Domanda:
mi fate una ricerca sulla toscana?
Francy
2008-01-21 06:36:48 UTC
mi fate una ricerca sulla toscana?
Quindici risposte:
anonymous
2008-01-21 06:39:14 UTC
si certo e quanto c paghi??!!
anonymous
2008-01-21 14:39:55 UTC
www.regione.toscana.it ecco qui trovi veramente tutto
Giuseppe
2008-01-21 14:50:04 UTC
La Toscana è una delle maggiori regioni italiane per patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico.



Posta nell'Italia centrale, confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio.

Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Marina di Carrara (confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del fiume Chiarone, che segna il confine con il Lazio.[1]



La Toscana amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano.



Il capoluogo regionale è Firenze; le altre città capoluogo di provincia sono Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.



Indice [nascondi]

1 Geografia

1.1 Rilievi montuosi

1.2 Gruppi collinari

1.3 Pianure

1.4 Coste

1.5 Isole

1.6 Clima

1.6.1 Stazioni meteorologiche

1.7 Geologia

1.7.1 Classificazione sismica

1.8 Territori

1.9 SIC - Siti di Interesse Comunitario

2 Storia

2.1 Origini

2.2 Etruschi

2.3 Romani

2.4 Medioevo

2.5 Rinascimento e dinastia medicea

2.6 Le innovazioni dei Lorena

2.7 Risorgimento e unità d'Italia

3 Cultura

3.1 Arte

3.1.1 Epoca etrusco-romana

3.1.2 Medioevo

3.1.2.1 Arte paleocristiana

3.1.2.2 Arte romanica

3.1.2.3 Periodo romanico-gotico

3.1.2.4 Arte gotica

3.1.3 Rinascimento

3.1.4 Barocco

3.1.5 Settecento e Ottocento

3.2 Patrimoni dell'umanità UNESCO

3.3 Case rurali

3.4 Ville e dimore medicee

3.5 Dialetto

4 Società

4.1 Personalità di origine toscana (in ordine alfabetico)

4.2 Religioni

4.2.1 Diocesi cattoliche

4.2.2 Sinagoghe e comunità ebraiche

4.3 Cucina

4.4 Demografia

4.4.1 Evoluzione demografica

4.4.2 Città (popolazione in ordine decrescente)

5 Economia

5.1 Uso del suolo

5.2 Agricoltura e allevamento

5.2.1 Agricoltura

5.2.2 Allevamento e zootecnia

5.3 Distretti industriali

5.4 Commercio e settore terziario

5.4.1 Turismo

5.5 Distribuzione del reddito per provincia

5.5.1 Occupazione

6 Amministrazione

6.1 Giunta regionale

6.2 Storia amministrativa

6.3 Elenco dei Presidenti della Giunta regionale e della Regione

6.4 Enti locali

6.5 Parlamento degli studenti

7 Trasporti, mobilità e infrastrutture

7.1 Aeroporti

7.2 Autostrade e principali vie di comunicazione

7.3 Ferrovie

7.4 Trasporti pubblici locali

7.5 Porti e navigazione

8 Salute

9 Sport

10 Galleria immagini

11 Note

12 Bibliografia

13 Periodici

14 Voci correlate

15 Altri progetti

16 Collegamenti esterni







Geografia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Zone Altimetriche d'Italia.



Zone altimetriche della Regione ToscanaIl territorio toscano è per la maggior parte collinare (66,5%); comprende alcune pianure (circa l'8,4% del territorio ) e importanti massicci montuosi (il 25,1% della regione).



Monti principali: Monte Prado 2064 m, Monte Pisanino 1946 m, Corno alle Scale 1945 m

Vulcani: Monte Amiata 1738 m

Deserti: Deserto di Accona ca. 150 km²

Fiumi principali: Arno 241 km, Ombrone 161 km, Serchio 111 km

Laghi principali: Lago di Chiusi 3,9 km², Lago di San Casciano ca. 2,0 km², Lago di Montepulciano 1,9 km²

Paludi interne: Padule di Fucecchio ca. 18 km²

Lagune e laghi costieri principali: Laguna di Orbetello 26,2 km², Padule della Diaccia Botrona 12,78 km², Lago di Massaciuccoli 6,9 km², Lago di Burano 1,4 km²

Coste: 633 km totali (397 km continentali e 230 km insulari)

Mari: Mar Ligure, Canale di Piombino, Canale di Corsica, Mar Tirreno

Isole principali: Isola d'Elba 223,5 km², Isola del Giglio 21,2 km², Isola di Capraia 19,3 km², Isola di Montecristo 10,4 km², Isola di Pianosa 10,3 km²



Rilievi montuosi [modifica]



Alpi Apuane, la vetta del Monte AltissimoSia a nord che a est la Toscana è circondata dagli Appennini ma il territorio è prevalentemente collinare. Tuttavia, nella regione si trovano altri rilievi montuosi degni di nota al di fuori della dorsale appenninica.



Nella parte centro-settentrionale della regione ritroviamo, a nord-ovest, le Alpi Apuane (separano -tra le province di Lucca e Massa-Carrara- la Versilia dalla Garfagnana) e il Monte Pisano che svetta tra Pisa e Lucca; a nord tra Garfagnana, Emilia Romagna ed i Monti Pratesi, la verdissima Montagna Pistoiese, con rilievi che sfiorano i 2000 metri s.l.m.; nella parte centrale i Monti del Chianti si innalzano tra le dolci colline segnando il confine tra le province di Siena e Arezzo; a est il Pratomagno, quasi completamente circondato dall'Arno, divide la parte appenninica dell'aretino (il Casentino) dal Valdarno superiore fiorentino e aretino.



La parte meridionale della regione si caratterizza, ad ovest, per le Colline Metallifere che separano la Maremma dall'entroterra meridionale pisano e dalla parte sud-occidentale della provincia di Siena; a est svettano invece il massiccio del Monte Amiata (antico vulcano ormai spento tra le province di Siena e Grosseto dalle cui sorgenti attinge l'Acquedotto del Fiora) e, più ad oriente, il Monte Cetona che si innalza all'estremità sud-orientale della provincia di Siena separando la Val d'Orcia dalla Val di Chiana.





Gruppi collinari [modifica]



Paesaggio tra le Crete senesi e la Val d'OrciaIl territorio della Toscana risulta prevalentemente collinare, soprattutto nella parte centro-meridionale. I vari sistemi collinari sono separati dalle vallate dei vari corsi d'acqua e digradano ad ovest verso le aree pianeggianti costiere.



Nella parte centrale della regione ritroviamo, da ovest a est, le Colline livornesi a sud della città labronica, le Balze di Volterra che caratterizzano i territori circostanti l'omonimo centro della provincia di Pisa, il Montalbano tra le province di Pistoia, Prato e Firenze, i rilievi collinari della Valdelsa tra le province di Siena e Firenze, le colline del Chianti che occupano una vasta area a cavallo tra le province di Firenze, Arezzo e Siena e i rilievi collinari della Valtiberina all'estremità orientale della provincia di Arezzo.



L'area meridionale della regione si caratterizza ad ovest per le Colline Metallifere (a cavallo tra le province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena dove svettano anche alcuni rilievi montuosi; la parte centrale della Toscana meridionale comprende i rilievi collinari della Valle dell'Ombrone e le Colline dell'Albegna e del Fiora in provincia di Grosseto, le colline della Val di Merse e le Crete senesi con il Deserto di Accona (caratterizzato da calanchi e biancane) in provincia di Siena; la parte orientale include le colline dell'Area del Tufo in provincia di Grosseto, dai rilievi collinari della Val d'Orcia in provincia di Siena (tra essi svettano ad sud-ovest il Monte Amiata e a sud-est il Monte Cetona) e dalle colline della Val di Chiana che caratterizzano il paesaggio a cavallo delle estremità meridionali delle province di Siena e Arezzo.





Pianure [modifica]



Paesaggio tipico della Val di Chiana aretinaIn Toscana, si trovano aree pianeggianti sia lungo la fascia costiera che nell'entroterra.



Il litorale settentrionale comprende la Versilia (chiusa a est dalle Alpi Apuane); l'area pianeggiante che interessa la costa tra Pisa e Livorno comprende invece l'ultimo tratto del Valdarno inferiore. La Maremma si apre lungo l'intero tratto costiero centro-meridionale della regione, inoltrandosi anche in territorio laziale, ed è suddivisa a sua volta in Maremma livornese e pisana a nord e in Maremma grossetana a sud.



Tra le aree pianeggianti interne, la pianura principale è il Valdarno che si sviluppa da est ad ovest lungo il corso dell'omonimo fiume tra le province di Arezzo, Firenze e Pisa, includendo anche l'estremità settentrionale della provincia di Livorno a sud della foce. Questa area pianeggiante è suddivisa a sua volta in Valdarno superiore a monte di Firenze, medio Valdarno attorno alla città di Firenze e Valdarno inferiore a valle di Firenze.



Tra la dorsale appenninica e il Montalbano, nella parte centrale della regione, si trova una conca intermontana che si sviluppa da sud-est a nord-ovest ed include le città di Firenze, Prato e Pistoia con le relative aree metropolitane prive di soluzioni di continuità; la piana può essere considerata come una continuazione del medio Valdarno.



Tra la dorsale appenninica, i Monti Pisani e il Montalbano, nella parte nord-occidentale della regione, si apre un'area pianeggiante tra le province di Pisa, Lucca e Pistoia che include ad ovest la Piana di Lucca, a est la bassa Valdinievole, mentre a sud si inoltra nel Valdarno inferiore attraverso il Padule di Fucecchio.



Altre aree pianeggianti minori, spesso circondate da sistemi collinari, si ritrovano lungo le valli di alcuni corsi d'acqua minori. Tra queste sono da segnalare la Valdera in provincia Pisa, la Valdelsa tra le province di Siena e Firenze e la Val di Chiana tra le province di Siena e Arezzo.





Coste [modifica]



Panorama di Castiglioncello (Costa degli Etruschi)La Toscana, bagnata dal Mar Ligure nella parte centro-settentrionale e dal Mar Tirreno in quella meridionale, si caratterizza per un litorale continentale lungo circa 230 km.



Un ininterrotto tratto costiero basso e sabbioso interessa, nella parte più settentrionale della regione, gli interi tratti litoranei delle province di Massa-Carrara, Lucca e Pisa, tra il confine con la Liguria e il Canale dei Navicelli presso Livorno, nell'area che include le spiagge della Versilia e del litorale pisano e le foci dei fiumi Serchio e Arno.



Maggiormente variegati risultano invece il litorale della Maremma livornese e quello della Maremma grossetana.



La città di Livorno si affaccia sul mare con coste basse e scogliose che tendono ad innalzarsi a sud fino alle porte di Rosignano Solvay, dove inizia il lunghissimo tratto di litorale sabbioso della Costa degli Etruschi che prosegue ininterrotto fino al Golfo di Baratti, chiuso a sud dal promontorio di Piombino nel punto di passaggio dal Mar Ligure al Mar Tirreno.



A est della città di Piombino ha inizio il Golfo di Follonica che segna il passaggio dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto ed è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa che termina a sud di Follonica, in località "Puntone di Scarlino" dove si elevano le prime propaggini del promontorio delle Bandite di Scarlino; questo tratto costiero si presenta alto e frastagliato, fatta eccezione per la suggestiva Cala Violina. Un ulteriore tratto sabbioso collega il promontorio delle Bandite di Scarlino a Punta Ala, dove ha inizio un altro tratto di costa alta e rocciosa fino alla località di "Rocchette" a nord di Castiglione della Pescaia.



Il successivo tratto costiero sabbioso include anche la foce del fiume Ombrone e raggiunge i Monti dell'Uccellina, insieme di promontori che digradano a Talamone, dove inizia un altro tratto sabbioso fino al promontorio dell'Argentario, comprendente anche il Tombolo della Giannella a sud della foce del fiume Albegna.



L'Argentario presenta coste alte e rocciose, fatta eccezione per alcune isolate e suggestive calette; il Tombolo della Feniglia è l'altro cordone sabbioso che lo collega alla terraferma dove raggiunge il promontorio di Ansedonia, oltre il quale inizia il tratto delle Spiagge ferrifere che costeggiano il Lago di Burano e si inoltrano in territorio laziale oltre la foce del Chiarone.





Isole [modifica]

Curiosità

Una leggenda narra che le isole dell'Arcipelago sarebbero originate dalle perle di una preziosa corona indossata da Venere e caduta accidentalmente in mare alla dea.

L'Arcipelago Toscano è costituito da 7 isole principali e da alcuni isolotti minori, molti dei quali sono semplici secche o scogli affioranti, per un totale di circa 167, tutelate dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.



L'isola principale è l'Isola d'Elba, bagnata a nord dal Mar Ligure, a est dal Canale di Piombino, a sud dal Mar Tirreno e a ovest dal Canale di Corsica. L'isola presenta un'alternanza di coste basse e sabbiose e coste più alte e frastagliate dove si aprono suggestive calette; le isole minori di Cerboli e Palmaiola si trovano tra l'Elba e la costa toscana.



A nord dell'Isola d'Elba si trovano l'Isola di Capraia, nel Canale di Corsica, e l'Isola di Gorgona, la più settentrionale dell'Arcipelago; entrambe le isole presentano coste frastagliate, fatta eccezione per i rispettivi approdi. Nello specchio di mare tra l'Isola di Gorgona e il Porto di Livorno affiorano le Secche della Meloria, caratterizzate da una serie di scogli affioranti, sul maggiore dei quali sorge anche una suggestiva torre medievale (Torre della Meloria); un'altra serie di secche, le Secche di Vada si trovano al largo dell'omonima località della Costa degli Etruschi.



A sud dell'Isola d'Elba si trovano 4 isole principali ed altre minori, bagnate dalle acque del Mar Tirreno. L'Isola di Pianosa, completamente pianeggiante e con leggere ondulazioni, presenta sia coste sabbiose che scogliose; l'Isola di Montecristo presenta coste alte e frastagliate, fatta eccezione per la zona dell'approdo, ed include al largo della sua sponda occidentale un isolotto minore chiamato Scoglio d'Affrica o Formica di Montecristo; l'Isola del Giglio presenta coste prevalentemente alte e rocciose, fatta eccezione per alcune suggestive cale e per la Spiaggia del Campese, chiusa a sud da una serie di faraglioni; l'Isola di Giannutri presenta coste scogliose anche se presenta un territorio caratterizzato soltanto da ondulazioni e dislivelli leggerissimi. Tra le isole minori, sono da segnalare le Formiche di Grosseto al largo della costa grossetana.





Clima [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Clima della Toscana.



Tipica giornata con cielo sereno sulla spiaggia di Marina di Alberese (sullo sfondo i Monti dell'Uccellina)

La primavera del Botticelli. Firenze, Galleria degli UffiziDal punto di vista climatico, la Toscana presenta caratteristiche diverse da zona a zona.



Le temperature medie annue, che registrano i valori più elevati attorno ai 16°C lungo la costa maremmana, tendono a diminuire man mano che si procede verso l'interno e verso nord; nelle pianure e nelle vallate interne (medio Valdarno e Val di Chiana) si raggiungono i valori massimi estivi, che spesso si avvicinano e toccano i 40°C e si contrappongono a minime invernali piuttosto rigide, talvolta anche di alcuni gradi sotto zero.



Le precipitazioni risultano molto abbondanti a ridosso dei rilievi appenninici lungo l'asse ovest-est tra la Versilia e il Casentino, con valori massimi oltre i 2000 mm annui sulle vette più alte delle Alpi Apuane e dell'Appennino Tosco-Emiliano; al contrario, lungo la fascia costiera della Maremma grossetana, soprattutto nella zona dell'Argentario, si raggiungono faticosamente i 500 mm annui di media. Molto penalizzate dal punto di vista pluviometrico risultano anche le Crete Senesi e alcune zone della Val d'Orcia e della Val di Chiana dove i valori medi annui si aggirano tra i 600 e i 700 mm.



Le nevicate, frequenti nella stagione invernale su tutti i rilievi appenninici e sulla parte sommitale del Monte Amiata, possono raggiungere anche le zone collinari limitrofe; i fenomeni nevosi sono più rari lungo la costa settentrionale e nelle pianure interne, mentre risultano essere episodi davvero unici lungo la costa della Maremma grossetana.



Da segnalare, inoltre, l'eliofania (durata del soleggiamento), che risulta essere molto rilevante lungo la fascia costiera della provincia di Grosseto, dove raggiunge valori prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano, con una media annuale di oltre 7 ore giornaliere (valore minimo in dicembre con una media di circa 4 ore al giorno e valori massimi superiori alle 11 ore giornaliere in giugno e luglio).





Stazioni meteorologiche [modifica]

Di seguito, è riportato l'elenco da nord a sud di alcune stazioni meteorologiche ufficiali presenti sul territorio regionale, di riferimento per il servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, ovvero per il Lamma, l'Arsia e le varie sezioni provinciali della Protezione Civile.



Passo della Cisa

Prato Galceti

Firenze Peretola

Firenze Ximeniano

Pisa San Giusto

Livorno

Arezzo Molin Bianco

Volterra Saline

Radicofani

Grosseto Aeroporto

Elba Monte Calamita

Monte Argentario



Geologia [modifica]

La regione è attraversata sul lato settentrionale e su quello orientale dalla catena appenninica che si è formata per l'avvicinamento e la collisione della placca euro-asiatica a nord con la placca africano-adriatica a sud.



Le unità strutturali derivanti, appartenenti in origine al margine continentale africano-adriatico, sono incluse in due gruppi principali, il Dominio Umbro-Marchigiano (flysch arenaceo-marnoso) e il Dominio Toscano, quest'ultimo suddiviso in una successione metamorfica sottostante (metarenarie, metacalcari, dolomie, gruppi triassici e tardo-paleozoici, basamento ercinico) e in una successione non metamorfica soprastante (flysch arenacei esterni ed interni, argilliti, marne, calcari e dolomie). La successione non metamorfica soprastante è caratterizzata a sua volta da due unità strutturali minori, la Falda Toscana e l'Unità Cervarola Falterona, con le cui estensioni rocciose costituiscono l'ossatura della dorsale appenninica toscana.



Sopra il Domino Toscano si trova il Dominio Subligure di transizione (arenarie e argilliti) dove vi è stato il sovrascorrimento di rocce del Dominio Ligure-Piemontese, suddiviso a sua volta nelle complesse unità strutturali del Dominio Ligure esterno (flysch a elmintoidi, arenarie, argilliti, brecce poligeniche), Dominio Ligure interno con successione oceanica non metamorfica (flysch arenacei, argilliti, radiolariti, ofioliti) e successione oceanica metamorfica (calescisti, ofioliti).



Con la diminuzione e la cessazione dei sovrascorrimenti durante l'orogenesi appenninica, si formarono bacini di sedimentazione con Depositi Epiliguri (marne e calcareniti).



Nelle fasi più recenti si verificarono invasioni marine dei margini meno elevati della catena, denominate successioni dei bacini neoautoctoni e mai coinvolte nei fenomeni di sovrascorrimento tra domini e unità strutturali; in seguito si formarono bacini subsidenti all'interno della catena favorevoli ai futuri ambienti fluvio-lacustri.



Contemporaneamente si verificarono anche intrusioni magmatiche subvulcaniche acide (Isola d'Elba, Isola del Giglio e Isola di Montecristo) e manifestazioni vulcaniche piroclastiche effusive (Isola di Capraia, Monte Amiata e Area del Tufo).



Le oscillazioni eustatiche e le ulteriori fasi di assestamento della catena hanno portato i livelli di fiumi e laghi ai valori attuali; i depositi alluvionali completano e chiudono la storia geologica della regione.





Classificazione sismica [modifica]



Veduta di MonteriggioniIn base all'Ordinanza PCM n.3274 del 20/03/2003, il territorio regionale toscano è stato suddiviso in tre distinte zone in base al rischio sismico, zona 2, zona 3 e zona 4; nessun comune della Toscana rientra nella zona 1 a sismicità elevata.



Di seguito è riportata in modo schematico la classificazione sismica. [2].





Zona 2 (sismicità medio-alta)

186 Comuni totali che interessano le intere province di Firenze, Massa Carrara e Prato, le aree settentrionali e orientali della provincia di Arezzo che comprendono il Valdarno superiore, il Pratomagno, il Casentino e la Valtiberina, l'estremità orientale e un'area ristretta nella parte settentrionale della provincia di Grosseto, la quasi totalità della provincia di Livorno compresa l'Isola di Gorgona, la parte nord-occidentale della provincia di Lucca corrispondente alla Garfagnana, la parte centro-settentrionale della provincia di Pisa, la parte orientale della provincia di Pistoia, la parte occidentale e l'estremità sud-orientale (Monte Amiata e Monte Cetona) della provincia di Siena.

Zona 3 (sismicità bassa)

77 Comuni totali che interessano l'area sud-occidentale della provincia di Arezzo corrispondente alla Val di Chiana aretina, l'estremità settentrionale e la parte orientale della provincia di Grosseto, gran parte della provincia di Lucca, l'estremità meridionale della provincia di Pisa, la parte occidentale della provincia di Pistoia, l'area della provincia di Siena comprendente le Crete, la Val d'Orcia e la Val di Chiana senese.

Zona 4 (sismicità irrilevante)

24 Comuni totali che interessano tutte le isole dell'Arcipelago esclusa la Gorgona, l'estremità meridionale della provincia di Livorno e la parte occidentale della provincia di Grosseto che comprende l'intera fascia costiera, la pianura maremmana e l'immediato entroterra collinare.

Inoltre, va segnalato anche il rischio di maremoto, seppur piuttosto moderato, lungo l'intero tratto centro-settentrionale della costa livornese.





