Toscana, 1992
Imago et descriptio Tusciae. La Toscana nella geocartografia dal XV al XIX secolo, a cura di L. Rombai, Regione Toscana, 1993
La Toscana degli Etruschi, Gabriele Cateni, Editoriale Il Tirreno, 1993
Toscana country (In Viaggio n. 36), AA.VV.,Editoriale Giorgio Mondadori, 2000
Toscana style (In Viaggio n. 84), AA.VV.,Editoriale Giorgio Mondadori, 2004
Tesori segreti della campagna toscana, Alessandro Naldi, Editori dell'Acero, 2004; ISBN 8886975449
Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Emanuele Repetti, Firenzelibri, 2005; ISBN 887622002X
Firenze e il Granducato di Toscana, Marcello Verga, Touring, 2005; ISBN 8836533833
Atlante GeoAmbientale della Toscana,a cura di Margherita Azzari, Geonext, 2006; ISBN 8841828323
Appennino Tosco-emiliano, Touring, 2007; ISBN 8836541127
Periodici [modifica]
NBT, Notiziario Bibliografico Toscano: periodico trimestrale di informazione bibliografica regionale, Pontedera (Pisa) : Bibliografia e Informazione, 2001-
Voci correlate [modifica]
Presidenti della Toscana
Ducato di Tuscia
Contea degli Orsini
Contea degli Ottieri
Elenco dei Signori di Toscana
Granducato di Toscana
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Tuscia
Comuni limitrofi della Toscana
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Emanuele Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana (1835)
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