Territori [modifica]

Provincia di Arezzo Provincia di Firenze Provincia di Grosseto Provincia di Livorno Provincia di Lucca

Appennino Tosco-Emiliano

Casentino

Chianti aretino

Pratomagno

Val di Chiana

Valdarno

Valtiberina Appennino Tosco-Emiliano

Chianti fiorentino

Montalbano

Monti della Calvana

Mugello

Pratomagno

Val di Bisenzio

Valdarno

Valdelsa

Valdisieve Arcipelago Toscano

Area del Tufo

Bandite di Scarlino

Colline dell'Albegna e del Fiora

Colline Metallifere

Colline Metallifere grossetane

Costa d'Argento

Maremma

Maremma grossetana

Monte Amiata

Monti dell'Uccellina

Valle dell'Ombrone Arcipelago Toscano

Colline livornesi

Colline Metallifere

Colline Metallifere livornesi

Costa degli Etruschi

Maremma

Maremma livornese

Val di Cecina

Val di Cornia

Viale dei Cipressi Alpi Apuane

Appennino Tosco-Emiliano

Garfagnana

Media Valle del Serchio

Piana di Lucca

Versilia

Provincia di Massa-Carrara Provincia di Pisa Provincia di Pistoia Provincia di Prato Provincia di Siena

Alpi Apuane

Appennino Tosco-Emiliano

Costa apuana

Lunigiana Balze di Volterra

Colline Metallifere

Colline Metallifere pisane

Colline pisane

Litorale pisano

Maremma

Maremma pisana

Piana di Pisa

Val di Cecina

Val di Cornia

Valdarno

Valdera Appennino Tosco-Emiliano

Montagna pistoiese

Montalbano

Svizzera pesciatina

Valdinievole Appennino Tosco-Emiliano

Montalbano

Monti della Calvana

Val di Bisenzio Alta Val d'Elsa

Chianti senese

Colline Metallifere

Colline Metallifere senesi

Crete senesi

Deserto di Accona

Monte Amiata

Val d'Orcia

Val di Chiana

Val di Merse

Valdelsa





SIC - Siti di Interesse Comunitario [modifica]

Questi sono, per quanto concerne la Regione Toscana, i siti di rilevante importanza in ambito CEE riferiti alla regione biogeografica mediterranea.

Le località - definite Siti di Interesse Comunitario, e spesso indicate con l'acronimo SIC - sono state proposte sulla base del Decreto 25/3/2005 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 157 dell'8 luglio 2005 - predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva 92/43/CEE.



▼ EspandiProvincia di Arezzo

Camaldoli, Scodella, Campigna, Badia Prataglia

Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno

Valle dell'Inferno e Bandella

Brughiere dell'Alpe di Poti

Bosco di Sargiano

Monte Dogana

Monte Ginezzo







▼ EspandiProvincia di Firenze

Monte Morello

Poggio Ripaghera - Santa Brigida

Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone

Stagni della Piana Fiorentina

Vallombrosa e Bosco di S. Antonio

La Calvana







▼ EspandiProvincia di Grosseto

Poggi di Prata

Val di Farma

Poggio Tre Cancelli

Lago dell'Accesa

Padule di Scarlino

Punta Ala e Isolotto dello Sparviero

Monte d'Alma

Monte Leoni

Poggio di Moscona

Padule di Diaccia Botrona

Tombolo da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto

Padule della Trappola, Bocca d'Ombrone

Pineta Granducale dell'Uccellina

Dune costiere del Parco dell'Uccellina

Monti dell'Uccellina

Cono vulcanico del Monte Amiata

Monte Labbro e Alta Valle dell'Albegna

Alto corso del fiume Fiora

Monte Penna, Bosco della Fonte e Monte Civitella

Medio corso del fiume Albegna

Formiche di Grosseto

Isola del Giglio

Isola di Giannutri

Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola

Laguna di Orbetello

Duna di Feniglia

Boschi delle Colline di Capalbio

Lago Acquato, Lago San Floriano

Lago di Burano

Duna del Lago di Burano

Isolotti grossetani dell'Arcipelago Toscano

Pianure del Parco della Maremma







▼ EspandiProvincia di Livorno

Padule di Suese e Biscottino

Isola di Gorgona

Tombolo di Cecina

Padule di Bolgheri

Boschi di Bolgheri, Bibbona e Castiglioncello

Isola di Capraia

Monte Calvi di Campiglia

Promontorio di Piombino e Monte Massoncello

Padule Orti - Bottagone

Isole di Cerboli e Palmaiola

Monte Capanne e Promontorio dell'Enfola

Isola di Pianosa

Isola di Montecristo







▼ EspandiProvincia di Lucca

Pania di Corfino

Monte Romecchio - Monte Rondinaio - Poggione

Monte Prato Fiorito - Monte Cornato - Valle dello Scesta

Orrido di Botri

Valli glaciali di Orto di Donna e Solco d'Equi

Monte Sumbra

Valle del Serra - Monte Altissimo

Valle del Giardino

Monte Croce - Monte Matanna

Monte Tambura - Monte Sella

Monte Corchia - le Panie

Praterie primarie e secondarie delle Apuane

Macchia Lucchese

Lago e Padule di Massaciuccoli

Lago di Sibolla

Monte Pisano







▼ EspandiProvincia di Massa-Carrara

Valle del Torrente Gordana

Monte Sagro

Monte Castagnolo

Monte Borla - Rocca di Tenerano

Lago di Porta







▼ EspandiProvincia di Pisa

Dune litoranee di Torre del Lago

Selva Pisana

Cerbaie

Montefalcone

Montenero

Macchia di Tatti - Berignone

Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori

Complesso di Monterufoli







▼ EspandiProvincia di Pistoia

Campolino

Abetone

Pian degli Ontani

Padule di Fucecchio

Montagna Pistoiese







▼ EspandiProvincia di Prato

La Calvana

Monteferrato e Monte Iavello







▼ EspandiProvincia di Siena

Castelvecchio

Monti del Chianti

Montagnola Senese

Crete di Camposodo e Crete di Leonina

Monte Oliveto Maggiore e Crete di Asciano

Alta Val di Merse

Basso Merse

Lago di Montepulciano

Lago di Chiusi

Lucciolabella

Crete dell'Orcia e del Formone

Monte Cetona

Foreste del Siele e del Pigelleto di Piancastagnaio

Ripa d'Orcia

Cornate e Fosini









Storia [modifica]



Sito archeologico della necropoli di Populonia

Antica mappa del centro storico di Pisa

La Pieve di San Donato a Porrona presso l'omonimo castello medievale

Cosimo I de' Medici, Granduca di Toscana

Origini [modifica]

Non sappiamo quali siano stati i primi uomini che abitarono la Toscana. Le prime tracce certe della loro presenza nella regione si hanno nel secondo millennio a.C.: quello dell'età del bronzo e del ferro. Di quel periodo sono stati ritrovati, in varie zone della Toscana, resti di villaggi, costruiti principalmente su palafitte, con alcuni oggetti e suppellettili che testimoniano l'esistenza di una vita sociale già abbastanza organizzata.



Fra il decimo e l'ottavo secolo a.C., l'età del ferro trova la sua massima espressione nella civiltà villanoviana, che ha preso il nome da Villanova (una frazione di Castenaso), un insediamento di grande interesse archeologico, dove sono state trovate lance, spade, pettini e gioielli di ogni tipo. Questa è una dimostrazione dei progressi che erano stati fatti nell'estrazione e nella Iavorazione dei metalli, di cui era particolarmente ricco il sottosuolo della regione.





Etruschi [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Etruschi.



Verso l'ottavo secolo prima di Cristo appaiono le prime testimonianze della presenza, in tutto il territorio dell'Italia Centrale, di un popolo misterioso e straordinario: gli Etruschi. Da essi la Regione prese il nome di Etruria, Tuscia per i Romani e successivamente Tuscania e Toscana.



La loro provenienza è ancora un mistero per gli storici; si ipotizza possano essere originari della Lidia, in Asia Minore. Altri autori invece li ritengono popolazioni autoctone che hanno subito influenze esterne. Non è un mistero che all'interno delle più antiche tombe etrusche siano state rinvenute suppellettili, armi e oggetti di fattura sarda. È archeologicamente provato che questo popolo, più avanzato di quello etrusco, abbia colonizzato le coste della Toscana e creato importanti insediamenti nel primo millennio, sino a spingersi in Campania. Attorno al sesto secolo a.C., gli Etruschi raggiunsero il culmine della loro potenza, con possedimenti che andavano dalla Pianura Padana alla Campania. Costruirono strade, bonificarono paludi ed edificarono grandi città, come Arezzo, Tarquinia, Chiusi, Vulci, Roselle, Vetulonia, Veio, Volsini e Volterra.



II livello di civiltà raggiunto da questo grande popolo è testimoniato dagli eccezionali reperti archeologici, sparsi in un territorio vastissimo e ritrovati nelle tombe - di ogni tipo e dimensione - delle necropoli, straordinarie ed incredibili città dei morti. Inoltre, la civiltà etrusca, grazie alla sua cultura e ai suoi principi fondanti, determinò uno dei primi esempi nella storia di parità di diritti tra uomo e donna; quest'ultima, infatti, poteva godere dell'eredità alla morte del "marito" e poteva partecipare ai banchetti e alla vita sociale nelle stesse forme dell'uomo.





Romani [modifica]

Nel terzo secolo a.C., gli Etruschi furono sconfitti dalla potenza militare di Roma e, dopo un primo periodo di prosperità, dovuto allo sviluppo dell'artigianato, dell'estrazione e della lavorazione del ferro, dei commerci, tutta la regione decadde economicamente, culturalmente e socialmente. Nel 180 a.C. i Romani, per disporre della Liguria nella loro conquista della Gallia, dovettero deportare 47.000 Liguri Apuani, irriducibili ribelli, confinandoli nell'area sannitica compresa tra Benevento e Campobasso.





Medioevo [modifica]

Dopo la caduta dell'Impero Romano la regione passò attraverso le dominazioni ostrogota e bizantina, prima di divenire oggetto di conquista da parte dei Longobardi (569), che la eressero a ducato con sede a Lucca.



Per approfondire, vedi la voce Ducato di Tuscia.



Dopo la caduta dei Longobardi per opera di Carlo Magno, il ducato divenne contea e successivamente marchesato di Lucca. Nel secolo XI il Marchesato passò agli Attoni, grandi feudatari Canossiani, che possedevano anche Modena, Reggio Emilia e Mantova. A quella famiglia apparteneva la famosa Contessa Mathilde di Canossa, nel cui castello avvenne l'incontro fra il Papa Gregorio VII e l'Imperatore di Germania, Enrico IV.



Attorno al XII secolo inizia il periodo dei Liberi Comuni e Lucca diventa il primo comune in Italia. Nascono le prime forme di democrazia partecipativa e le associazioni di arti e mestieri, che fecero della Toscana un irripetibile esempio di autonomia culturale, sociale ed economica. Fra le città della regione primeggiò Firenze.





Rinascimento e dinastia medicea [modifica]

Prima con Dante Alighieri e con Giotto nel '300, poi, nel '400 con altri grandi artisti, la Toscana, ed in particolare Firenze, diede un determinante contributo al Rinascimento Italiano. Divenuta etntità politicamente autonoma a partire dal XII sec. la Toscana si frammentò anche essa in una miriade di stati tra i quali la repubblica di Firenze, la repubblica di Siena erano le piu importanti. In particolare la fioritura dei commerci a Firenze portò la città a divenire centro finanziario di importanza europea, con dinastie di banchieri quali i Bardi , i Peruzzi e i Medici stessi, che per tutto il periodo medievale prestavano soldi ai grandi sovrani nazionali europei per finanziare le loro guerre. L'unificazione toscana sotto un'unica città iniziò con la politica espansionistica fiorentina già del secolo XIV quando la repubblica iniziò a fagocitare i territori toscani in successione, frenata solamente dalla repubblica di Siena. Con il secolo XV abbiamo l'avvento al potere della famiglia Medici, che come le maggiori famiglie fiorentine si era arricchita con le banche. Essa cominciò ad ottenere rilevanza politica dentro le istituzioni repubblicane a partire dalla metà del 1400, con Cosimo il Vecchio, che nonostante opposizioni di altre famiglie (che lo fecero imprigionare in Palazzo Vecchio) riuscì ad assicurarsi il quasi totale controllo degli organi repubblicani, consolidando il potere della famiglia al punto che alla sua morte le redini del potere passarono nelle mani del figlio Piero. Questo periodo , compreso tra la morte di Cosimo e la morte del nipote Lorenzo il Magnifico è considerato il periodo di maggiore splendore artistico, culturale e politico della signoria fiorentina, che con la sapiente opera di Lorenzo seppe diventare l'ago della bilancia nella frammentata e litigiosa Italia del sec XV. A partire da Lorenzo il potere mediceo , apparte due interruzioni repubblicane (dal 1498 al 1502 e dal 1512 al 1530) si consolidò e Cosimo, discendente di un ramo cadetto della famiglia ottenne il titolo prima di Duca di Toscana , poi nel 1569 il titolo di Granduca di Toscana. In questo momento tutta l'area toscana, eccetto Lucca che rimase una repubblica autonoma, Piombino che costituiva un principato a se' stante, e l'area di Orbetello e Monte Argentario collocata nello Stato dei Presidi erano sotto la signoria fiorentina essendo caduta la repubblica di Siena nel 1555 nelle mani degli ispano-fiorentini che dal 1557 ne ebbero la sovranità. La famiglia Medici continuò a regnare sopra la Toscana ininterrottamente fino al 1737, sopravvivendo come famiglia stentatamente essendo divenuta cronica la mancanza di eredi maschi già a partire da Francesco I (1574-1587). L'ultimo granduca della famiglia fu Gian Gastone, che di tendenze probabilmente omosessuali non ebbe eredi. L'ultima della famiglia Anna Maria Luisa elettrice Palatina, che si occupò del Granducato dalla morte del fratello, riuscì grazie alla sua lungimiranza a fare si che l'immenso patrimonio artistico che era nei secoli divenuto patrimonio della famiglia non potesse essere portato via da Firenze nemmeno dai futuri regnanti che il Granducato avrebbe avuto.





Le innovazioni dei Lorena [modifica]

Il Granducato di Toscana alla morte di Gian Gastone e in seguito agli sconvolgimenti a livello europeo dovuti alla guerra di successione polacca fu inserito in un gioco di equilibri tipicamente settecentesco, percui il governo della regione passò alla famiglia dei Lorena, in particolare a Francesco Stefano, già marito di Maria Teresa d'Absburgo , Imperatrice d'Austria. Egli non mise mai piedi in Toscana nè a Firenze, ne lasciò l'amministrazione al figlio Pietro Leopoldo I. La più importante innovazione voluta dai Lorena, proprio grazie a Pietro Leopoldo, fu l'abolizione (per 4 anni, fino al 1790 quando fu ripristinata) della pena di morte nel Granducato di Toscana, per l'epoca una innovazione di non poco rielievo. Il provvedimento entrò in vigore il 30 novembre 1786 e, prendendo spunto da questo è stata istituita in tempi recenti la Festa della Toscana, che si tiene ogni anno nel giorno di tale anniversario. L'unica interruzione alla sovranità lorenense fu la parentesi napoleonica che durò fino al 1814, quando sul serenissimo trono granducale fu restaurato Ferdinando III figlio di Pietro Leopoldo. L'ultimo Granduca della Toscana fu il figlio di Ferdinando , Leopoldo II che regnò fino all'ingresso del territorio toscano nel nascente stato unitario italiano. Il periodo lorenense fu per la Toscana un periodo illuminato , a partire dal Governo di Pietro Leopoldo che riformò l'ordinamento giudiziario, fino all'ultimo granduca che con la costruzione delle prime ferrovie toscane, la razionalizzazione del territorio con la creazione del catasto, e la bonifica della maremma , ottenne risultati molto positivi. Inoltre nonostante il periodo storico inducesse i sovrani a un controllo repressivo sullo stato, non ebbe atteggiamenti reazionari in particolar modo. Dopo però le rivoluzioni del 1848-1849 il ritorno di Leopoldo supportato da una guarnigione austriaca gli alienò le simpatie popolari. Nel 1859 quando la Toscana stava per entrare nel regno dell'Italia del Nord, non si oppose in maniera tenace alla sua destituzione, ma partì da Firenze lasciandola pacificamente nelle mani dei rivoluzionari. La curiosa espressione usata nell'occasione dato che era iniziata la rivolta alle cinque del mattino, fu che alle sei sempre del mattino, quando il granduca partì da Firenze, la rivoluzione se ne andò a fare colazione.





Risorgimento e unità d'Italia [modifica]

Durante il periodo napoleonico e nel primo periodo del Risorgimento Italiano, in Toscana trovarono asilo politico patrioti e scrittori.



Il passaggio tra il Granducato e lo Stato unitario italiano avvenne in seguito ad un plebiscito popolare che sanzionò, il 15 marzo 1860, la riunione della regione al Piemonte e, quindi, al Regno d'Italia.



In attesa del trasferimento della capitale a Roma, cosa che avvenne nel 1870, Firenze ospitò il governo della nazione per cinque anni, divenendo il centro, oltre che della cultura, della politica italiana.



La storia della Toscana si identifica, da questo momento, con quella dello Stato Italiano, di cui fa parte, pur conservando una sua specificità che la distingue dalle altre regioni.





Cultura [modifica]



Arte [modifica]

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Il castello di San Giovanni d'Asso

La Maestà di Duccio (1308-1311). Siena, Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo

Il David di Michelangelo. Firenze, Galleria dell'Accademia

Michelangelo, la Pietà. Firenze, Museo dell'Opera del Duomo

Il centro storico di Sovana

L'Abbazia di Sant'Antimo presso Montalcino

L'imponente facciata di Palazzo Pitti a Firenze

Giovanni Fattori, Bestiame al pascoloLa Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d'arte: celebri in tutto il mondo sono le città di Firenze, Lucca, Pisa e Siena; meno note ma non per questo "seconde" ai centri sopra citati quanto a ricchezza monumentale sono le città di Arezzo, Carrara, Pistoia e Prato; infine, del tutto sconosciute al turismo seppur caratterizzate da qualche monumento di pregio sono le città di Grosseto, Livorno e Massa.



Non da meno sono i moltissimi centri minori, alcuni dei quali vere e proprie città storiche perfettamente conservate, custodi di opere d'arte di inestimabile valore come:



Cortona (testimonianze di epoca preistorica ed etrusca, monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) e Sansepolcro (monumenti di epoca medievale e rinascimentale) in Provincia di Arezzo;



Fiesole (testimonianze etrusco-romane, monumenti di epoca medievale e barocca) e Certaldo (centro storico di origine medievale) in Provincia di Firenze;



Massa Marittima (monumenti di epoca medievale e rinascimentale), Orbetello (testimonianze etrusco-romane e monumenti di epoca medievale, tardorinascimentale e barocca), Pitigliano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali, rinscimentali e barocchi), Sorano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) e Sovana (testimonianze preistorche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) in Provincia di Grosseto;



Piombino (monumenti medievali e tardorinascimentali), Populonia (testimonianze etrusche, monumenti medievali), Campiglia Marittima (testimonianze etrusche, centro storico medievale) e Suvereto (borgo medievale) in Provincia di Livorno;



Castiglione di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Castelnuovo di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Barga (testimonianze preistoriche, monumenti medievali e barocchi) e Villa Basilica (monumenti medievali) in Provincia di Lucca;



Pontremoli (centro preistorico, romano con impianto medievale e pregevoli monumenti barocchi) e Fivizzano (pregevole centro medievale e barocco) in Provincia di Massa-Carrara.



Volterra (testimonianze preistoriche ed etrusco-romane, monumenti medievali e rinascimentali) e San Miniato (monumenti medievali) in Provincia di Pisa;



Pescia (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) in Provincia di Pistoia;



San Gimignano (centro storico medievale e monumenti rinascimentali), Pienza (centro storico e città ideale del Rinascimento, con preesistenti testimonianze medievali), Colle di Val d'Elsa (centro storico medievale molto ben conservato, monumenti rinascimentali e testimonianze paleocristiane ed etrusco-romane), Montepulciano (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi), Montalcino (centro storico medievale), Chiusi (testimonianze etrusco-romane, monumenti paleocristiani e medievali) e Monteriggioni (borgo medievale) in Provincia di Siena.





Epoca etrusco-romana [modifica]

Numerose sono le necropoli etrusche degne di nota, come Sovana, Vetulonia e Populonia e le testimonianze di epoca romana, molte delle quali sorte presso preesistenti città etrusche, come Arezzo, Volterra, Fiesole e Roselle.





Medioevo [modifica]

Nel Medioevo in molti comuni toscani vennero realizzate grandiose piazze con cattedrali, basiliche ed imponenti palazzi pubblici e vie con pregevoli edifici privati. Nelle aree rurali si svilupparono caratteristici borghi, castelli e fortificazioni e vennero costruite pievi e abbazie. Da segnalare, infine, l'insediamento rupestre di Vitozza nell'Area del Tufo, sicuramente il più rilevante dell'Italia centale.





Arte paleocristiana [modifica]

Nel periodo altomedievale si diffuse anche in Toscana lo stile paleocristiano, il cui maggior esempio è sicuramente il Duomo di Chiusi.





Arte romanica [modifica]

Numerosi sono le testimonianze artistiche in stile romanico presenti in Toscana. Tra questi spiccano i monumenti di Piazza dei Miracoli a Pisa, il Battistero e la Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, il Duomo di Lucca, la Cattedrale di Pistoia, il Duomo di Sovana, la Cattedrale di Massa Marittima e numerose pievi e abbazie isolate nella campagna come la celebre Abbazia di Sant'Antimo.





Periodo romanico-gotico [modifica]

Nel periodo di transizione romanico-gotico vennero realizzati e/o ristrutturati molti edifici, soprattutto religiosi, come la Cattedrale di Siena, il Duomo di Prato, la Cattedrale di Grosseto e il Duomo di Carrara.





Arte gotica [modifica]

Tra i capolavori dell'arte gotica toscana spiccano Palazzo Vecchio, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Basilica di Santa Croce e quella di Santa Maria Novella a Firenze e la Cattedrale di Arezzo. In particolare, nelle chiese fiorentine, si delineano i nuovi dettami del gotico italiano, che con la loro linearità e purezza formale costituiscono le premesse ai successivi sviluppi dell'architettura rinascimentale. Frattanto Giotto definisce anche in Toscana i nuovi canoni della pittura trecentesca, mentre nella scultura Andrea Pisano realizza il meraviglioso pulpito del Duomo di Pisa.





Rinascimento [modifica]

Il Rinascimento si sviluppò a partire da Firenze e dalla Toscana, diffondendosi successivamente anche nel resto d'Italia e d'Europa; in quest'epoca vennero realizzate grandi opere caratterizzate da elementi stilistici completamente innovativi, come la cupola del Brunelleschi, Palazzo Pitti, le basiliche di San Lorenzo e di Santo Spirito a Firenze, la Cattedrale e Palazzo Piccolomini a Pienza e le Mura di Lucca. Tra le opere meno conosciute ma altrettanto pregevoli sono da ricordare le Mura di Grosseto, le Mura di Magliano in Toscana, le Mura di Capalbio e Palazzo Collacchioni nel centro storico della piccola Atene.



La scultura può essere semplicemente sintetizzata con la Porta del Paradiso, il David di Michelangelo, il Perseo di Cellini; altrettanto notevoli sono i dipinti di Leonardo, del Botticelli, di Masaccio e di Piero della Francesca.





Barocco [modifica]

Il periodo barocco ha visto un ulteriore arricchimento del patrimonio artistico toscano, anche se non si sono ripetute le straordinarie innovazioni artistiche delle epoche precedenti. Tra i principali monumenti sono da ricordare il Duomo di Pontremoli e il Duomo di Pitigliano, ristrutturato in questo periodo. Inoltre, all'inizio del Seicento viene iniziato il grande mausoleo mediceo presso la Basilica di San Lorenzo, noto come Cappella dei Principi, e che, seppur incompleto, presenta uno sfarzoso apparato decorativo.





Settecento e Ottocento [modifica]

Nel Settecento, in architettura prosegue la costruzione di impianti sobri ed equilibrati di gusto barocco, anche se numerose sono le ristrutturazioni di edifici già esistenti, come la facciata della chiesa di San Marco a Firenze. La seconda metà del secolo volge verso temi più marcatamente neoclassici: Gaspare Paoletti sarà capostipite di una serie di architetti attivi nel granducato fino agli anni quaranta dell'Ottocento, quali Luigi de Cambray Digny e Pasquale Poccianti. Accanto agli imponenti restauri per Palazzo Pitti e la Villa di Poggio Imperiale si registra la costruzione di edifici monumentali come il Cisternone di Livorno. Nella scultura, la prima metà del Settecento è caratterizzata ad esempio dall'opera di Giovanni Battista Foggini; successivamente, col neoclassicismo, si affermano soprattutto i nomi di Lorenzo Bartolini e del senese Giovanni Duprè. La pittura offre i suoi spunti più interessanti nell'Ottocento, con le opere di scuola macchiaiola di Giovanni Fattori e altri.





Patrimoni dell'umanità UNESCO [modifica]



Il Palazzo Comunale di Pienza

Monumenti di Piazza dei MiracoliCentro storico di Firenze, 1982

Piazza del Duomo, Pisa, 1987

Centro storico di San Gimignano, 1990

Centro storico di Siena, 1995

Centro storico della città di Pienza, 1996

Val d'Orcia, 2004



Case rurali [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Case rurali toscane.



La Fattoria granducale di AlbereseLa campagna toscana è nota nel mondo per i caratteristici insediamenti rurali sparsi, legati a poderi mezzadrili che in passato assicuravano lavoro per tutto l'anno agricolo a tutti coloro che vi abitavano. Le case coloniche, molto spesso isolate, costituiscono pertanto uno degli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano, come ad esempio quello della val d'Orcia, reso dolce e suggestivo dai famosi filari di cipresso. La casa rurale presenta generalmente costruzioni in muratura, molto spesso su due piani, con il tetto rivestito dai tipici laterizi toscani. In base alle funzioni svolte, le case rurali possono presentarsi con un unico fabbricato che in passato comprendeva sia l'abitazione al piano superiore che il rustico al pian terreno (tipologia residenziale) o con un edificio principale adibito ad abitazione e una o più strutture distaccate adibite a rustici ed annessi vari (tipologia aziendale). Ogni zona della Toscana si caratterizza per le proprie varianti tipiche, come l'aretina, senese, fiorentina, lucchese, pistoiese, pisana e maremmana. Le diverse varianti residenziali presentano comunque il fabbricato di pianta rettangolare, talvolta con scala esterna che conduceva all'abitazione del piano superiore.





Ville e dimore medicee [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ville medicee.



La Villa Medicea di Lappeggi nella lunetta di Giusto Utens (1599), Firenze, Museo di Firenze com'eraLe ville medicee sono dei complessi architettonici rurali venuti in possesso in vari modi alla famiglia Medici tra il XV ed il XVII secolo nei dintorni di Firenze e in Toscana. Oltre che luoghi di piacere e svago, le ville rappresentavano la reggia periferica sul territorio amministrato dai Medici, oltre al centro delle attività economiche agricole dell'area in cui si trovavano. Per ville medicee si intendono convenzionalmente quelle edificate dai Medici.



Le prime ville medicee sono quelle di aspetto fortificato nel Mugello, zona della quale erano originari i Medici; nei secoli successivi vennero costruite molte altre dimore sparse un po' su tutto il territorio del Granducato. Il sistema delle ville medicee costituisce un vero e proprio microcosmo attorno al quale si sono svolgevano i rituali della corte; le dimore esprimono al massimo l'alto livello di architettura rinascimentale e barocca raggiunto in Toscana, permettendo confronti sull'evoluzione degli stili, differenziandole notevolmente dalle più "semplici" case rurali toscane.



Con l'estinzione della casata medicea, tutte le proprietà passarono ai Lorena nel corso del Settecento.





Dialetto [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Dialetto toscano.



Il dialetto toscano è quello che si è discostato di meno dalla lingua latina e si è evoluto in maniera lineare ed omogenea. È alla base della lingua italiana, grazie agli scritti di Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini, che gli conferirono la dignità di "lingua letteraria" della penisola. Con l'Unità d'Italia venne adottato come lingua ufficiale, grazie anche alla prestigiosa teoria di Alessandro Manzoni relativa alla scelta della lingua per la stesura de I promessi sposi con "i panni lavati in Arno".



I locutori sono superiori ai 3 milioni, sottraendo dal numero totale degli abitanti della regione quelli della provincia di Massa-Carrara, dove si parla il dialetto carrarese, classificato tra i dialetti settentrionali. I dialetti della Versilia (fino a Camaiore e alla parte Nord del comune di Massarosa)e della Garfagnana (fino a Pescaglia e Borgo a Mozzano) erano in origine direttamente imparentati con quelli della provincia di Massa-Carrara, anche se nel corso dei secoli sono stati molto influenzati dal limitrofo dialetto lucchese



Il dialetto toscano è un insieme di dialetti minori locali che presentano alcune differenze che li contraddistinguono gli uni dagli altri. Di seguito è riportata la suddivisione in dialetti toscani settentrionali, orientali, meridionali e occidentali (in altre classificazioni i dialetti toscani occidentali vengono inclusi tra i toscani settentrionali, mentre i dialetti toscani orientali vengono trattati a parte). Tuttavia, tra i subdialetti toscani, va incluso anche il dialetto cismontano parlato nella Corsica settentrionale.



Dialetti toscani settentrionali Dialetti toscani orientali Dialetti toscani meridionali Dialetti toscani occidentali

Dialetto fiorentino

Dialetto pratese

Dialetto pistoiese

Dialetto pesciatino

Dialetto lucchese Dialetto casentinese

Dialetto altotiberino Dialetto aretino-chianaiolo

Dialetto senese

Dialetto amiatino

Dialetto grossetano Dialetto viareggino

Dialetto pisano

Dialetto livornese

Dialetto corso cismontano





Società [modifica]



Personalità di origine toscana (in ordine alfabetico) [modifica]

Agnolo Gaddi

Aldo Palazzeschi

Alessandro Benvenuti

Ambrogio Lorenzetti

Amedeo Modigliani

Amerigo Vespucci

Andrea Bocelli

Andrea del Verrocchio

Andrea della Robbia

Andrea Pisano

Angelo Poliziano

Angiolo Nardi Dei

Antonio da Filicaja

Antonio Meucci

Arnolfo di Cambio

Baccio da Filicaja

Baccio D'Agnolo

Bartolommeo Scala

Beato Angelico

Benvenuto Cellini

Bernardino da Siena

Carlo Azeglio Ciampi

Carlo Cassola

Carlo Collodi

Carlo Conti

Castruccio Castracani

Caterina de' Medici

Cecco Angiolieri

Cennino Cennini

Cinzia TH Torrini

Cimabue

Curzio Malaparte

Daniele Caluri

Dante Alighieri

David Lazzaretti

David Riondino

Dino Campana

Don Lorenzo Milani

Donatello

Duccio di Buoninsegna

Elio Toaff

Filippo Brunelleschi

Francesco Datini

Francesco Guicciardini

Francesco Nuti

Francesco Petrarca

Franco Zeffirelli

Galileo Galilei

Giacomo Puccini

Gianna Nannini

Gino Bartali

Giorgio Panariello

Giorgio Vasari

Giosuè Carducci

Giotto

Giovanni Boccaccio

Giovanni Fattori

Giovanni Gronchi

Girolamo Savonarola

Giuseppe Ungaretti

Giuliano Amato

Guido Cavalcanti

Guittone d'Arezzo

Indro Montanelli

Jovanotti

Jury Chechi

Laura Morante

Leonardo da Vinci

Leonardo Fibonacci

Leonardo Pieraccioni

Leon Battista Alberti

Lorenzo de Medici

Lorenzo Ghiberti

Lorenzo Monaco

Luca della Robbia

Luciano Bianciardi

Luciano Moggi

Luigi Boccherini

Marcello Lippi

Marco Columbro

Marco Masini

Mario Cardinali

Mario Cipollini

Mario Luzi

Mario Monicelli

Marsilio Ficino

Masaccio

Massimo Bulleri

Michelangelo

Mino Maccari

Niccolò Machiavelli

Nicola Pisano

Oriana Fallaci

Paolo Bettini

Paolo Hendel

Paolo Lorenzini

Paolo Rossi

Paolo Virzì

papa Gregorio VII

papa Leone X

papa Pio II

Pier Soderini

Piero della Francesca

Pietro Mascagni

Pontormo

Pupo

Renato Fucini

Riccardo Fogli

Roberto Benigni

Roberto Madrigali

Romano Bilenchi

Rosso Fiorentino

Sandro Botticelli

Santa Caterina da Siena

Simone Martini

Stefania Sandrelli

Telemaco Signorini

Tiziano Terzani

Ulisse Dini

Vasco Pratolini

Vincenzo da Filicaja

Vittoria Puccini







Religioni [modifica]



Santuario della Madonna di Montenero patrona della Toscana

Facciata romanica della Cattedrale di San Zeno a Pistoia

Diocesi cattoliche [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Regione ecclesiastica Toscana.



La Toscana, oltre a contare dieci province, presenta un'ulteriore suddivisione territoriale in varie diocesi, ognuna delle quali fa capo alla propria cattedrale e sede vescovile di riferimento. Nelle varie epoche storiche c'è sempre stata una distinzione netta tra le due suddivisioni, i cui confini non sono mai risultati coincidenti tra loro. Il numero di diocesi risulta maggiore rispetto a quello delle province, poiché alcune località sono state da sempre sedi vescovili, nonostante non siano divenute in seguito capoluoghi di provincia. Attualmente la Toscana comprende un'abbazia territoriale, quattro arcidiocesi e tredici diocesi, alcune delle quali sono il frutto di accorpamenti avvenuti in epoche piuttosto recenti di due o più diocesi vicine.



Ecco di seguito l'elenco di tutte le diocesi della Toscana.



Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore

Arcidiocesi di Firenze

Arcidiocesi di Lucca

Arcidiocesi di Pisa

Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino

Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro

Diocesi di Fiesole

Diocesi di Grosseto (già Vescovado di Roselle)

Diocesi di Livorno

Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli

Diocesi di Massa Marittima-Piombino (già Vescovado di Populonia)

Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza

Diocesi di Pescia

Diocesi di Pistoia

Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello (già Vescovado di Statonia)

Diocesi di Prato

Diocesi di San Miniato

Diocesi di Volterra







Sinagoghe e comunità ebraiche [modifica]

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La Sinagoga di FirenzeIn vari centri della Toscana (città e paesi) sono sempre state presenti numerose comunità ebraiche che, nella maggior parte dei casi, si stabilivano e risiedevano nelle strade limitrofe alla sinagoga.



Di seguito sono elencate le principali sinagoghe della regione dal punto di vista storico.



Sinagoga di Firenze

Sinagoga di Livorno

Sinagoga di Monte San Savino

Sinagoga di Pisa

Sinagoga di Pitigliano

Sinagoga di Siena

Sinagoga di Sorano



Cucina [modifica]

Immagine:Tagli bistecca.jpg

Il tipico taglio della Bistecca alla fiorentina

Una bottiglia di Chianti

Il Cacciucco alla livornese

Acqua cotta

Amor di Pontremoli

Anatra all'Arancia

Baccalà alla livornese

Berlingozzo

Biroldo

Cantuccini o Biscotti di Prato

Bistecca alla fiorentina

Bottarga di Muggine di Orbetello

Brigidini

Brutti ma buoni

Buglione

Cacciucco

Cenci

Cecina

Cialde di Montecatini

Ciambellino

Cibreo

Cioncia

Confetti di Pistoia

Fagioli all'Uccelletto

Fettunta

Finocchiona o Sbriciolona

Frittelle di San Giuseppe

Lampredotto

Lardo di Colonnata

Mallegato

Marroni del Monte Amiata

Migliacci

Mortadella di Prato

Pandiramerino

Panficato

Panforte

Pan pepato

Panigacci

Panzanella o Panmolle

Pappa al pomodoro o Pancotto

Pappa maritata

Pappardelle al cinghiale

Pasimata

Prosciutto di Cinta senese

Ribollita

Ricciarelli

Roventino

Schiacciata alla fiorentina

Schiacciata con l'uva

Spongata della Lunigiana

Testaroli

Tordelli alla lucchese

Tordelli alla versiliese

Tordelli massesi

Torta cò becchi

Torta cò bischeri

Torta d'erbe

Torta di riso

Tortelli maremmani

Tortelli di patate

Trippa alla fiorentina

Zuccherini di Vernio

Zuccotto

Zuppa arcidossina







Demografia [modifica]

La Toscana conta più di 3 milioni e mezzo di abitanti che rappresentano circa il 6% della popolazione italiana, con una densità di circa 155 abitanti per km² che risulta inferiore rispetto alla media nazionale.



Poco più del 10% della popolazione toscana risiede nel capoluogo regionale e circa un terzo del totale regionale nell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia che si sviluppa senza soluzioni di continuità nella corrispondente conca intermontana. Altre zone densamente popolate sono, in ordine decrescente, l'area livornese, la fascia costiera della provincia di Massa-Carrara e della Versilia, la Valdinievole e la Piana di Lucca, l'area pisana e il Valdarno inferiore ed infine la zona del Valdarno superiore tra Arezzo e Firenze.



Al contrario, l'intera area appenninica (dalla Lunigiana e Garfagnana fino al Casentino), la Maremma grossetana, le Colline Metallifere, il Monte Amiata e la zona a sud di Siena comprendente la Val d'Orcia e le Crete senesi con il Deserto di Accona risultano essere i territori con la minore densità abitativa.





Evoluzione demografica [modifica]

Dagli anni '70 in poi la Toscana ha visto una continua diminuzione dei tassi di natalità. Tuttavia, la popolazione totale regionale si è mantenuta piuttosto stabile fino alla fine degli anni '90, quando è iniziato a verificarsi un aumento piuttosto deciso. Tutto ciò è stato possibile grazie all'immigrazione da altre regioni italiane (soprattutto quelle meridionali) e da paesi stranieri (fenomeno che si è molto accentuato negli ultimi due decenni).



Tra gli stranieri residenti, a livello regionale prevalgono i cittadini dei paesi dell'Europa orientale, seguiti da quelli di vari stati del continente africano; minore è la percentuale di cittadini asiatici ed americani.



Tuttavia, nell'area fiorentina e pratese le percentuali si discostano dalla media regionale, essendo presente una foltissima comunità cinese che costituisce nella zona la maggioranza dei cittadini stranieri.





Città (popolazione in ordine decrescente) [modifica]



Il Palazzo Comunale di Siena

La Fortezza Nuova di Livorno

Il Duomo di Lucca

Palazzo Vecchio a Firenze



Stemma Comuni oltre 30.000 abitanti [3] Provincia Popolazione

(ab) Superficie

(km²)

FIRENZE Provincia di Firenze 366.488 102

PRATO Provincia di Prato 185.538 97,45

LIVORNO Provincia di Livorno 155.986 104

AREZZO Provincia di Arezzo 95.229 386,26

PISTOIA Provincia di Pistoia 92.276 236

PISA Provincia di Pisa 88.363 185

LUCCA Provincia di Lucca 85.984 185

GROSSETO Provincia di Grosseto 77.500 474,46

MASSA Provincia di Massa-Carrara 70.159 94

CARRARA Provincia di Massa-Carrara 65.560 71

VIAREGGIO Provincia di Lucca 63.276 31,88

SIENA Provincia di Siena 54.498 118

SCANDICCI Provincia di Firenze 50.003 59,59

SESTO FIORENTINO Provincia di Firenze 46.702 49

EMPOLI Provincia di Firenze 46.017 62

CAPANNORI Provincia di Lucca 42.849 156,59

CASCINA Provincia di Pisa 40.007 79,23

CAMPI BISENZIO Provincia di Firenze 37.161 28

PIOMBINO Provincia di Livorno 34.769 129

ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno 30.558 120

SAN GIULIANO TERME Provincia di Pisa 30.330 91,71

CAMAIORE Provincia di Lucca 30.013 84





Economia [modifica]

Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL procapite[4] prodotto nella Toscana dal 2000 al 2006:



2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Prodotto Interno Lordo

(Milioni di Euro) 79.513,8 84.087,4 87.294,0 90.476,1 93.771,5 95.682,8 99.114,5

PIL ai prezzi di mercato per abitante

(Euro) 22.763,1 24.052,5 24.893,5 25.549,6 26.177,1 26.511,5 27.311,8





L'economia della regione si basa prevalentemente sul settore terziario, alimentato principalmente dal turismo. Tuttavia, in Toscana vi sono numerosi distretti industriali sparsi nel territorio, che incidono profondamente sull'economia a scala locale. Anche l'agricoltura e l'allevamento, grazie ai prodotti di qualità, rivestono notevole importanza, pur creando un numero marginale di posti di lavoro rispetto agli altri settori.





Uso del suolo [modifica]



Il Deserto di Accona nei pressi di AscianoIl territorio toscano, occupato da aree urbanizzate per poco più del 4% della sua estensione, è ricoperto per quasi il 44% da boschi, che interessano prevalentemente le aree montane appenniniche e dell'Amiata , le zone collinari più elevate come le Colline Metallifere e i Monti del Chianti e le aree in prossimità della fascia costiera. Le latifoglie sono le essenze predominanti, mentre le conifere dominano lungo la fascia costiera (pinete marittime) e in alta montagna (abeti); nella Maremma grossetana e nelle aree collinari limitrofe è molto diffusa anche la quercia da sughero (Quercus suber). Le aree coltivate rappresentano circa il 39% del territorio regionale e occupano prevalentemente le pianure (seminativi), le valli interne e le zone di medio-bassa collina (vigneti e oliveti). La vegetazione arbustiva interessa quasi il 7% del territorio e si caratterizza per la macchia mediterranea bassa e per la gariga nelle aree a ridosso della fascia costiera maremmana, e per i cespugli dei rilievi interni. Pascoli e praterie naturali occupano circa il 5% del territorio, soprattutto a carattere sparso nelle aree collinare interne e in modo più definito nella Maremma grossetana, specialmente nel cuore del Parco naturale della Maremma. Lo 0,6% del territorio è caratterizzato da aree con assenza o scarsità di vegetazione (calanchi e biancane del Deserto di Accona e delle Crete senesi e zone rocciose collinari e montane), mentre lo 0,4% circa è occupato da zone umide (lagune, paludi, laghi e stagni).





Agricoltura e allevamento [modifica]

L'agricoltura e l'allevamento rivestono ancora oggi una notevole importanza, vista la qualità dei prodotti forniti. La Toscana, inoltre, è stata la prima regione in Europa ad aver approvato una legge specifica che vieta la coltivazione e la produzione di organismi geneticamente modificati e il loro consumo nelle mense pubbliche (L.R. 53 del 6 aprile 2000); di fatto il territorio regionale può definirsi OGM-free.





Agricoltura [modifica]



Vigneti presso San GimignanoNelle aree montane, l'agricoltura si contraddistingue per marginalità produttiva caratterizzata dalla raccolta di funghi, castagne e tartufi.



La collina si caratterizza essenzialmente per oliveti e vigneti.



Riguardo all'Olio Extra Vergine d'Oliva è da segnalare la presenza di una IGP regionale (Toscano) e di 5 DOP (Chianti Classico, Colli Fiorentini, Lucca, Terre di Siena e Tuscia).



Per i vini si segnala l'importanza mondiale dei vini toscani che annoverano ben 6 DOCG - Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti (con le sue 8 sottozone), Morellino di Scansano (dall'annata 2007), Vernaccia di San Gimignano e Vino Nobile di Montepulciano - e 34 DOC.



La bassa collina e anche la pianura si caratterizzano per vivaismo (provincia di Pistoia), orticoltura, colture cerealicolo-foraggere, girasoli, mais, barbabietole e zafferano (province di Siena, Grosseto e Firenze.



Famosissimo in tutto il mondo è il sigaro toscano, prodotto con foglie di tabacco di tipo kentucky coltivate nella Val di Chiana.





Allevamento e zootecnia [modifica]



Cavalli maremmani allo stato brado nella prateria maremmana

Buoi maremmani allo stato brado tra le dune del Parco naturale della MaremmaL'allevamento e la zootecnia si fondano principalmente sulle razze autoctone bovine e suine che forniscono carni molto pregiate.



Tra i bovini spiccano le razze chianina, maremmana, calvanina e garfagnina, tutte allevate allo stato brado, caratteristica che ha fatto sì che le loro carni fossero molto ricercate anche durante gli anni della crisi del settore dovuta alla BSE (patologia mai riscontrata nelle razze autoctone toscane). Tra i suini spicca su tutti la pregiatissima razza di Cinta senese allevata allo stato brado e semibrado in varie zone delle province di Siena e Firenze e nell'area delle Colline Metallifere.



Tra le razze autoctone ovine sono in fase di recupero la pomarancina e la zerasca in un periodo contrastato da sporadici casi del morbo della "blue tongue".



I cavalli autoctoni più diffusi a livello regionale sono il maremmano e il bardigiano che vengono allevati per manifestazioni turistiche e sportive (il cavallo monterufolino è in fase di recupero dopo aver rischiato l'estinzione).





Distretti industriali [modifica]

Nella regione vi sono distretti industriali che si differenziano tra loro per la tipologia di attività. Di seguito sono riportati i principali.



Arezzo: orafo

Casentino e Valtiberina: alimentare

Carrara: estrattivo (cave di marmo delle Alpi Apuane)

Colle di Val d'Elsa: misto, con prevalenza di vetro e cristallo

Grosseto: manifatturiero e alimentare

Empoli e Castelfiorentino: manifatturiero

Livorno: chimico, petrolchimico e cantieristico

Lucca e Capannori: cartario e calzaturiero

Orbetello: alimentare (itticoltura)

Piombino e Follonica: siderurgico

Pistoia e Pescia: florovivaistico

Poggibonsi: misto

Pontedera: metalmeccanico

Prato: tessile

Rosignano Marittimo: chimico

Santa Croce sull'Arno: conciario

Scarlino: chimico

Sinalunga e Valdichiana: manifatturiero

Valdarno superiore: misto







Commercio e settore terziario [modifica]



La vasca termale nella piazza di Bagno Vignoni in Val d'OrciaIl commercio e il settore terziario rappresentano per la regione una delle principali fonti dell'economia, essendo fonte di occupazione per circa 2/3 dei residenti. Oltre al modello di commercio tradizionale toscano (basato sulla piccola o media impresa spesso a conduzione familiare e su fiere e mercati locali), rivestono notevole importanza sia il turismo che i servizi (banche e assicurazioni).





Turismo [modifica]

Il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche della Toscana. Oltre il 40% del flusso si riversa verso le località balneari ed emblematico è l'esempio della Maremma grossetana che nei mesi estivi decuplica il numero dei residenti. Un'altra rilevante percentuale è data dai visitatori alle città d'arte e ai centri artistici minori, con Firenze che supera i 7 milioni di presenze all'anno. Negli ultimi anni si è molto sviluppato anche il turismo rurale che si affianca a quello termale (Chianciano Terme, Montecatini Terme, Saturnia) e a quello montano sia estivo che invernale (piste da sci all'Abetone e sul Monte Amiata).





Distribuzione del reddito per provincia [modifica]

In Toscana, la media regionale di reddito medio per abitante è tra i 25 e i 26 mila euro. Di seguito è riportato il valore aggiunto per abitante in ogni provincia.



più di 27.000 euro 25.000-27.000 euro 23.000-25.000 euro meno di 23.000 euro

Provincia di Prato Provincia di Firenze Provincia di Arezzo

Provincia di Livorno

Provincia di Pisa

Provincia di Pistoia

Provincia di Siena Provincia di Grosseto

Provincia di Lucca

Provincia di Massa Carrara





Occupazione [modifica]

A livello regionale, il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 65 anni sfiora il 63% ed è sensibilmente superiore rispetto al corrispondente dato nazionale (56%). Di seguito sono riportati i valori dei tassi di occupazione che si registrano nelle singole province.



più del 66% 64-66% 61-64% 58-61% meno del 58%

Provincia di Prato

Provincia di Siena Provincia di Arezzo

Provincia di Firenze Provincia di Pisa

Provincia di Pistoia Provincia di Grosseto

Provincia di Livorno Provincia di Lucca

Provincia di Massa-Carrara



Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, questo si aggira a livello regionale attorno al 4% ed è un valore inferiore rispetto al corrispondente dato nazionale. I valori minimi sotto il 3% si registrano nelle province di Arezzo e di Siena, mentre i valori massimi oltre il 6% si toccano nelle province di Massa-Carrara e di Livorno. In tutte le altre province il tasso di disoccupazione oscilla mediamente tra il 3,5 e il 4,5%.





Amministrazione [modifica]



Giunta regionale [modifica]

Consigliere Carica istituzionale

Claudio Martini

Federico Gelli

Eugenio Baronti

Giuseppe Bertolucci

Marco Betti

Anna Rita Bramerini

Ambrogio Brenna

Susanna Cenni

Paolo Cocchi

Riccardo Conti

Agostino Fragai

Enrico Rossi

Gianni Salvadori

Gianfranco Simoncini

Massimo Toschi

Presidente

Vicepresidente

Assessore alla ricerca, all'Università e alla casa

Assessore al bilancio e alle politiche per il mare

Assessore alla difesa del suolo e al servizio idrico

Assessore alla tutela ambientale e all'energia

Assessore alle attività produttive

Assessore all'agricoltura

Assessore alla cultura, al turismo e al commercio

Assessore al territorio e alle infrastrutture

Assessore alle riforme istituzionali e al rapporto con gli Enti locali

Assessore al diritto alla salute

Assessore alle politiche sociali e allo sport

Assessore all'istruzione, alla formazione e al lavoro

Assessore alla cooperazione internazionale







Storia amministrativa [modifica]



Palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia di GrossetoL'ex Granducato di Toscana era stato suddiviso nei "compartimenti" di Firenze, Lucca, Arezzo, Siena, Pisa, Grosseto e Livorno. Ne faceva parte anche la cosiddetta Romagna Toscana, mentre ne erano escluse la Lunigiana e l'Alta Garfagnana.



Dal censimento del 1871 la provincia di Massa-Carrara viene considerata come provincia toscana e non più emiliana. Nel 1923 vengono distaccati dalla provincia di Massa-Carrara i comuni di Bolano, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Rocchetta di Vara, Santo Stefano di Magra e Sarzana (ceduti alla provincia della Spezia in Liguria)



Nello stesso anno viene distaccato dalla provincia di Firenze il circondario di Rocca San Casciano, la cosiddetta Romagna Toscana, che passa alla provincia di Forlì in Emilia Romagna (comuni di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Tredozio e Verghereto)



Nel 1925 viene aggregato alla Toscana il comune di Capraia Isola, staccato dalla provincia di Genova.

Nel 1927 vengono distaccati e assegnati alla provincia di Perugia, in Umbria, i comuni di Monterchi e Monte Santa Maria Tiberina.

Nel 1936, in occasione della costituzione del comune di Abetone, viene assegnata alla Toscana una zona oltre il passo già parte del comune emiliano di Fiumalbo.

Nel 1939, in seguito alle proteste della popolazione, il comune di Monterchi viene restituito alla provincia di Arezzo.



Elenco dei Presidenti della Giunta regionale e della Regione [modifica]

Presidenti della Giunta regionale (1970-2000) Presidenti della Regione (dal 2000 in poi)

Lelio Lagorio (1970-1978)

Mario Leone (1978-1983)

Gianfranco Bartolini (1983-1990)

Marco Marcucci (1990-1992)

Vannino Chiti (1992-2000)

Claudio Martini (2000-2005)

Claudio Martini (2005- )







Enti locali [modifica]

Provincia Superficie

(km²) Abitanti

(ab.) Densità

(ab./km²) Comuni

(n°)

Arezzo

Firenze

Grosseto

Livorno

Lucca

Massa-Carrara

Pisa

Pistoia

Prato

Siena

3.235

3.514

4.504

1.211

1.773

1.156

2.444

965

365

3.821

333.385

965.388

220.742

330.739

379.117

200.825

394.101

277.028

238.826

260.882

103,1

274,7

49

273

213,9

173,7

160

287,1

653,9

68,3

Comuni della provincia di Arezzo (39)

Comuni della provincia di Firenze (44)

Comuni della provincia di Grosseto (28)

Comuni della provincia di Livorno (20)

Comuni della provincia di Lucca (35)

Comuni della provincia di Massa-Carrara (17)

Comuni della provincia di Pisa (39)

Comuni della provincia di Pistoia (22)

Comuni della provincia di Prato (7)

Comuni della provincia di Siena (36)



Totale

22.980

3.601.033

155

287







Parlamento degli studenti [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Parlamento regionale degli studenti (Toscana).



Il Parlamento regionale degli studenti è un organo creato nel 2001 dalla Regione Toscana in collaborazione con la IRRE Toscana e il Ministero dell'Istruzione. È formato da 60 studenti provenienti da tutte le province toscane ed ha come compito quello di garantire i diritti agli studenti avendo come interfaccia il Consiglio regionale toscano.





Trasporti, mobilità e infrastrutture [modifica]

Arrivare in Toscana è molto facile grazie agli ottimi collegamenti nazionali ed internazionali di cui gode la regione, centrati principalmente sulla città di Firenze.





Aeroporti [modifica]

In Toscana il sistema aeroportuale comprende gli scali di Firenze (Amerigo Vespucci) e di Pisa (Galileo Galilei), con collegamenti a livello nazionale, europeo ed intercontinentale.



Scali minori per voli charter, molto sfruttati dai turisti, si trovano anche a Grosseto (Corrado Baccarini), all'Isola d'Elba (Marina di Campo), nei pressi di Siena, Arezzo, Lucca e Massa. Da segnalare anche lo storico campo di volo di Pontedera, attualmente chiuso, e l'idroscalo di Orbetello, trasformato in parco. Ecco in sintesi gli scali toscani.



Aeroporto di Firenze-Peretola: voli nazionali e internazionali

Aeroporto di Pisa-San Giusto: voli nazionali, internazionali e intercontinentali, aeroporto militare

Aeroporto di Grosseto: aeroporto militare, voli charter e privati

Aeroporto di Marina di Campo (Isola d'Elba): voli charter e privati

Aeroporto di Siena-Ampugnano: voli privati

Aeroporto di Arezzo-Molin Bianco: voli privati

Aeroporto di Lucca-Tassignano: voli privati

Aeroporto di Massa-Cinquale: voli privati

Aeroporto di Pontedera: attualmente chiuso

Idroscalo di Orbetello: trasformato in parco cittadino







Autostrade e principali vie di comunicazione [modifica]



L'antica Via Clodia presso SaturniaLa Toscana è attraversata in direzione nord-sud dall'Autostrada A1 che collega Firenze ed Arezzo alle principali città italiane (Milano e Bologna verso nord, Roma e Napoli verso sud). Firenze è ben collegata con la costa toscana grazie all'Autostrada A11, che tocca anche Prato, Pistoia, Montecatini Terme e Lucca prima di terminare presso il casello di Pisa nord. Questo casello si trova anche lungo l'Autostrada A12, che collega la città di Pisa a Viareggio (da questa uscita raccordo per Lucca), Massa-Carrara, La Spezia e Genova verso nord e Livorno e Rosignano Marittimo verso sud (in attesa del futuro completamento del tratto fino a Civitavecchia per la totale realizzazione dell'autostrada Genova-Roma). L'estremità nord-occidentale della Toscana (Lunigiana) è attraversata anche dall'Autostrada A15, che collega Parma e La Spezia attraverso Pontremoli e Aulla.



Oltre alle autostrade, ritroviamo strade di grande comunicazione (S.G.C.) a carreggiate separate e a due corsie per ogni senso di marcia (strade extraurbane principali). Tra queste vi è quella che collega Firenze a Siena, quella che collega Firenze a Pisa e Livorno attraverso il Valdarno inferiore (Empoli, Pontedera) e quella che collega Rosignano Marittimo a Grosseto, denominata "Variante Aurelia" ed infine la superstrada SS 3bis/E45 che collega l'Umbria alla Romagna, attraversando la Valtiberina a Sansepolcro e Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo. Attualmente è in fase di realizzazione la strada di grande comunicazione denominata "Due Mari", che collegherà Grosseto a Siena e ad Arezzo, da dove poi proseguirà fino a Fano.



Tra gli assi viari più noti, che oggi rappresentano strade extraurbane secondarie, sono da ricordare la Via Aurelia, la Via Cassia e la Via Clodia, che vennero costruite in epoca romana; l'ultima di queste fu realizzata sulle preesistenti Vie Cave nel tratto compreso tra Pitigliano, Sorano e Sovana, nel cuore dell'Area del Tufo. Inoltre la Toscana è tagliata anche dalla Via Francigena, in parte coincidente con la Via Cassia.



Tra le strade statali, è da segnalare su tutte la Strada Statale dell'Abetone e del Brennero che ha inizio a Pisa, attraversa Lucca, il Passo dell'Abetone, l'Emilia-Romagna, la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige fino ad arrivare al confine con l'Austria presso il Passo del Brennero.



Di seguito sono rappresentate in modo schematico le principali autostrade e vie di comunicazione della regione.



Autostrada A1

Autostrada A11

Autostrada A12 (Genova-Rosignano Marittimo)

Autostrada A15

Raccordo Firenze-Siena

S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno

Variante Aurelia Grosseto-Livorno

Via Aurelia

Via Cassia

Via Clodia

Via Francigena

Strada Statale dell'Abetone e del Brennero

Strada Statale Grosseto-Siena





Sono invece in fase di realizzazione o di progettazione le seguenti arterie stradali.



Autostrada A12 (Rosignano Marittimo-Grosseto-Civitavecchia) in fase di progettazione

E78 Strada dei Due Mari Grosseto-Fano in fase di realizzazione

Raccordo Prato-Lastra a Signa tra Autostrada A11 e S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno in fase di progettazione



Ferrovie [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ferrovie toscane.



Le principali direttrici ferroviari che attraversano la Toscana sono la linea tra Milano e Roma che, seguendo quasi parallelamente l'Autostrada A1, tocca da nord a sud le città toscane di Prato, Firenze e Arezzo. Tra Firenze e Roma è già presente anche la linea direttissima ad alta velocità senza stazioni intermedie; il tratto a nord di Firenze è in fase di realizzazione e prevede la costruzione nel capoluogo toscano della stazione sotterranea Firenze Belfiore, riservata esclusivamente ai treni ad alta velocità. Un'altra direttrice principale è la ferrovia tirrenica che, seguendo parallelamente la Via Aurelia, collega Genova a Roma toccando Carrara, Massa, Viareggio, Pisa, Livorno e Grosseto. La terza linea principale della Toscana è quella che collega Firenze a Pisa via Empoli, dove un tronco secondario si dirama per Siena da dove prosegue sia per Chiusi (intersezione Firenze-Roma) che per Grosseto (intersezione con la [linea Tirrenica).



Tra i tratti secondari, molto spettacolare dal punto di vista paesaggistico è quello tra Siena e Grosseto via Monte Antico, con un tronco che passa da Buonconvento ed uno da San Giovanni d'Asso: spesso sono organizzati viaggi in "littorine" d'epoca su entrambe le diramazioni della Siena-Grosseto.



Altri tratti secondari, molto affollati da pendolari, sono la Firenze-Prato-Pistoia-Montecatini Terme-Pescia-Lucca-Viareggio, la Lucca-Pisa, la Lucca-Aulla, la ferrovia Porrettana (che collega Pistoia a Bologna) e la ferrovia che unisce Firenze al Mugello (Faentina).



Parzialmente attiva, ma molto interessante sotto il profilo paesaggistico, è la ferrovia Cecina-Saline di Volterra, un'antenna non elettrificata che diparte dalla linea Maremmana e che originariamente raggiungeva il nucleo storico di Volterra mediante un'ultimo tratto a cremagliera.



Di seguito sono riportate le varie linee ferroviarie (attive o in costruzione) della regione.



Direttissima Firenze-Bologna

Direttissima Firenze-Roma (alta velocità)

Ferrovia Firenze-Roma (linea lenta)

Linea ad alta velocità Firenze-Bologna (in costruzione)

Ferrovia Maria Antonia Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio

Ferrovia Faentina Firenze-Borgo San Lorenzo-Faenza

Ferrovia Leopolda Firenze-Pisa-Livorno

Ferrovia Tirrenica Pisa-Livorno-Roma (include parte della Maremmana)

Ferrovia Maremmana Pisa-Collesalvetti-Cecina

Ferrovia Pisa-La Spezia-Genova

Ferrovia Lucca-Pisa

Ferrovia Lucca-Aulla

Ferrovia Porrettana Pistoia-Bologna

Ferrovia Potremolese La Spezia-Aulla-Parma

Ferrovia Cecina-Saline di Volterra

Ferrovia Campiglia Marittima-Piombino Marittima

Ferrovia Siena-Monte Antico-Grosseto

Ferrovia Casentinese Arezzo-Stia







Trasporti pubblici locali [modifica]

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Tutte le principali città della Toscana si caratterizzano per un proprio sistema di trasporto locale di tipo urbano ed extraurbano.



Firenze: il trasporto pubblico locale nell'area fiorentina è gestito dall'ATAF, mentre Lazzi e Sita operano a livello extraurbano, collegando il capoluogo toscano ad altre aree della provincia e della regione. Attualmente in città sono aperti i cantieri per la costruzione delle tranvie di superficie.

Grosseto: la città, l'intera Maremma e il Monte Amiata sono serviti dalla Rama, azienda che si occupa sia di trasporto locale che di trasporto extraurbano in tutta la provincia e che collega il capoluogo a Siena, Firenze e all'Alto Lazio.

Livorno: l'azienda ATL gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo, a Cecina, a Rosignano Marittimo e all'Isola d'Elba. Dispone di una flotta complessiva di 250 autobus.

Lucca: la città, la piana e la Versilia sono servite dall'azienda CLAP sia a livello urbano che extraurbano.

Massa: il capoluogo apuano, la città di Carrara e la Lunigiana sono servite dagli auobus dell'azienda CAT sia a livello urbao sia a livello extraurbano.

Piombino: i trasporti urbani ed extraurbani sono gestiti dall'azienda ATM, che si occupa dei collegamenti nell'area centro-meridionale della provincia di Livorno e in tutta la Val di Cornia, fino alla parte meridionale della provincia di Pisa e alla parte nord-occidentale di quella di Grosseto.

Pisa: i trasporti urbani ed extraurbani sono serviti dall'azienda CPT, mentre l'azienda Lazzi si occupa del collegamento con Lucca e Viareggio.

Pistoia: in città, nei dintorni e sulla Montagna Pistoiese il trasporto pubblico locale ed extraurbano è gestito dall'azienda COPIT, con collegamenti fino alla località termale emiliana di Porretta Terme.

Prato: la società che gestisce il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano è la CAP, con collegamenti anche fuori provincia verso l'area metropolitana fiorentina e fuori regione (Castiglione dei Pepoli). In città molte zone sono servite dalla LAM ("linea ad alta mobilità"), con tempi di attesa tra una corsa e l'altra di pochissimi minuti e parcheggi scambiatori presso ogni capolinea.



Porti e navigazione [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Porti della Toscana.



La navigazione costituisce una delle fondamentali modalità di trasporto, grazie ai numerosi porti presenti in Toscana. Da Porto Santo Stefano partono i traghetti per l'Isola del Giglio e Giannutri; da Piombino sono assicurati i collegamenti con l'Isola d'Elba, la Corsica e la Sardegna, mentre da Livorno numerose rotte di navigazione collegano la Toscana alla Corsica, alla Sardegna, all'Isola di Capraia e alla Gorgona.



Di seguito sono elencati i porti della costa toscana e dell'Arcipelago Toscano.



Porti toscani sul Mar Ligure Porti dell'Arcipelago sul Mar Ligure Porti dell'Arcipelago sul Mar Tirreno Porti toscani sul Mar Tirreno

Porto di Marina di Carrara

Porto del Cinquale

Porto di Viareggio

Porto di Bocca d'Arno

Porto di Livorno

Porto Nazario Sauro

Porto di Ardenza

Porto di Antignano

Porto di Quercianella

Porto del Chioma

Porto nord di Castiglioncello

Porto sud di Castiglioncello

Porto di Cala de' Medici

Porto del Circolo Canottieri Solvay

Porto di Marina di Cecina

Porto di San Vincenzo

Porto di Baratti Porto di Gorgona

Porto di Capraia

Porto di Portoferraio

Porto di Marciana Marina

Porto di Cavo

Porto di Rio Marina Porto di Porto Azzurro

Porto di Marina di Campo

Porto di Pianosa

Porto di Montecristo

Porto di Giglio Campese

Porto di Giglio Porto

Porto di Giannutri Porto di Marina di Salivoli

Porto Antico di Piombino

Porto di Piombino

Porto di Carbonifera

Porto del Puntone di Scarlino

Porto di Punta Ala

Porto di Castiglione della Pescaia

Porto di Marina di Grosseto

Porto di Talamone

Porto di Santa Liberata

Porto del Valle di Porto Santo Stefano

Porto Vecchio di Porto Santo Stefano

Porto Vecchio di Porto Ercole

Porto di Cala Galera





Salute [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Servizio sanitario della Toscana.



La regione sta sperimentando un nuovo modello organizzativo che richiama il concetto di salute dell'OMS. Tale sperimentazione prevede la costituzione di consorzi pubblici che riuniscono le amministrazioni comunali di una zona socio-sanitaria e l'Azienda USL della zona. La Società della Salute (è questo il nome prescelto che tanto si avvicina alla "Casa della Salute", ipotesi di nuovo modello di gestione delle problematiche della salute introdotto nei programmi del Ministero della Salute del 2° governo Prodi) è attiva nelle varie zone socio-sanitarie della Toscana. Firenze e Pisa sono in fase avanzata di sperimentazione.





Sport [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Sport in Toscana.



Lo sport in Toscana riveste notevole importanza in varie discipline, sia individuali che di squadra.



Il calcio è certamente lo sport più seguito, con ben quattro squadre toscane presenti in serie A (Empoli, Fiorentina, Livorno e Siena); in serie B militano altre due squadre toscane, il Grosseto e il Pisa. Nelle serie inferiori ritroviamo l'Arezzo, Lucchese, Massese, Pistoiese e Sangiovannese (C1); Carrarese, Castelnuovo, Cuoiopelli Cappiano Romaiano, Poggibonsi, Prato, Sansovino e Viareggio in C2.



Il basket è un altro sport di squadra molto seguito, grazie alle squadre di Siena (Serie A-1), Livorno, Pistoia e Montecatini (Serie A-2).



Notevoli sono stati anche i risultati sportivi ottenuti nel baseball e nel cricket dalle rispettive squadre di Grosseto, nella pallanuoto dalla Rari Nantes Florentia, nell'hockey su pista dal Follonica, dal Prato e dal Viareggio, nel rugby dal Livorno e dal Prato, nell'hockey su prato dal Hockey Club Pistoia e Cus Pisa.



Tra gli sport individuali, il ciclismo ha lanciato nella storia moltissimi campioni toscani, a partire da Gino Bartali fino ai tempi più recenti con Mario Cipollini e Paolo Bettini; nella ginnastica hanno avuto molto risalto le imprese di Jury Chechi nella specialità degli anelli.



A Scarperia, presso l'Autodromo Internazionale del Mugello, ha sede il Gran Premio d'Italia di Motociclismo delle classi 125 cc, 250 cc e Moto Gp; lo stesso circuito è utilizzato anche dalla Ferrari per provare e collaudare le auto di Formula 1.





Galleria immagini [modifica]

▼ EspandiLa Toscana nel cassetto...



Firenze





Pisa





Grosseto





Arezzo







Siena





Livorno





Lucca





Prato







Pistoia





Carrara





Cortona





Volterra







Colle Val d'Elsa





San Gimignano





Pienza





Argentario







Isola d'Elba















Note [modifica]

^ www.francobampi.it. Confini ufficiali tra Mar Ligure e Mar Tirreno

^ www.rete.toscana.it/. Carta del rischio sismico. URL consultato il 03-11-2007.

^ demo.istat.it/. Dati ISTAT. URL consultato il 07-11-2007.

^ Dati Istat - Tavole regionali



Bibliografia [modifica]

Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità ad oggi. Vol. 4: La Toscana, a cura di G. Mori, Einaudi, 1986

Giardini di Toscana, Ethne Clarke e Raffaello Bencini, RCS Rizzoli Libri 1991

Atlante dei siti archeologici della Toscana, a cura di M. Torelli, Regione Toscana, 1992

Imago et descriptio Tusciae. La Toscana nella geocartografia dal XV al XIX secolo, a cura di L. Rombai, Regione Toscana, 1993

La Toscana degli Etruschi, Gabriele Cateni, Editoriale Il Tirreno, 1993

Toscana country (In Viaggio n. 36), AA.VV.,Editoriale Giorgio Mondadori, 2000

Toscana style (In Viaggio n. 84), AA.VV.,Editoriale Giorgio Mondadori, 2004

Tesori segreti della campagna toscana, Alessandro Naldi, Editori dell'Acero, 2004; ISBN 8886975449

Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Emanuele Repetti, Firenzelibri, 2005; ISBN 887622002X

Firenze e il Granducato di Toscana, Marcello Verga, Touring, 2005; ISBN 8836533833

Atlante GeoAmbientale della Toscana,a cura di Margherita Azzari, Geonext, 2006; ISBN 8841828323

Appennino Tosco-emiliano, Touring, 2007; ISBN 8836541127



Periodici [modifica]

NBT, Notiziario Bibliografico Toscano: periodico trimestrale di informazione bibliografica regionale, Pontedera (Pisa) : Bibliografia e Informazione, 2001-



Voci correlate [modifica]

Presidenti della Toscana

Ducato di Tuscia

Contea degli Orsini

Contea degli Ottieri

Elenco dei Signori di Toscana

Granducato di Toscana

Stato dei Presidi

Tuscia

Comuni limitrofi della Toscana

Variazioni dei comuni della Toscana

Nativi della Toscana
anonymous
2008-01-21 14:43:07 UTC
La Toscana è una delle maggiori regioni italiane per patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico.



Posta nell'Italia centrale, confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio.

Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Marina di Carrara (confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del fiume Chiarone, che segna il confine con il Lazio.[1]



La Toscana amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano.



Il capoluogo regionale è Firenze; le altre città capoluogo di provincia sono Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.



Il territorio toscano è per la maggior parte collinare (66,5%); comprende alcune pianure (circa l'8,4% del territorio ) e importanti massicci montuosi (il 25,1% della regione).



Monti principali: Monte Prado 2064 m, Monte Pisanino 1946 m, Corno alle Scale 1945 m

Vulcani: Monte Amiata 1738 m

Deserti: Deserto di Accona ca. 150 km²

Fiumi principali: Arno 241 km, Ombrone 161 km, Serchio 111 km

Laghi principali: Lago di Chiusi 3,9 km², Lago di San Casciano ca. 2,0 km², Lago di Montepulciano 1,9 km²

Paludi interne: Padule di Fucecchio ca. 18 km²

Lagune e laghi costieri principali: Laguna di Orbetello 26,2 km², Padule della Diaccia Botrona 12,78 km², Lago di Massaciuccoli 6,9 km², Lago di Burano 1,4 km²

Coste: 633 km totali (397 km continentali e 230 km insulari)

Mari: Mar Ligure, Canale di Piombino, Canale di Corsica, Mar Tirreno

Isole principali: Isola d'Elba 223,5 km², Isola del Giglio 21,2 km², Isola di Capraia 19,3 km², Isola di Montecristo 10,4 km², Isola di Pianosa 10,3 km²



Sia a nord che a est la Toscana è circondata dagli Appennini ma il territorio è prevalentemente collinare. Tuttavia, nella regione si trovano altri rilievi montuosi degni di nota al di fuori della dorsale appenninica.



Nella parte centro-settentrionale della regione ritroviamo, a nord-ovest, le Alpi Apuane (separano -tra le province di Lucca e Massa-Carrara- la Versilia dalla Garfagnana) e il Monte Pisano che svetta tra Pisa e Lucca; a nord tra Garfagnana, Emilia Romagna ed i Monti Pratesi, la verdissima Montagna Pistoiese, con rilievi che sfiorano i 2000 metri s.l.m.; nella parte centrale i Monti del Chianti si innalzano tra le dolci colline segnando il confine tra le province di Siena e Arezzo; a est il Pratomagno, quasi completamente circondato dall'Arno, divide la parte appenninica dell'aretino (il Casentino) dal Valdarno superiore fiorentino e aretino.



La parte meridionale della regione si caratterizza, ad ovest, per le Colline Metallifere che separano la Maremma dall'entroterra meridionale pisano e dalla parte sud-occidentale della provincia di Siena; a est svettano invece il massiccio del Monte Amiata (antico vulcano ormai spento tra le province di Siena e Grosseto dalle cui sorgenti attinge l'Acquedotto del Fiora) e, più ad oriente, il Monte Cetona che si innalza all'estremità sud-orientale della provincia di Siena separando la Val d'Orcia dalla Val di Chiana.



Il territorio della Toscana risulta prevalentemente collinare, soprattutto nella parte centro-meridionale. I vari sistemi collinari sono separati dalle vallate dei vari corsi d'acqua e digradano ad ovest verso le aree pianeggianti costiere.



Nella parte centrale della regione ritroviamo, da ovest a est, le Colline livornesi a sud della città labronica, le Balze di Volterra che caratterizzano i territori circostanti l'omonimo centro della provincia di Pisa, il Montalbano tra le province di Pistoia, Prato e Firenze, i rilievi collinari della Valdelsa tra le province di Siena e Firenze, le colline del Chianti che occupano una vasta area a cavallo tra le province di Firenze, Arezzo e Siena e i rilievi collinari della Valtiberina all'estremità orientale della provincia di Arezzo.



L'area meridionale della regione si caratterizza ad ovest per le Colline Metallifere (a cavallo tra le province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena dove svettano anche alcuni rilievi montuosi; la parte centrale della Toscana meridionale comprende i rilievi collinari della Valle dell'Ombrone e le Colline dell'Albegna e del Fiora in provincia di Grosseto, le colline della Val di Merse e le Crete senesi con il Deserto di Accona (caratterizzato da calanchi e biancane) in provincia di Siena; la parte orientale include le colline dell'Area del Tufo in provincia di Grosseto, dai rilievi collinari della Val d'Orcia in provincia di Siena (tra essi svettano ad sud-ovest il Monte Amiata e a sud-est il Monte Cetona) e dalle colline della Val di Chiana che caratterizzano il paesaggio a cavallo delle estremità meridionali delle province di Siena e Arezzo.



In Toscana, si trovano aree pianeggianti sia lungo la fascia costiera che nell'entroterra.



Il litorale settentrionale comprende la Versilia (chiusa a est dalle Alpi Apuane); l'area pianeggiante che interessa la costa tra Pisa e Livorno comprende invece l'ultimo tratto del Valdarno inferiore. La Maremma si apre lungo l'intero tratto costiero centro-meridionale della regione, inoltrandosi anche in territorio laziale, ed è suddivisa a sua volta in Maremma livornese e pisana a nord e in Maremma grossetana a sud.



Tra le aree pianeggianti interne, la pianura principale è il Valdarno che si sviluppa da est ad ovest lungo il corso dell'omonimo fiume tra le province di Arezzo, Firenze e Pisa, includendo anche l'estremità settentrionale della provincia di Livorno a sud della foce. Questa area pianeggiante è suddivisa a sua volta in Valdarno superiore a monte di Firenze, medio Valdarno attorno alla città di Firenze e Valdarno inferiore a valle di Firenze.



Tra la dorsale appenninica e il Montalbano, nella parte centrale della regione, si trova una conca intermontana che si sviluppa da sud-est a nord-ovest ed include le città di Firenze, Prato e Pistoia con le relative aree metropolitane prive di soluzioni di continuità; la piana può essere considerata come una continuazione del medio Valdarno.



Tra la dorsale appenninica, i Monti Pisani e il Montalbano, nella parte nord-occidentale della regione, si apre un'area pianeggiante tra le province di Pisa, Lucca e Pistoia che include ad ovest la Piana di Lucca, a est la bassa Valdinievole, mentre a sud si inoltra nel Valdarno inferiore attraverso il Padule di Fucecchio.



Altre aree pianeggianti minori, spesso circondate da sistemi collinari, si ritrovano lungo le valli di alcuni corsi d'acqua minori. Tra queste sono da segnalare la Valdera in provincia Pisa, la Valdelsa tra le province di Siena e Firenze e la Val di Chiana tra le province di Siena e Arezzo.



La Toscana, bagnata dal Mar Ligure nella parte centro-settentrionale e dal Mar Tirreno in quella meridionale, si caratterizza per un litorale continentale lungo circa 230 km.



Un ininterrotto tratto costiero basso e sabbioso interessa, nella parte più settentrionale della regione, gli interi tratti litoranei delle province di Massa-Carrara, Lucca e Pisa, tra il confine con la Liguria e il Canale dei Navicelli presso Livorno, nell'area che include le spiagge della Versilia e del litorale pisano e le foci dei fiumi Serchio e Arno.



Maggiormente variegati risultano invece il litorale della Maremma livornese e quello della Maremma grossetana.



La città di Livorno si affaccia sul mare con coste basse e scogliose che tendono ad innalzarsi a sud fino alle porte di Rosignano Solvay, dove inizia il lunghissimo tratto di litorale sabbioso della Costa degli Etruschi che prosegue ininterrotto fino al Golfo di Baratti, chiuso a sud dal promontorio di Piombino nel punto di passaggio dal Mar Ligure al Mar Tirreno.



A est della città di Piombino ha inizio il Golfo di Follonica che segna il passaggio dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto ed è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa che termina a sud di Follonica, in località "Puntone di Scarlino" dove si elevano le prime propaggini del promontorio delle Bandite di Scarlino; questo tratto costiero si presenta alto e frastagliato, fatta eccezione per la suggestiva Cala Violina. Un ulteriore tratto sabbioso collega il promontorio delle Bandite di Scarlino a Punta Ala, dove ha inizio un altro tratto di costa alta e rocciosa fino alla località di "Rocchette" a nord di Castiglione della Pescaia.



Il successivo tratto costiero sabbioso include anche la foce del fiume Ombrone e raggiunge i Monti dell'Uccellina, insieme di promontori che digradano a Talamone, dove inizia un altro tratto sabbioso fino al promontorio dell'Argentario, comprendente anche il Tombolo della Giannella a sud della foce del fiume Albegna.



L'Argentario presenta coste alte e rocciose, fatta eccezione per alcune isolate e suggestive calette; il Tombolo della Feniglia è l'altro cordone sabbioso che lo collega alla terraferma dove raggiunge il promontorio di Ansedonia, oltre il quale inizia il tratto delle Spiagge ferrifere che costeggiano il Lago di Burano e si inoltrano in territorio laziale oltre la foce del Chiarone.



L'Arcipelago Toscano è costituito da 7 isole principali e da alcuni isolotti minori, molti dei quali sono semplici secche o scogli affioranti, per un totale di circa 167, tutelate dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.



L'isola principale è l'Isola d'Elba, bagnata a nord dal Mar Ligure, a est dal Canale di Piombino, a sud dal Mar Tirreno e a ovest dal Canale di Corsica. L'isola presenta un'alternanza di coste basse e sabbiose e coste più alte e frastagliate dove si aprono suggestive calette; le isole minori di Cerboli e Palmaiola si trovano tra l'Elba e la costa toscana.



A nord dell'Isola d'Elba si trovano l'Isola di Capraia, nel Canale di Corsica, e l'Isola di Gorgona, la più settentrionale dell'Arcipelago; entrambe le isole presentano coste frastagliate, fatta eccezione per i rispettivi approdi. Nello specchio di mare tra l'Isola di Gorgona e il Porto di Livorno affiorano le Secche della Meloria, caratterizzate da una serie di scogli affioranti, sul maggiore dei quali sorge anche una suggestiva torre medievale (Torre della Meloria); un'altra serie di secche, le Secche di Vada si trovano al largo dell'omonima località della Costa degli Etruschi.



A sud dell'Isola d'Elba si trovano 4 isole principali ed altre minori, bagnate dalle acque del Mar Tirreno. L'Isola di Pianosa, completamente pianeggiante e con leggere ondulazioni, presenta sia coste sabbiose che scogliose; l'Isola di Montecristo presenta coste alte e frastagliate, fatta eccezione per la zona dell'approdo, ed include al largo della sua sponda occidentale un isolotto minore chiamato Scoglio d'Affrica o Formica di Montecristo; l'Isola del Giglio presenta coste prevalentemente alte e rocciose, fatta eccezione per alcune suggestive cale e per la Spiaggia del Campese, chiusa a sud da una serie di faraglioni; l'Isola di Giannutri presenta coste scogliose anche se presenta un territorio caratterizzato soltanto da ondulazioni e dislivelli leggerissimi. Tra le isole minori, sono da segnalare le Formiche di Grosseto al largo della costa grossetana.



Dal punto di vista climatico, la Toscana presenta caratteristiche diverse da zona a zona.



Le temperature medie annue, che registrano i valori più elevati attorno ai 16°C lungo la costa maremmana, tendono a diminuire man mano che si procede verso l'interno e verso nord; nelle pianure e nelle vallate interne (medio Valdarno e Val di Chiana) si raggiungono i valori massimi estivi, che spesso si avvicinano e toccano i 40°C e si contrappongono a minime invernali piuttosto rigide, talvolta anche di alcuni gradi sotto zero.



Le precipitazioni risultano molto abbondanti a ridosso dei rilievi appenninici lungo l'asse ovest-est tra la Versilia e il Casentino, con valori massimi oltre i 2000 mm annui sulle vette più alte delle Alpi Apuane e dell'Appennino Tosco-Emiliano; al contrario, lungo la fascia costiera della Maremma grossetana, soprattutto nella zona dell'Argentario, si raggiungono faticosamente i 500 mm annui di media. Molto penalizzate dal punto di vista pluviometrico risultano anche le Crete Senesi e alcune zone della Val d'Orcia e della Val di Chiana dove i valori medi annui si aggirano tra i 600 e i 700 mm.



Le nevicate, frequenti nella stagione invernale su tutti i rilievi appenninici e sulla parte sommitale del Monte Amiata, possono raggiungere anche le zone collinari limitrofe; i fenomeni nevosi sono più rari lungo la costa settentrionale e nelle pianure interne, mentre risultano essere episodi davvero unici lungo la costa della Maremma grossetana.



Da segnalare, inoltre, l'eliofania (durata del soleggiamento), che risulta essere molto rilevante lungo la fascia costiera della provincia di Grosseto, dove raggiunge valori prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano, con una media annuale di oltre 7 ore giornaliere (valore minimo in dicembre con una media di circa 4 ore al giorno e valori massimi superiori alle 11 ore giornaliere in giugno e luglio).
anonymous
2008-01-21 14:42:50 UTC
« Dolce paese, onde portai conforme

l'abito fiero e lo sdegnoso canto

e il petto ov'odio e amor mai non s'addorme,

pur ti rivedo, e il cuor mi balza in tanto.

Ben riconosco in te le usate forme

con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto,

e in quelle seguo dei miei sogni l'orme

erranti dietro il giovanile incanto. »

(Giosuè Carducci, Traversando la maremma toscana)









La Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze Il Monte Pisanino sulle Alpi Apuane Panorama del Golfo di Baratti Veduta del Porto Romano dell'Isola di Giannutri con l'Isola del Giglio sullo sfondo Veduta panoramica di Pitigliano L'Isola di Pianosa nel cuore dell'Arcipelago Colle Val d'Elsa - Panorama del centro storico sotto la neveLa Toscana è una delle maggiori regioni italiane per patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico.



Posta nell'Italia centrale, confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio.

Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Marina di Carrara (confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del fiume Chiarone, che segna il confine con il Lazio.[1]



La Toscana amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano.



Il capoluogo regionale è Firenze; le altre città capoluogo di provincia sono Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.



Geografia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Zone Altimetriche d'Italia.

Zone altimetriche della Regione ToscanaIl territorio toscano è per la maggior parte collinare (66,5%); comprende alcune pianure (circa l'8,4% del territorio ) e importanti massicci montuosi (il 25,1% della regione).



Monti principali: Monte Prado 2064 m, Monte Pisanino 1946 m, Corno alle Scale 1945 m

Vulcani: Monte Amiata 1738 m

Deserti: Deserto di Accona ca. 150 km²

Fiumi principali: Arno 241 km, Ombrone 161 km, Serchio 111 km

Laghi principali: Lago di Chiusi 3,9 km², Lago di San Casciano ca. 2,0 km², Lago di Montepulciano 1,9 km²

Paludi interne: Padule di Fucecchio ca. 18 km²

Lagune e laghi costieri principali: Laguna di Orbetello 26,2 km², Padule della Diaccia Botrona 12,78 km², Lago di Massaciuccoli 6,9 km², Lago di Burano 1,4 km²

Coste: 633 km totali (397 km continentali e 230 km insulari)

Mari: Mar Ligure, Canale di Piombino, Canale di Corsica, Mar Tirreno

Isole principali: Isola d'Elba 223,5 km², Isola del Giglio 21,2 km², Isola di Capraia 19,3 km², Isola di Montecristo 10,4 km², Isola di Pianosa 10,3 km²



Rilievi montuosi [modifica]

Alpi Apuane, la vetta del Monte AltissimoSia a nord che a est la Toscana è circondata dagli Appennini ma il territorio è prevalentemente collinare. Tuttavia, nella regione si trovano altri rilievi montuosi degni di nota al di fuori della dorsale appenninica.



Nella parte centro-settentrionale della regione ritroviamo, a nord-ovest, le Alpi Apuane (separano -tra le province di Lucca e Massa-Carrara- la Versilia dalla Garfagnana) e il Monte Pisano che svetta tra Pisa e Lucca; a nord tra Garfagnana, Emilia Romagna ed i Monti Pratesi, la verdissima Montagna Pistoiese, con rilievi che sfiorano i 2000 metri s.l.m.; nella parte centrale i Monti del Chianti si innalzano tra le dolci colline segnando il confine tra le province di Siena e Arezzo; a est il Pratomagno, quasi completamente circondato dall'Arno, divide la parte appenninica dell'aretino (il Casentino) dal Valdarno superiore fiorentino e aretino.



La parte meridionale della regione si caratterizza, ad ovest, per le Colline Metallifere che separano la Maremma dall'entroterra meridionale pisano e dalla parte sud-occidentale della provincia di Siena; a est svettano invece il massiccio del Monte Amiata (antico vulcano ormai spento tra le province di Siena e Grosseto dalle cui sorgenti attinge l'Acquedotto del Fiora) e, più ad oriente, il Monte Cetona che si innalza all'estremità sud-orientale della provincia di Siena separando la Val d'Orcia dalla Val di Chiana.





Gruppi collinari [modifica]

Paesaggio tra le Crete senesi e la Val d'OrciaIl territorio della Toscana risulta prevalentemente collinare, soprattutto nella parte centro-meridionale. I vari sistemi collinari sono separati dalle vallate dei vari corsi d'acqua e digradano ad ovest verso le aree pianeggianti costiere.



Nella parte centrale della regione ritroviamo, da ovest a est, le Colline livornesi a sud della città labronica, le Balze di Volterra che caratterizzano i territori circostanti l'omonimo centro della provincia di Pisa, il Montalbano tra le province di Pistoia, Prato e Firenze, i rilievi collinari della Valdelsa tra le province di Siena e Firenze, le colline del Chianti che occupano una vasta area a cavallo tra le province di Firenze, Arezzo e Siena e i rilievi collinari della Valtiberina all'estremità orientale della provincia di Arezzo.



L'area meridionale della regione si caratterizza ad ovest per le Colline Metallifere (a cavallo tra le province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena dove svettano anche alcuni rilievi montuosi; la parte centrale della Toscana meridionale comprende i rilievi collinari della Valle dell'Ombrone e le Colline dell'Albegna e del Fiora in provincia di Grosseto, le colline della Val di Merse e le Crete senesi con il Deserto di Accona (caratterizzato da calanchi e biancane) in provincia di Siena; la parte orientale include le colline dell'Area del Tufo in provincia di Grosseto, dai rilievi collinari della Val d'Orcia in provincia di Siena (tra essi svettano ad sud-ovest il Monte Amiata e a sud-est il Monte Cetona) e dalle colline della Val di Chiana che caratterizzano il paesaggio a cavallo delle estremità meridionali delle province di Siena e Arezzo.





Pianure [modifica]

Paesaggio tipico della Val di Chiana aretinaIn Toscana, si trovano aree pianeggianti sia lungo la fascia costiera che nell'entroterra.



Il litorale settentrionale comprende la Versilia (chiusa a est dalle Alpi Apuane); l'area pianeggiante che interessa la costa tra Pisa e Livorno comprende invece l'ultimo tratto del Valdarno inferiore. La Maremma si apre lungo l'intero tratto costiero centro-meridionale della regione, inoltrandosi anche in territorio laziale, ed è suddivisa a sua volta in Maremma livornese e pisana a nord e in Maremma grossetana a sud.



Tra le aree pianeggianti interne, la pianura principale è il Valdarno che si sviluppa da est ad ovest lungo il corso dell'omonimo fiume tra le province di Arezzo, Firenze e Pisa, includendo anche l'estremità settentrionale della provincia di Livorno a sud della foce. Questa area pianeggiante è suddivisa a sua volta in Valdarno superiore a monte di Firenze, medio Valdarno attorno alla città di Firenze e Valdarno inferiore a valle di Firenze.



Tra la dorsale appenninica e il Montalbano, nella parte centrale della regione, si trova una conca intermontana che si sviluppa da sud-est a nord-ovest ed include le città di Firenze, Prato e Pistoia con le relative aree metropolitane prive di soluzioni di continuità; la piana può essere considerata come una continuazione del medio Valdarno.



Tra la dorsale appenninica, i Monti Pisani e il Montalbano, nella parte nord-occidentale della regione, si apre un'area pianeggiante tra le province di Pisa, Lucca e Pistoia che include ad ovest la Piana di Lucca, a est la bassa Valdinievole, mentre a sud si inoltra nel Valdarno inferiore attraverso il Padule di Fucecchio.



Altre aree pianeggianti minori, spesso circondate da sistemi collinari, si ritrovano lungo le valli di alcuni corsi d'acqua minori. Tra queste sono da segnalare la Valdera in provincia Pisa, la Valdelsa tra le province di Siena e Firenze e la Val di Chiana tra le province di Siena e Arezzo.





Coste [modifica]

Panorama di Castiglioncello (Costa degli Etruschi)La Toscana, bagnata dal Mar Ligure nella parte centro-settentrionale e dal Mar Tirreno in quella meridionale, si caratterizza per un litorale continentale lungo circa 230 km.



Un ininterrotto tratto costiero basso e sabbioso interessa, nella parte più settentrionale della regione, gli interi tratti litoranei delle province di Massa-Carrara, Lucca e Pisa, tra il confine con la Liguria e il Canale dei Navicelli presso Livorno, nell'area che include le spiagge della Versilia e del litorale pisano e le foci dei fiumi Serchio e Arno.



Maggiormente variegati risultano invece il litorale della Maremma livornese e quello della Maremma grossetana.



La città di Livorno si affaccia sul mare con coste basse e scogliose che tendono ad innalzarsi a sud fino alle porte di Rosignano Solvay, dove inizia il lunghissimo tratto di litorale sabbioso della Costa degli Etruschi che prosegue ininterrotto fino al Golfo di Baratti, chiuso a sud dal promontorio di Piombino nel punto di passaggio dal Mar Ligure al Mar Tirreno.



A est della città di Piombino ha inizio il Golfo di Follonica che segna il passaggio dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto ed è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa che termina a sud di Follonica, in località "Puntone di Scarlino" dove si elevano le prime propaggini del promontorio delle Bandite di Scarlino; questo tratto costiero si presenta alto e frastagliato, fatta eccezione per la suggestiva Cala Violina. Un ulteriore tratto sabbioso collega il promontorio delle Bandite di Scarlino a Punta Ala, dove ha inizio un altro tratto di costa alta e rocciosa fino alla località di "Rocchette" a nord di Castiglione della Pescaia.



Il successivo tratto costiero sabbioso include anche la foce del fiume Ombrone e raggiunge i Monti dell'Uccellina, insieme di promontori che digradano a Talamone, dove inizia un altro tratto sabbioso fino al promontorio dell'Argentario, comprendente anche il Tombolo della Giannella a sud della foce del fiume Albegna.



L'Argentario presenta coste alte e rocciose, fatta eccezione per alcune isolate e suggestive calette; il Tombolo della Feniglia è l'altro cordone sabbioso che lo collega alla terraferma dove raggiunge il promontorio di Ansedonia, oltre il quale inizia il tratto delle Spiagge ferrifere che costeggiano il Lago di Burano e si inoltrano in territorio laziale oltre la foce del Chiarone.





Isole [modifica]

Curiosità

Una leggenda narra che le isole dell'Arcipelago sarebbero originate dalle perle di una preziosa corona indossata da Venere e caduta accidentalmente in mare alla dea.

L'Arcipelago Toscano è costituito da 7 isole principali e da alcuni isolotti minori, molti dei quali sono semplici secche o scogli affioranti, per un totale di circa 167, tutelate dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.



L'isola principale è l'Isola d'Elba, bagnata a nord dal Mar Ligure, a est dal Canale di Piombino, a sud dal Mar Tirreno e a ovest dal Canale di Corsica. L'isola presenta un'alternanza di coste basse e sabbiose e coste più alte e frastagliate dove si aprono suggestive calette; le isole minori di Cerboli e Palmaiola si trovano tra l'Elba e la costa toscana.



A nord dell'Isola d'Elba si trovano l'Isola di Capraia, nel Canale di Corsica, e l'Isola di Gorgona, la più settentrionale dell'Arcipelago; entrambe le isole presentano coste frastagliate, fatta eccezione per i rispettivi approdi. Nello specchio di mare tra l'Isola di Gorgona e il Porto di Livorno affiorano le Secche della Meloria, caratterizzate da una serie di scogli affioranti, sul maggiore dei quali sorge anche una suggestiva torre medievale (Torre della Meloria); un'altra serie di secche, le Secche di Vada si trovano al largo dell'omonima località della Costa degli Etruschi.



A sud dell'Isola d'Elba si trovano 4 isole principali ed altre minori, bagnate dalle acque del Mar Tirreno. L'Isola di Pianosa, completamente pianeggiante e con leggere ondulazioni, presenta sia coste sabbiose che scogliose; l'Isola di Montecristo presenta coste alte e frastagliate, fatta eccezione per la zona dell'approdo, ed include al largo della sua sponda occidentale un isolotto minore chiamato Scoglio d'Affrica o Formica di Montecristo; l'Isola del Giglio presenta coste prevalentemente alte e rocciose, fatta eccezione per alcune suggestive cale e per la Spiaggia del Campese, chiusa a sud da una serie di faraglioni; l'Isola di Giannutri presenta coste scogliose anche se presenta un territorio caratterizzato soltanto da ondulazioni e dislivelli leggerissimi. Tra le isole minori, sono da segnalare le Formiche di Grosseto al largo della costa grossetana.





Clima [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Clima della Toscana.

Tipica giornata con cielo sereno sulla spiaggia di Marina di Alberese (sullo sfondo i Monti dell'Uccellina) La primavera del Botticelli. Firenze, Galleria degli UffiziDal punto di vista climatico, la Toscana presenta caratteristiche diverse da zona a zona.



Le temperature medie annue, che registrano i valori più elevati attorno ai 16°C lungo la costa maremmana, tendono a diminuire man mano che si procede verso l'interno e verso nord; nelle pianure e nelle vallate interne (medio Valdarno e Val di Chiana) si raggiungono i valori massimi estivi, che spesso si avvicinano e toccano i 40°C e si contrappongono a minime invernali piuttosto rigide, talvolta anche di alcuni gradi sotto zero.



Le precipitazioni risultano molto abbondanti a ridosso dei rilievi appenninici lungo l'asse ovest-est tra la Versilia e il Casentino, con valori massimi oltre i 2000 mm annui sulle vette più alte delle Alpi Apuane e dell'Appennino Tosco-Emiliano; al contrario, lungo la fascia costiera della Maremma grossetana, soprattutto nella zona dell'Argentario, si raggiungono faticosamente i 500 mm annui di media. Molto penalizzate dal punto di vista pluviometrico risultano anche le Crete Senesi e alcune zone della Val d'Orcia e della Val di Chiana dove i valori medi annui si aggirano tra i 600 e i 700 mm.



Le nevicate, frequenti nella stagione invernale su tutti i rilievi appenninici e sulla parte sommitale del Monte Amiata, possono raggiungere anche le zone collinari limitrofe; i fenomeni nevosi sono più rari lungo la costa settentrionale e nelle pianure interne, mentre risultano essere episodi davvero unici lungo la costa della Maremma grossetana.



Da segnalare, inoltre, l'eliofania (durata del soleggiamento), che risulta essere molto rilevante lungo la fascia costiera della provincia di Grosseto, dove raggiunge valori prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano, con una media annuale di oltre 7 ore giornaliere (valore minimo in dicembre con una media di circa 4 ore al giorno e valori massimi superiori alle 11 ore giornaliere in giugno e luglio).





Stazioni meteorologiche [modifica]

Di seguito, è riportato l'elenco da nord a sud di alcune stazioni meteorologiche ufficiali presenti sul territorio regionale, di riferimento per il servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, ovvero per il Lamma, l'Arsia e le varie sezioni provinciali della Protezione Civile.



Passo della Cisa

Prato Galceti

Firenze Peretola

Firenze Ximeniano

Pisa San Giusto

Livorno

Arezzo Molin Bianco

Volterra Saline

Radicofani

Grosseto Aeroporto

Elba Monte Calamita

Monte Argentario



Geologia [modifica]

La regione è attraversata sul lato settentrionale e su quello orientale dalla catena appenninica che si è formata per l'avvicinamento e la collisione della placca euro-asiatica a nord con la placca africano-adriatica a sud.



Le unità strutturali derivanti, appartenenti in origine al margine continentale africano-adriatico, sono incluse in due gruppi principali, il Dominio Umbro-Marchigiano (flysch arenaceo-marnoso) e il Dominio Toscano, quest'ultimo suddiviso in una successione metamorfica sottostante (metarenarie, metacalcari, dolomie, gruppi triassici e tardo-paleozoici, basamento ercinico) e in una successione non metamorfica soprastante (flysch arenacei esterni ed interni, argilliti, marne, calcari e dolomie). La successione non metamorfica soprastante è caratterizzata a sua volta da due unità strutturali minori, la Falda Toscana e l'Unità Cervarola Falterona, con le cui estensioni rocciose costituiscono l'ossatura della dorsale appenninica toscana.



Sopra il Domino Toscano si trova il Dominio Subligure di transizione (arenarie e argilliti) dove vi è stato il sovrascorrimento di rocce del Dominio Ligure-Piemontese, suddiviso a sua volta nelle complesse unità strutturali del Dominio Ligure esterno (flysch a elmintoidi, arenarie, argilliti, brecce poligeniche), Dominio Ligure interno con successione oceanica non metamorfica (flysch arenacei, argilliti, radiolariti, ofioliti) e successione oceanica metamorfica (calescisti, ofioliti).



Con la diminuzione e la cessazione dei sovrascorrimenti durante l'orogenesi appenninica, si formarono bacini di sedimentazione con Depositi Epiliguri (marne e calcareniti).



Nelle fasi più recenti si verificarono invasioni marine dei margini meno elevati della catena, denominate successioni dei bacini neoautoctoni e mai coinvolte nei fenomeni di sovrascorrimento tra domini e unità strutturali; in seguito si formarono bacini subsidenti all'interno della catena favorevoli ai futuri ambienti fluvio-lacustri.



Contemporaneamente si verificarono anche intrusioni magmatiche subvulcaniche acide (Isola d'Elba, Isola del Giglio e Isola di Montecristo) e manifestazioni vulcaniche piroclastiche effusive (Isola di Capraia, Monte Amiata e Area del Tufo).



Le oscillazioni eustatiche e le ulteriori fasi di assestamento della catena hanno portato i livelli di fiumi e laghi ai valori attuali; i depositi alluvionali completano e chiudono la storia geologica della regione.





Classificazione sismica [modifica]

Veduta di MonteriggioniIn base all'Ordinanza PCM n.3274 del 20/03/2003, il territorio regionale toscano è stato suddiviso in tre distinte zone in base al rischio sismico, zona 2, zona 3 e zona 4; nessun comune della Toscana rientra nella zona 1 a sismicità elevata.



Di seguito è riportata in modo schematico la classificazione sismica. [2].





Zona 2 (sismicità medio-alta)

186 Comuni totali che interessano le intere province di Firenze, Massa Carrara e Prato, le aree settentrionali e orientali della provincia di Arezzo che comprendono il Valdarno superiore, il Pratomagno, il Casentino e la Valtiberina, l'estremità orientale e un'area ristretta nella parte settentrionale della provincia di Grosseto, la quasi totalità della provincia di Livorno compresa l'Isola di Gorgona, la parte nord-occidentale della provincia di Lucca corrispondente alla Garfagnana, la parte centro-settentrionale della provincia di Pisa, la parte orientale della provincia di Pistoia, la parte occidentale e l'estremità sud-orientale (Monte Amiata e Monte Cetona) della provincia di Siena.

Zona 3 (sismicità bassa)

77 Comuni totali che interessano l'area sud-occidentale della provincia di Arezzo corrispondente alla Val di Chiana aretina, l'estremità settentrionale e la parte orientale della provincia di Grosseto, gran parte della provincia di Lucca, l'estremità meridionale della provincia di Pisa, la parte occidentale della provincia di Pistoia, l'area della provincia di Siena comprendente le Crete, la Val d'Orcia e la Val di Chiana senese.

Zona 4 (sismicità irrilevante)

24 Comuni totali che interessano tutte le isole dell'Arcipelago esclusa la Gorgona, l'estremità meridionale della provincia di Livorno e la parte occidentale della provincia di Grosseto che comprende l'intera fascia costiera, la pianura maremmana e l'immediato entroterra collinare.

Inoltre, va segnalato anche il rischio di maremoto, seppur piuttosto moderato, lungo l'intero tratto centro-settentrionale della costa livornese.



Storia [modifica]

Sito archeologico della necropoli di Populonia Antica mappa del centro storico di Pisa La Pieve di San Donato a Porrona presso l'omonimo castello medievale Cosimo I de' Medici, Granduca di Toscana

Origini [modifica]

Non sappiamo quali siano stati i primi uomini che abitarono la Toscana. Le prime tracce certe della loro presenza nella regione si hanno nel secondo millennio a.C.: quello dell'età del bronzo e del ferro. Di quel periodo sono stati ritrovati, in varie zone della Toscana, resti di villaggi, costruiti principalmente su palafitte, con alcuni oggetti e suppellettili che testimoniano l'esistenza di una vita sociale già abbastanza organizzata.



Fra il decimo e l'ottavo secolo a.C., l'età del ferro trova la sua massima espressione nella civiltà villanoviana, che ha preso il nome da Villanova (una frazione di Castenaso), un insediamento di grande interesse archeologico, dove sono state trovate lance, spade, pettini e gioielli di ogni tipo. Questa è una dimostrazione dei progressi che erano stati fatti nell'estrazione e nella Iavorazione dei metalli, di cui era particolarmente ricco il sottosuolo della regione.





Etruschi [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Etruschi.



Verso l'ottavo secolo prima di Cristo appaiono le prime testimonianze della presenza, in tutto il territorio dell'Italia Centrale, di un popolo misterioso e straordinario: gli Etruschi. Da essi la Regione prese il nome di Etruria, Tuscia per i Romani e successivamente Tuscania e Toscana.



La loro provenienza è ancora un mistero per gli storici; si ipotizza possano essere originari della Lidia, in Asia Minore. Altri autori invece li ritengono popolazioni autoctone che hanno subito influenze esterne. Non è un mistero che all'interno delle più antiche tombe etrusche siano state rinvenute suppellettili, armi e oggetti di fattura sarda. È archeologicamente provato che questo popolo, più avanzato di quello etrusco, abbia colonizzato le coste della Toscana e creato importanti insediamenti nel primo millennio, sino a spingersi in Campania. Attorno al sesto secolo a.C., gli Etruschi raggiunsero il culmine della loro potenza, con possedimenti che andavano dalla Pianura Padana alla Campania. Costruirono strade, bonificarono paludi ed edificarono grandi città, come Arezzo, Tarquinia, Chiusi, Vulci, Roselle, Vetulonia, Veio, Volsini e Volterra.



II livello di civiltà raggiunto da questo grande popolo è testimoniato dagli eccezionali reperti archeologici, sparsi in un territorio vastissimo e ritrovati nelle tombe - di ogni tipo e dimensione - delle necropoli, straordinarie ed incredibili città dei morti. Inoltre, la civiltà etrusca, grazie alla sua cultura e ai suoi principi fondanti, determinò uno dei primi esempi nella storia di parità di diritti tra uomo e donna; quest'ultima, infatti, poteva godere dell'eredità alla morte del "marito" e poteva partecipare ai banchetti e alla vita sociale nelle stesse forme dell'uomo.





Romani [modifica]

Nel terzo secolo a.C., gli Etruschi furono sconfitti dalla potenza militare di Roma e, dopo un primo periodo di prosperità, dovuto allo sviluppo dell'artigianato, dell'estrazione e della lavorazione del ferro, dei commerci, tutta la regione decadde economicamente, culturalmente e socialmente. Nel 180 a.C. i Romani, per disporre della Liguria nella loro conquista della Gallia, dovettero deportare 47.000 Liguri Apuani, irriducibili ribelli, confinandoli nell'area sannitica compresa tra Benevento e Campobasso.





Medioevo [modifica]

Dopo la caduta dell'Impero Romano la regione passò attraverso le dominazioni ostrogota e bizantina, prima di divenire oggetto di conquista da parte dei Longobardi (569), che la eressero a ducato con sede a Lucca.



Per approfondire, vedi la voce Ducato di Tuscia.



Dopo la caduta dei Longobardi per opera di Carlo Magno, il ducato divenne contea e successivamente marchesato di Lucca. Nel secolo XI il Marchesato passò agli Attoni, grandi feudatari Canossiani, che possedevano anche Modena, Reggio Emilia e Mantova. A quella famiglia apparteneva la famosa Contessa Mathilde di Canossa, nel cui castello avvenne l'incontro fra il Papa Gregorio VII e l'Imperatore di Germania, Enrico IV.



Attorno al XII secolo inizia il periodo dei Liberi Comuni e Lucca diventa il primo comune in Italia. Nascono le prime forme di democrazia partecipativa e le associazioni di arti e mestieri, che fecero della Toscana un irripetibile esempio di autonomia culturale, sociale ed economica. Fra le città della regione primeggiò Firenze.





Rinascimento e dinastia medicea [modifica]

Prima con Dante Alighieri e con Giotto nel '300, poi, nel '400 con altri grandi artisti, la Toscana, ed in particolare Firenze, diede un determinante contributo al Rinascimento Italiano. Divenuta etntità politicamente autonoma a partire dal XII sec. la Toscana si frammentò anche essa in una miriade di stati tra i quali la repubblica di Firenze, la repubblica di Siena erano le piu importanti. In particolare la fioritura dei commerci a Firenze portò la città a divenire centro finanziario di importanza europea, con dinastie di banchieri quali i Bardi , i Peruzzi e i Medici stessi, che per tutto il periodo medievale prestavano soldi ai grandi sovrani nazionali europei per finanziare le loro guerre. L'unificazione toscana sotto un'unica città iniziò con la politica espansionistica fiorentina già del secolo XIV quando la repubblica iniziò a fagocitare i territori toscani in successione, frenata solamente dalla repubblica di Siena. Con il secolo XV abbiamo l'avvento al potere della famiglia Medici, che come le maggiori famiglie fiorentine si era arricchita con le banche. Essa cominciò ad ottenere rilevanza politica dentro le istituzioni repubblicane a partire dalla metà del 1400, con Cosimo il Vecchio, che nonostante opposizioni di altre famiglie (che lo fecero imprigionare in Palazzo Vecchio) riuscì ad assicurarsi il quasi totale controllo degli organi repubblicani, consolidando il potere della famiglia al punto che alla sua morte le redini del potere passarono nelle mani del figlio Piero. Questo periodo , compreso tra la morte di Cosimo e la morte del nipote Lorenzo il Magnifico è considerato il periodo di maggiore splendore artistico, culturale e politico della signoria fiorentina, che con la sapiente opera di Lorenzo seppe diventare l'ago della bilancia nella frammentata e litigiosa Italia del sec XV. A partire da Lorenzo il potere mediceo , apparte due interruzioni repubblicane (dal 1498 al 1502 e dal 1512 al 1530) si consolidò e Cosimo, discendente di un ramo cadetto della famiglia ottenne il titolo prima di Duca di Toscana , poi nel 1569 il titolo di Granduca di Toscana. In questo momento tutta l'area toscana, eccetto Lucca che rimase una repubblica autonoma, Piombino che costituiva un principato a se' stante, e l'area di Orbetello e Monte Argentario collocata nello Stato dei Presidi erano sotto la signoria fiorentina essendo caduta la repubblica di Siena nel 1555 nelle mani degli ispano-fiorentini che dal 1557 ne ebbero la sovranità. La famiglia Medici continuò a regnare sopra la Toscana ininterrottamente fino al 1737, sopravvivendo come famiglia stentatamente essendo divenuta cronica la mancanza di eredi maschi già a partire da Francesco I (1574-1587). L'ultimo granduca della famiglia fu Gian Gastone, che di tendenze probabilmente omosessuali non ebbe eredi. L'ultima della famiglia Anna Maria Luisa elettrice Palatina, che si occupò del Granducato dalla morte del fratello, riuscì grazie alla sua lungimiranza a fare si che l'immenso patrimonio artistico che era nei secoli divenuto patrimonio della famiglia non potesse essere portato via da Firenze nemmeno dai futuri regnanti che il Granducato avrebbe avuto.





Le innovazioni dei Lorena [modifica]

Il Granducato di Toscana alla morte di Gian Gastone e in seguito agli sconvolgimenti a livello europeo dovuti alla guerra di successione polacca fu inserito in un gioco di equilibri tipicamente settecentesco, percui il governo della regione passò alla famiglia dei Lorena, in particolare a Francesco Stefano, già marito di Maria Teresa d'Absburgo , Imperatrice d'Austria. Egli non mise mai piedi in Toscana nè a Firenze, ne lasciò l'amministrazione al figlio Pietro Leopoldo I. La più importante innovazione voluta dai Lorena, proprio grazie a Pietro Leopoldo, fu l'abolizione (per 4 anni, fino al 1790 quando fu ripristinata) della pena di morte nel Granducato di Toscana, per l'epoca una innovazione di non poco rielievo. Il provvedimento entrò in vigore il 30 novembre 1786 e, prendendo spunto da questo è stata istituita in tempi recenti la Festa della Toscana, che si tiene ogni anno nel giorno di tale anniversario. L'unica interruzione alla sovranità lorenense fu la parentesi napoleonica che durò fino al 1814, quando sul serenissimo trono granducale fu restaurato Ferdinando III figlio di Pietro Leopoldo. L'ultimo Granduca della Toscana fu il figlio di Ferdinando , Leopoldo II che regnò fino all'ingresso del territorio toscano nel nascente stato unitario italiano. Il periodo lorenense fu per la Toscana un periodo illuminato , a partire dal Governo di Pietro Leopoldo che riformò l'ordinamento giudiziario, fino all'ultimo granduca che con la costruzione delle prime ferrovie toscane, la razionalizzazione del territorio con la creazione del catasto, e la bonifica della maremma , ottenne risultati molto positivi. Inoltre nonostante il periodo storico inducesse i sovrani a un controllo repressivo sullo stato, non ebbe atteggiamenti reazionari in particolar modo. Dopo però le rivoluzioni del 1848-1849 il ritorno di Leopoldo supportato da una guarnigione austriaca gli alienò le simpatie popolari. Nel 1859 quando la Toscana stava per entrare nel regno dell'Italia del Nord, non si oppose in maniera tenace alla sua destituzione, ma partì da Firenze lasciandola pacificamente nelle mani dei rivoluzionari. La curiosa espressione usata nell'occasione dato che era iniziata la rivolta alle cinque del mattino, fu che alle sei sempre del mattino, quando il granduca partì da Firenze, la rivoluzione se ne andò a fare colazione.





Risorgimento e unità d'Italia [modifica]

Durante il periodo napoleonico e nel primo periodo del Risorgimento Italiano, in Toscana trovarono asilo politico patrioti e scrittori.



Il passaggio tra il Granducato e lo Stato unitario italiano avvenne in seguito ad un plebiscito popolare che sanzionò, il 15 marzo 1860, la riunione della regione al Piemonte e, quindi, al Regno d'Italia.



In attesa del trasferimento della capitale a Roma, cosa che avvenne nel 1870, Firenze ospitò il governo della nazione per cinque anni, divenendo il centro, oltre che della cultura, della politica italiana.



La storia della Toscana si identifica, da questo momento, con quella dello Stato Italiano, di cui fa parte, pur conservando una sua specificità che la distingue dalle altre regioni.





Cultura [modifica]



Arte [modifica]

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Il castello di San Giovanni d'Asso La Maestà di Duccio (1308-1311). Siena, Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo Il David di Michelangelo. Firenze, Galleria dell'Accademia Michelangelo, la Pietà. Firenze, Museo dell'Opera del Duomo Il centro storico di Sovana L'Abbazia di Sant'Antimo presso Montalcino L'imponente facciata di Palazzo Pitti a Firenze Giovanni Fattori, Bestiame al pascoloLa Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d'arte: celebri in tutto il mondo sono le città di Firenze, Lucca, Pisa e Siena; meno note ma non per questo "seconde" ai centri sopra citati quanto a ricchezza monumentale sono le città di Arezzo, Carrara, Pistoia e Prato; infine, del tutto sconosciute al turismo seppur caratterizzate da qualche monumento di pregio sono le città di Grosseto, Livorno e Massa.



Non da meno sono i moltissimi centri minori, alcuni dei quali vere e proprie città storiche perfettamente conservate, custodi di opere d'arte di inestimabile valore come:



Cortona (testimonianze di epoca preistorica ed etrusca, monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) e Sansepolcro (monumenti di epoca medievale e rinascimentale) in Provincia di Arezzo;



Fiesole (testimonianze etrusco-romane, monumenti di epoca medievale e barocca) e Certaldo (centro storico di origine medievale) in Provincia di Firenze;



Massa Marittima (monumenti di epoca medievale e rinascimentale), Orbetello (testimonianze etrusco-romane e monumenti di epoca medievale, tardorinascimentale e barocca), Pitigliano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali, rinscimentali e barocchi), Sorano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) e Sovana (testimonianze preistorche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) in Provincia di Grosseto;



Piombino (monumenti medievali e tardorinascimentali), Populonia (testimonianze etrusche, monumenti medievali), Campiglia Marittima (testimonianze etrusche, centro storico medievale) e Suvereto (borgo medievale) in Provincia di Livorno;



Castiglione di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Castelnuovo di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Barga (testimonianze preistoriche, monumenti medievali e barocchi) e Villa Basilica (monumenti medievali) in Provincia di Lucca;



Pontremoli (centro preistorico, romano con impianto medievale e pregevoli monumenti barocchi) e Fivizzano (pregevole centro medievale e barocco) in Provincia di Massa-Carrara.



Volterra (testimonianze preistoriche ed etrusco-romane, monumenti medievali e rinascimentali) e San Miniato (monumenti medievali) in Provincia di Pisa;



Pescia (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) in Provincia di Pistoia;



San Gimignano (centro storico medievale e monumenti rinascimentali), Pienza (centro storico e città ideale del Rinascimento, con preesistenti testimonianze medievali), Colle di Val d'Elsa (centro storico medievale molto ben conservato, monumenti rinascimentali e testimonianze paleocristiane ed etrusco-romane), Montepulciano (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi), Montalcino (centro storico medievale), Chiusi (testimonianze etrusco-romane, monumenti paleocristiani e medievali) e Monteriggioni (borgo medievale) in Provincia di Siena.





Epoca etrusco-romana [modifica]

Numerose sono le necropoli etrusche degne di nota, come Sovana, Vetulonia e Populonia e le testimonianze di epoca romana, molte delle quali sorte presso preesistenti città etrusche, come Arezzo, Volterra, Fiesole e Roselle.





Medioevo [modifica]

Nel Medioevo in molti comuni toscani vennero realizzate grandiose piazze con cattedrali, basiliche ed imponenti palazzi pubblici e vie con pregevoli edifici privati. Nelle aree rurali si svilupparono caratteristici borghi, castelli e fortificazioni e vennero costruite pievi e abbazie. Da segnalare, infine, l'insediamento rupestre di Vitozza nell'Area del Tufo, sicuramente il più rilevante dell'Italia centale.





Arte paleocristiana [modifica]

Nel periodo altomedievale si diffuse anche in Toscana lo stile paleocristiano, il cui maggior esempio è sicuramente il Duomo di Chiusi.





Arte romanica [modifica]

Numerosi sono le testimonianze artistiche in stile romanico presenti in Toscana. Tra questi spiccano i monumenti di Piazza dei Miracoli a Pisa, il Battistero e la Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, il Duomo di Lucca, la Cattedrale di Pistoia, il Duomo di Sovana, la Cattedrale di Massa Marittima e numerose pievi e abbazie isolate nella campagna come la celebre Abbazia di Sant'Antimo.





Periodo romanico-gotico [modifica]

Nel periodo di transizione romanico-gotico vennero realizzati e/o ristrutturati molti edifici, soprattutto religiosi, come la Cattedrale di Siena, il Duomo di Prato, la Cattedrale di Grosseto e il Duomo di Carrara.





Arte gotica [modifica]

Tra i capolavori dell'arte gotica toscana spiccano Palazzo Vecchio, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Basilica di Santa Croce e quella di Santa Maria Novella a Firenze e la Cattedrale di Arezzo. In particolare, nelle chiese fiorentine, si delineano i nuovi dettami del gotico italiano, che con la loro linearità e purezza formale costituiscono le premesse ai successivi sviluppi dell'architettura rinascimentale. Frattanto Giotto definisce anche in Toscana i nuovi canoni della pittura trecentesca, mentre nella scultura Andrea Pisano realizza il meraviglioso pulpito del Duomo di Pisa.





Rinascimento [modifica]

Il Rinascimento si sviluppò a partire da Firenze e dalla Toscana, diffondendosi successivamente anche nel resto d'Italia e d'Europa; in quest'epoca vennero realizzate grandi opere caratterizzate da elementi stilistici completamente innovativi, come la cupola del Brunelleschi, Palazzo Pitti, le basiliche di San Lorenzo e di Santo Spirito a Firenze, la Cattedrale e Palazzo Piccolomini a Pienza e le Mura di Lucca. Tra le opere meno conosciute ma altrettanto pregevoli sono da ricordare le Mura di Grosseto, le Mura di Magliano in Toscana, le Mura di Capalbio e Palazzo Collacchioni nel centro storico della piccola Atene.



La scultura può essere semplicemente sintetizzata con la Porta del Paradiso, il David di Michelangelo, il Perseo di Cellini; altrettanto notevoli sono i dipinti di Leonardo, del Botticelli, di Masaccio e di Piero della Francesca.





Barocco [modifica]

Il periodo barocco ha visto un ulteriore arricchimento del patrimonio artistico toscano, anche se non si sono ripetute le straordinarie innovazioni artistiche delle epoche precedenti. Tra i principali monumenti sono da ricordare il Duomo di Pontremoli e il Duomo di Pitigliano, ristrutturato in questo periodo. Inoltre, all'inizio del Seicento viene iniziato il grande mausoleo mediceo presso la Basilica di San Lorenzo, noto come Cappella dei Principi, e che, seppur incompleto, presenta uno sfarzoso apparato decorativo.





Settecento e Ottocento [modifica]

Nel Settecento, in architettura prosegue la costruzione di impianti sobri ed equilibrati di gusto barocco, anche se numerose sono le ristrutturazioni di edifici già esistenti, come la facciata della chiesa di San Marco a Firenze. La seconda metà del secolo volge verso temi più marcatamente neoclassici: Gaspare Paoletti sarà capostipite di una serie di architetti attivi nel granducato fino agli anni quaranta dell'Ottocento, quali Luigi de Cambray Digny e Pasquale Poccianti. Accanto agli imponenti restauri per Palazzo Pitti e la Villa di Poggio Imperiale si registra la costruzione di edifici monumentali come il Cisternone di Livorno. Nella scultura, la prima metà del Settecento è caratterizzata ad esempio dall'opera di Giovanni Battista Foggini; successivamente, col neoclassicismo, si affermano soprattutto i nomi di Lorenzo Bartolini e del senese Giovanni Duprè. La pittura offre i suoi spunti più interessanti nell'Ottocento, con le opere di scuola macchiaiola di Giovanni Fattori e altri.





Patrimoni dell'umanità UNESCO [modifica]

Il Palazzo Comunale di Pienza Monumenti di Piazza dei MiracoliCentro storico di Firenze, 1982

Piazza del Duomo, Pisa, 1987

Centro storico di San Gimignano, 1990

Centro storico di Siena, 1995

Centro storico della città di Pienza, 1996

Val d'Orcia, 2004



Case rurali [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Case rurali toscane.

La Fattoria granducale di AlbereseLa campagna toscana è nota nel mondo per i caratteristici insediamenti rurali sparsi, legati a poderi mezzadrili che in passato assicuravano lavoro per tutto l'anno agricolo a tutti coloro che vi abitavano. Le case coloniche, molto spesso isolate, costituiscono pertanto uno degli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano, come ad esempio quello della val d'Orcia, reso dolce e suggestivo dai famosi filari di cipresso. La casa rurale presenta generalmente costruzioni in muratura, molto spesso su due piani, con il tetto rivestito dai tipici laterizi toscani. In base alle funzioni svolte, le case rurali possono presentarsi con un unico fabbricato che in passato comprendeva sia l'abitazione al piano superiore che il rustico al pian terreno (tipologia residenziale) o con un edificio principale adibito ad abitazione e una o più strutture distaccate adibite a rustici ed annessi vari (tipologia aziendale). Ogni zona della Toscana si caratterizza per le proprie varianti tipiche, come l'aretina, senese, fiorentina, lucchese, pistoiese, pisana e maremmana. Le diverse varianti residenziali presentano comunque il fabbricato di pianta rettangolare, talvolta con scala esterna che conduceva all'abitazione del piano superiore.





Ville e dimore medicee [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ville medicee.

La Villa Medicea di Lappeggi nella lunetta di Giusto Utens (1599), Firenze, Museo di Firenze com'eraLe ville medicee sono dei complessi architettonici rurali venuti in possesso in vari modi alla famiglia Medici tra il XV ed il XVII secolo nei dintorni di Firenze e in Toscana. Oltre che luoghi di piacere e svago, le ville rappresentavano la reggia periferica sul territorio amministrato dai Medici, oltre al centro delle attività economiche agricole dell'area in cui si trovavano. Per ville medicee si intendono convenzionalmente quelle edificate dai Medici.



Le prime ville medicee sono quelle di aspetto fortificato nel Mugello, zona della quale erano originari i Medici; nei secoli successivi vennero costruite molte altre dimore sparse un po' su tutto il territorio del Granducato. Il sistema delle ville medicee costituisce un vero e proprio microcosmo attorno al quale si sono svolgevano i rituali della corte; le dimore esprimono al massimo l'alto livello di architettura rinascimentale e barocca raggiunto in Toscana, permettendo confronti sull'evoluzione degli stili, differenziandole notevolmente dalle più "semplici" case rurali toscane.



Con l'estinzione della casata medicea, tutte le proprietà passarono ai Lorena nel corso del Settecento.





Dialetto [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Dialetto toscano.



Il dialetto toscano è quello che si è discostato di meno dalla lingua latina e si è evoluto in maniera lineare ed omogenea. È alla base della lingua italiana, grazie agli scritti di Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini, che gli conferirono la dignità di "lingua letteraria" della penisola. Con l'Unità d'Italia venne adottato come lingua ufficiale, grazie anche alla prestigiosa teoria di Alessandro Manzoni relativa alla scelta della lingua per la stesura de I promessi sposi con "i panni lavati in Arno".



I locutori sono superiori ai 3 milioni, sottraendo dal numero totale degli abitanti della regione quelli della provincia di Massa-Carrara, dove si parla il dialetto carrarese, classificato tra i dialetti settentrionali. I dialetti della Versilia (fino a Camaiore e alla parte Nord del comune di Massarosa)e della Garfagnana (fino a Pescaglia e Borgo a Mozzano) erano in origine direttamente imparentati con quelli della provincia di Massa-Carrara, anche se nel corso dei secoli sono stati molto influenzati dal limitrofo dialetto lucchese



Il dialetto toscano è un insieme di dialetti minori locali che presentano alcune differenze che li contraddistinguono gli uni dagli altri. Di seguito è riportata la suddivisione in dialetti toscani settentrionali, orientali, meridionali e occidentali (in altre classificazioni i dialetti toscani occidentali vengono inclusi tra i toscani settentrionali, mentre i dialetti toscani orientali vengono trattati a parte). Tuttavia, tra i subdialetti toscani, va incluso anche il dialetto cismontano parlato nella Corsica settentrionale.



Demografia [modifica]

La Toscana conta più di 3 milioni e mezzo di abitanti che rappresentano circa il 6% della popolazione italiana, con una densità di circa 155 abitanti per km² che risulta inferiore rispetto alla media nazionale.



Poco più del 10% della popolazione toscana risiede nel capoluogo regionale e circa un terzo del totale regionale nell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia che si sviluppa senza soluzioni di continuità nella corrispondente conca intermontana. Altre zone densamente popolate sono, in ordine decrescente, l'area livornese, la fascia costiera della provincia di Massa-Carrara e della Versilia, la Valdinievole e la Piana di Lucca, l'area pisana e il Valdarno inferiore ed infine la zona del Valdarno superiore tra Arezzo e Firenze.



Al contrario, l'intera area appenninica (dalla Lunigiana e Garfagnana fino al Casentino), la Maremma grossetana, le Colline Metallifere, il Monte Amiata e la zona a sud di Siena comprendente la Val d'Orcia e le Crete senesi con il Deserto di Accona risultano essere i territori con la minore densità abitativa.





Evoluzione demografica [modifica]

Dagli anni '70 in poi la Toscana ha visto una continua diminuzione dei tassi di natalità. Tuttavia, la popolazione totale regionale si è mantenuta piuttosto stabile fino alla fine degli anni '90, quando è iniziato a verificarsi un aumento piuttosto deciso. Tutto ciò è stato possibile grazie all'immigrazione da altre regioni italiane (soprattutto quelle meridionali) e da paesi stranieri (fenomeno che si è molto accentuato negli ultimi due decenni).



Tra gli stranieri residenti, a livello regionale prevalgono i cittadini dei paesi dell'Europa orientale, seguiti da quelli di vari stati del continente africano; minore è la percentuale di cittadini asiatici ed americani.



Tuttavia, nell'area fiorentina e pratese le percentuali si discostano dalla media regionale, essendo presente una foltissima comunità cinese che costituisce nella zona la maggioranza dei cittadini stranieri.



Uso del suolo [modifica]

Il Deserto di Accona nei pressi di AscianoIl territorio toscano, occupato da aree urbanizzate per poco più del 4% della sua estensione, è ricoperto per quasi il 44% da boschi, che interessano prevalentemente le aree montane appenniniche e dell'Amiata , le zone collinari più elevate come le Colline Metallifere e i Monti del Chianti e le aree in prossimità della fascia costiera. Le latifoglie sono le essenze predominanti, mentre le conifere dominano lungo la fascia costiera (pinete marittime) e in alta montagna (abeti); nella Maremma grossetana e nelle aree collinari limitrofe è molto diffusa anche la quercia da sughero (Quercus suber). Le aree coltivate rappresentano circa il 39% del territorio regionale e occupano prevalentemente le pianure (seminativi), le valli interne e le zone di medio-bassa collina (vigneti e oliveti). La vegetazione arbustiva interessa quasi il 7% del territorio e si caratterizza per la macchia mediterranea bassa e per la gariga nelle aree a ridosso della fascia costiera maremmana, e per i cespugli dei rilievi interni. Pascoli e praterie naturali occupano circa il 5% del territorio, soprattutto a carattere sparso nelle aree collinare interne e in modo più definito nella Maremma grossetana, specialmente nel cuore del Parco naturale della Maremma. Lo 0,6% del territorio è caratterizzato da aree con assenza o scarsità di vegetazione (calanchi e biancane del Deserto di Accona e delle Crete senesi e zone rocciose collinari e montane), mentre lo 0,4% circa è occupato da zone umide (lagune, paludi, laghi e stagni).





Agricoltura e allevamento [modifica]

L'agricoltura e l'allevamento rivestono ancora oggi una notevole importanza, vista la qualità dei prodotti forniti. La Toscana, inoltre, è stata la prima regione in Europa ad aver approvato una legge specifica che vieta la coltivazione e la produzione di organismi geneticamente modificati e il loro consumo nelle mense pubbliche (L.R. 53 del 6 aprile 2000); di fatto il territorio regionale può definirsi OGM-free.





Agricoltura [modifica]

Vigneti presso San GimignanoNelle aree montane, l'agricoltura si contraddistingue per marginalità produttiva caratterizzata dalla raccolta di funghi, castagne e tartufi.



La collina si caratterizza essenzialmente per oliveti e vigneti.



Riguardo all'Olio Extra Vergine d'Oliva è da segnalare la presenza di una IGP regionale (Toscano) e di 5 DOP (Chianti Classico, Colli Fiorentini, Lucca, Terre di Siena e Tuscia).



Per i vini si segnala l'importanza mondiale dei vini toscani che annoverano ben 6 DOCG - Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti (con le sue 8 sottozone), Morellino di Scansano (dall'annata 2007), Vernaccia di San Gimignano e Vino Nobile di Montepulciano - e 34 DOC.



La bassa collina e anche la pianura si caratterizzano per vivaismo (provincia di Pistoia), orticoltura, colture cerealicolo-foraggere, girasoli, mais, barbabietole e zafferano (province di Siena, Grosseto e Firenze.



Famosissimo in tutto il mondo è il sigaro toscano, prodotto con foglie di tabacco di tipo kentucky coltivate nella Val di Chiana.





Allevamento e zootecnia [modifica]

Cavalli maremmani allo stato brado nella prateria maremmana Buoi maremmani allo stato brado tra le dune del Parco naturale della MaremmaL'allevamento e la zootecnia si fondano principalmente sulle razze autoctone bovine e suine che forniscono carni molto pregiate.



Tra i bovini spiccano le razze chianina, maremmana, calvanina e garfagnina, tutte allevate allo stato brado, caratteristica che ha fatto sì che le loro carni fossero molto ricercate anche durante gli anni della crisi del settore dovuta alla BSE (patologia mai riscontrata nelle razze autoctone toscane). Tra i suini spicca su tutti la pregiatissima razza di Cinta senese allevata allo stato brado e semibrado in varie zone delle province di Siena e Firenze e nell'area delle Colline Metallifere.



Tra le razze autoctone ovine sono in fase di recupero la pomarancina e la zerasca in un periodo contrastato da sporadici casi del morbo della "blue tongue".



I cavalli autoctoni più diffusi a livello regionale sono il maremmano e il bardigiano che vengono allevati per manifestazioni turistiche e sportive (il cavallo monterufolino è in fase di recupero dopo aver rischiato l'estinzione).





Distretti industriali [modifica]

Nella regione vi sono distretti industriali che si differenziano tra loro per la tipologia di attività. Di seguito sono riportati i principali.



Arezzo: orafo

Casentino e Valtiberina: alimentare

Carrara: estrattivo (cave di marmo delle Alpi Apuane)

Colle di Val d'Elsa: misto, con prevalenza di vetro e cristallo

Grosseto: manifatturiero e alimentare

Empoli e Castelfiorentino: manifatturiero

Livorno: chimico, petrolchimico e cantieristico

Lucca e Capannori: cartario e calzaturiero

Orbetello: alimentare (itticoltura)

Piombino e Follonica: siderurgico

Pistoia e Pescia: florovivaistico

Poggibonsi: misto

Pontedera: metalmeccanico

Prato: tessile

Rosignano Marittimo: chimico

Santa Croce sull'Arno: conciario

Scarlino: chimico

Sinalunga e Valdichiana: manifatturiero

Valdarno superiore: misto







Commercio e settore terziario [modifica]

La vasca termale nella piazza di Bagno Vignoni in Val d'OrciaIl commercio e il settore terziario rappresentano per la regione una delle principali fonti dell'economia, essendo fonte di occupazione per circa 2/3 dei residenti. Oltre al modello di commercio tradizionale toscano (basato sulla piccola o media impresa spesso a conduzione familiare e su fiere e mercati locali), rivestono notevole importanza sia il turismo che i servizi (banche e assicurazioni).





Turismo [modifica]

Il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche della Toscana. Oltre il 40% del flusso si riversa verso le località balneari ed emblematico è l'esempio della Maremma grossetana che nei mesi estivi decuplica il numero dei residenti. Un'altra rilevante percentuale è data dai visitatori alle città d'arte e ai centri artistici minori, con Firenze che supera i 7 milioni di presenze all'anno. Negli ultimi anni si è molto sviluppato anche il turismo rurale che si affianca a quello termale (Chianciano Terme, Montecatini Terme, Saturnia) e a quello montano sia estivo che invernale (piste da sci all'Abetone e sul Monte Amiata).
LuigiV
2008-01-21 14:40:18 UTC
Toscana



Coordinate: 43°24′36″N 11°00′00″E / 43.41, 11







Regione Toscana







Stato: Italia

Zona: Italia centrale

Capoluogo: Firenze

Superficie: 22.990 km²

Abitanti: 3.601.033 ()

Densità: 155 ab./km²

Province: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara,

Pisa, Pistoia, Prato, Siena



Comuni: Elenco dei 287 comuni

Presidente: Claudio Martini (L'Unione-PD) dal 4.04.05

Note:





Sito istituzionale

« Dolce paese, onde portai conforme

l'abito fiero e lo sdegnoso canto

e il petto ov'odio e amor mai non s'addorme,

pur ti rivedo, e il cuor mi balza in tanto.

Ben riconosco in te le usate forme

con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto,

e in quelle seguo dei miei sogni l'orme

erranti dietro il giovanile incanto. »

(Giosuè Carducci, Traversando la maremma toscana)











La Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze

Il Monte Pisanino sulle Alpi Apuane

Panorama del Golfo di Baratti

Veduta del Porto Romano dell'Isola di Giannutri con l'Isola del Giglio sullo sfondo

Veduta panoramica di Pitigliano

L'Isola di Pianosa nel cuore dell'Arcipelago

Colle Val d'Elsa - Panorama del centro storico sotto la neveLa Toscana è una delle maggiori regioni italiane per patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico.



Posta nell'Italia centrale, confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio.

Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Marina di Carrara (confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del fiume Chiarone, che segna il confine con il Lazio.[1]



La Toscana amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano.



Il capoluogo regionale è Firenze; le altre città capoluogo di provincia sono Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.



Indice [nascondi]

1 Geografia

1.1 Rilievi montuosi

1.2 Gruppi collinari

1.3 Pianure

1.4 Coste

1.5 Isole

1.6 Clima

1.6.1 Stazioni meteorologiche

1.7 Geologia

1.7.1 Classificazione sismica

1.8 Territori

1.9 SIC - Siti di Interesse Comunitario

2 Storia

2.1 Origini

2.2 Etruschi

2.3 Romani

2.4 Medioevo

2.5 Rinascimento e dinastia medicea

2.6 Le innovazioni dei Lorena

2.7 Risorgimento e unità d'Italia

3 Cultura

3.1 Arte

3.1.1 Epoca etrusco-romana

3.1.2 Medioevo

3.1.2.1 Arte paleocristiana

3.1.2.2 Arte romanica

3.1.2.3 Periodo romanico-gotico

3.1.2.4 Arte gotica

3.1.3 Rinascimento

3.1.4 Barocco

3.1.5 Settecento e Ottocento

3.2 Patrimoni dell'umanità UNESCO

3.3 Case rurali

3.4 Ville e dimore medicee

3.5 Dialetto

4 Società

4.1 Personalità di origine toscana (in ordine alfabetico)

4.2 Religioni

4.2.1 Diocesi cattoliche

4.2.2 Sinagoghe e comunità ebraiche

4.3 Cucina

4.4 Demografia

4.4.1 Evoluzione demografica

4.4.2 Città (popolazione in ordine decrescente)

5 Economia

5.1 Uso del suolo

5.2 Agricoltura e allevamento

5.2.1 Agricoltura

5.2.2 Allevamento e zootecnia

5.3 Distretti industriali

5.4 Commercio e settore terziario

5.4.1 Turismo

5.5 Distribuzione del reddito per provincia

5.5.1 Occupazione

6 Amministrazione

6.1 Giunta regionale

6.2 Storia amministrativa

6.3 Elenco dei Presidenti della Giunta regionale e della Regione

6.4 Enti locali

6.5 Parlamento degli studenti

7 Trasporti, mobilità e infrastrutture

7.1 Aeroporti

7.2 Autostrade e principali vie di comunicazione

7.3 Ferrovie

7.4 Trasporti pubblici locali

7.5 Porti e navigazione

8 Salute

9 Sport

10 Galleria immagini

11 Note

12 Bibliografia

13 Periodici

14 Voci correlate

15 Altri progetti

16 Collegamenti esterni







Geografia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Zone Altimetriche d'Italia.



Zone altimetriche della Regione ToscanaIl territorio toscano è per la maggior parte collinare (66,5%); comprende alcune pianure (circa l'8,4% del territorio ) e importanti massicci montuosi (il 25,1% della regione).



Monti principali: Monte Prado 2064 m, Monte Pisanino 1946 m, Corno alle Scale 1945 m

Vulcani: Monte Amiata 1738 m

Deserti: Deserto di Accona ca. 150 km²

Fiumi principali: Arno 241 km, Ombrone 161 km, Serchio 111 km

Laghi principali: Lago di Chiusi 3,9 km², Lago di San Casciano ca. 2,0 km², Lago di Montepulciano 1,9 km²

Paludi interne: Padule di Fucecchio ca. 18 km²

Lagune e laghi costieri principali: Laguna di Orbetello 26,2 km², Padule della Diaccia Botrona 12,78 km², Lago di Massaciuccoli 6,9 km², Lago di Burano 1,4 km²

Coste: 633 km totali (397 km continentali e 230 km insulari)

Mari: Mar Ligure, Canale di Piombino, Canale di Corsica, Mar Tirreno

Isole principali: Isola d'Elba 223,5 km², Isola del Giglio 21,2 km², Isola di Capraia 19,3 km², Isola di Montecristo 10,4 km², Isola di Pianosa 10,3 km²



Rilievi montuosi [modifica]



Alpi Apuane, la vetta del Monte AltissimoSia a nord che a est la Toscana è circondata dagli Appennini ma il territorio è prevalentemente collinare. Tuttavia, nella regione si trovano altri rilievi montuosi degni di nota al di fuori della dorsale appenninica.



Nella parte centro-settentrionale della regione ritroviamo, a nord-ovest, le Alpi Apuane (separano -tra le province di Lucca e Massa-Carrara- la Versilia dalla Garfagnana) e il Monte Pisano che svetta tra Pisa e Lucca; a nord tra Garfagnana, Emilia Romagna ed i Monti Pratesi, la verdissima Montagna Pistoiese, con rilievi che sfiorano i 2000 metri s.l.m.; nella parte centrale i Monti del Chianti si innalzano tra le dolci colline segnando il confine tra le province di Siena e Arezzo; a est il Pratomagno, quasi completamente circondato dall'Arno, divide la parte appenninica dell'aretino (il Casentino) dal Valdarno superiore fiorentino e aretino.



La parte meridionale della regione si caratterizza, ad ovest, per le Colline Metallifere che separano la Maremma dall'entroterra meridionale pisano e dalla parte sud-occidentale della provincia di Siena; a est svettano invece il massiccio del Monte Amiata (antico vulcano ormai spento tra le province di Siena e Grosseto dalle cui sorgenti attinge l'Acquedotto del Fiora) e, più ad oriente, il Monte Cetona che si innalza all'estremità sud-orientale della provincia di Siena separando la Val d'Orcia dalla Val di Chiana.





Gruppi collinari [modifica]



Paesaggio tra le Crete senesi e la Val d'OrciaIl territorio della Toscana risulta prevalentemente collinare, soprattutto nella parte centro-meridionale. I vari sistemi collinari sono separati dalle vallate dei vari corsi d'acqua e digradano ad ovest verso le aree pianeggianti costiere.



Nella parte centrale della regione ritroviamo, da ovest a est, le Colline livornesi a sud della città labronica, le Balze di Volterra che caratterizzano i territori circostanti l'omonimo centro della provincia di Pisa, il Montalbano tra le province di Pistoia, Prato e Firenze, i rilievi collinari della Valdelsa tra le province di Siena e Firenze, le colline del Chianti che occupano una vasta area a cavallo tra le province di Firenze, Arezzo e Siena e i rilievi collinari della Valtiberina all'estremità orientale della provincia di Arezzo.



L'area meridionale della regione si caratterizza ad ovest per le Colline Metallifere (a cavallo tra le province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena dove svettano anche alcuni rilievi montuosi; la parte centrale della Toscana meridionale comprende i rilievi collinari della Valle dell'Ombrone e le Colline dell'Albegna e del Fiora in provincia di Grosseto, le colline della Val di Merse e le Crete senesi con il Deserto di Accona (caratterizzato da calanchi e biancane) in provincia di Siena; la parte orientale include le colline dell'Area del Tufo in provincia di Grosseto, dai rilievi collinari della Val d'Orcia in provincia di Siena (tra essi svettano ad sud-ovest il Monte Amiata e a sud-est il Monte Cetona) e dalle colline della Val di Chiana che caratterizzano il paesaggio a cavallo delle estremità meridionali delle province di Siena e Arezzo.





Pianure [modifica]



Paesaggio tipico della Val di Chiana aretinaIn Toscana, si trovano aree pianeggianti sia lungo la fascia costiera che nell'entroterra.



Il litorale settentrionale comprende la Versilia (chiusa a est dalle Alpi Apuane); l'area pianeggiante che interessa la costa tra Pisa e Livorno comprende invece l'ultimo tratto del Valdarno inferiore. La Maremma si apre lungo l'intero tratto costiero centro-meridionale della regione, inoltrandosi anche in territorio laziale, ed è suddivisa a sua volta in Maremma livornese e pisana a nord e in Maremma grossetana a sud.



Tra le aree pianeggianti interne, la pianura principale è il Valdarno che si sviluppa da est ad ovest lungo il corso dell'omonimo fiume tra le province di Arezzo, Firenze e Pisa, includendo anche l'estremità settentrionale della provincia di Livorno a sud della foce. Questa area pianeggiante è suddivisa a sua volta in Valdarno superiore a monte di Firenze, medio Valdarno attorno alla città di Firenze e Valdarno inferiore a valle di Firenze.



Tra la dorsale appenninica e il Montalbano, nella parte centrale della regione, si trova una conca intermontana che si sviluppa da sud-est a nord-ovest ed include le città di Firenze, Prato e Pistoia con le relative aree metropolitane prive di soluzioni di continuità; la piana può essere considerata come una continuazione del medio Valdarno.



Tra la dorsale appenninica, i Monti Pisani e il Montalbano, nella parte nord-occidentale della regione, si apre un'area pianeggiante tra le province di Pisa, Lucca e Pistoia che include ad ovest la Piana di Lucca, a est la bassa Valdinievole, mentre a sud si inoltra nel Valdarno inferiore attraverso il Padule di Fucecchio.



Altre aree pianeggianti minori, spesso circondate da sistemi collinari, si ritrovano lungo le valli di alcuni corsi d'acqua minori. Tra queste sono da segnalare la Valdera in provincia Pisa, la Valdelsa tra le province di Siena e Firenze e la Val di Chiana tra le province di Siena e Arezzo.





Coste [modifica]



Panorama di Castiglioncello (Costa degli Etruschi)La Toscana, bagnata dal Mar Ligure nella parte centro-settentrionale e dal Mar Tirreno in quella meridionale, si caratterizza per un litorale continentale lungo circa 230 km.



Un ininterrotto tratto costiero basso e sabbioso interessa, nella parte più settentrionale della regione, gli interi tratti litoranei delle province di Massa-Carrara, Lucca e Pisa, tra il confine con la Liguria e il Canale dei Navicelli presso Livorno, nell'area che include le spiagge della Versilia e del litorale pisano e le foci dei fiumi Serchio e Arno.



Maggiormente variegati risultano invece il litorale della Maremma livornese e quello della Maremma grossetana.



La città di Livorno si affaccia sul mare con coste basse e scogliose che tendono ad innalzarsi a sud fino alle porte di Rosignano Solvay, dove inizia il lunghissimo tratto di litorale sabbioso della Costa degli Etruschi che prosegue ininterrotto fino al Golfo di Baratti, chiuso a sud dal promontorio di Piombino nel punto di passaggio dal Mar Ligure al Mar Tirreno.



A est della città di Piombino ha inizio il Golfo di Follonica che segna il passaggio dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto ed è caratterizzato da una costa bassa e sabbiosa che termina a sud di Follonica, in località "Puntone di Scarlino" dove si elevano le prime propaggini del promontorio delle Bandite di Scarlino; questo tratto costiero si presenta alto e frastagliato, fatta eccezione per la suggestiva Cala Violina. Un ulteriore tratto sabbioso collega il promontorio delle Bandite di Scarlino a Punta Ala, dove ha inizio un altro tratto di costa alta e rocciosa fino alla località di "Rocchette" a nord di Castiglione della Pescaia.



Il successivo tratto costiero sabbioso include anche la foce del fiume Ombrone e raggiunge i Monti dell'Uccellina, insieme di promontori che digradano a Talamone, dove inizia un altro tratto sabbioso fino al promontorio dell'Argentario, comprendente anche il Tombolo della Giannella a sud della foce del fiume Albegna.



L'Argentario presenta coste alte e rocciose, fatta eccezione per alcune isolate e suggestive calette; il Tombolo della Feniglia è l'altro cordone sabbioso che lo collega alla terraferma dove raggiunge il promontorio di Ansedonia, oltre il quale inizia il tratto delle Spiagge ferrifere che costeggiano il Lago di Burano e si inoltrano in territorio laziale oltre la foce del Chiarone.





Isole [modifica]

Curiosità

Una leggenda narra che le isole dell'Arcipelago sarebbero originate dalle perle di una preziosa corona indossata da Venere e caduta accidentalmente in mare alla dea.

L'Arcipelago Toscano è costituito da 7 isole principali e da alcuni isolotti minori, molti dei quali sono semplici secche o scogli affioranti, per un totale di circa 167, tutelate dal Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.



L'isola principale è l'Isola d'Elba, bagnata a nord dal Mar Ligure, a est dal Canale di Piombino, a sud dal Mar Tirreno e a ovest dal Canale di Corsica. L'isola presenta un'alternanza di coste basse e sabbiose e coste più alte e frastagliate dove si aprono suggestive calette; le isole minori di Cerboli e Palmaiola si trovano tra l'Elba e la costa toscana.



A nord dell'Isola d'Elba si trovano l'Isola di Capraia, nel Canale di Corsica, e l'Isola di Gorgona, la più settentrionale dell'Arcipelago; entrambe le isole presentano coste frastagliate, fatta eccezione per i rispettivi approdi. Nello specchio di mare tra l'Isola di Gorgona e il Porto di Livorno affiorano le Secche della Meloria, caratterizzate da una serie di scogli affioranti, sul maggiore dei quali sorge anche una suggestiva torre medievale (Torre della Meloria); un'altra serie di secche, le Secche di Vada si trovano al largo dell'omonima località della Costa degli Etruschi.



A sud dell'Isola d'Elba si trovano 4 isole principali ed altre minori, bagnate dalle acque del Mar Tirreno. L'Isola di Pianosa, completamente pianeggiante e con leggere ondulazioni, presenta sia coste sabbiose che scogliose; l'Isola di Montecristo presenta coste alte e frastagliate, fatta eccezione per la zona dell'approdo, ed include al largo della sua sponda occidentale un isolotto minore chiamato Scoglio d'Affrica o Formica di Montecristo; l'Isola del Giglio presenta coste prevalentemente alte e rocciose, fatta eccezione per alcune suggestive cale e per la Spiaggia del Campese, chiusa a sud da una serie di faraglioni; l'Isola di Giannutri presenta coste scogliose anche se presenta un territorio caratterizzato soltanto da ondulazioni e dislivelli leggerissimi. Tra le isole minori, sono da segnalare le Formiche di Grosseto al largo della costa grossetana.





Clima [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Clima della Toscana.



Tipica giornata con cielo sereno sulla spiaggia di Marina di Alberese (sullo sfondo i Monti dell'Uccellina)

La primavera del Botticelli. Firenze, Galleria degli UffiziDal punto di vista climatico, la Toscana presenta caratteristiche diverse da zona a zona.



Le temperature medie annue, che registrano i valori più elevati attorno ai 16°C lungo la costa maremmana, tendono a diminuire man mano che si procede verso l'interno e verso nord; nelle pianure e nelle vallate interne (medio Valdarno e Val di Chiana) si raggiungono i valori massimi estivi, che spesso si avvicinano e toccano i 40°C e si contrappongono a minime invernali piuttosto rigide, talvolta anche di alcuni gradi sotto zero.



Le precipitazioni risultano molto abbondanti a ridosso dei rilievi appenninici lungo l'asse ovest-est tra la Versilia e il Casentino, con valori massimi oltre i 2000 mm annui sulle vette più alte delle Alpi Apuane e dell'Appennino Tosco-Emiliano; al contrario, lungo la fascia costiera della Maremma grossetana, soprattutto nella zona dell'Argentario, si raggiungono faticosamente i 500 mm annui di media. Molto penalizzate dal punto di vista pluviometrico risultano anche le Crete Senesi e alcune zone della Val d'Orcia e della Val di Chiana dove i valori medi annui si aggirano tra i 600 e i 700 mm.



Le nevicate, frequenti nella stagione invernale su tutti i rilievi appenninici e sulla parte sommitale del Monte Amiata, possono raggiungere anche le zone collinari limitrofe; i fenomeni nevosi sono più rari lungo la costa settentrionale e nelle pianure interne, mentre risultano essere episodi davvero unici lungo la costa della Maremma grossetana.



Da segnalare, inoltre, l'eliofania (durata del soleggiamento), che risulta essere molto rilevante lungo la fascia costiera della provincia di Grosseto, dove raggiunge valori prossimi ai massimi assoluti dell'intero territorio nazionale italiano, con una media annuale di oltre 7 ore giornaliere (valore minimo in dicembre con una media di circa 4 ore al giorno e valori massimi superiori alle 11 ore giornaliere in giugno e luglio).





Stazioni meteorologiche [modifica]

Di seguito, è riportato l'elenco da nord a sud di alcune stazioni meteorologiche ufficiali presenti sul territorio regionale, di riferimento per il servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare, ovvero per il Lamma, l'Arsia e le varie sezioni provinciali della Protezione Civile.



Passo della Cisa

Prato Galceti

Firenze Peretola

Firenze Ximeniano

Pisa San Giusto

Livorno

Arezzo Molin Bianco

Volterra Saline

Radicofani

Grosseto Aeroporto

Elba Monte Calamita

Monte Argentario



Geologia [modifica]

La regione è attraversata sul lato settentrionale e su quello orientale dalla catena appenninica che si è formata per l'avvicinamento e la collisione della placca euro-asiatica a nord con la placca africano-adriatica a sud.



Le unità strutturali derivanti, appartenenti in origine al margine continentale africano-adriatico, sono incluse in due gruppi principali, il Dominio Umbro-Marchigiano (flysch arenaceo-marnoso) e il Dominio Toscano, quest'ultimo suddiviso in una successione metamorfica sottostante (metarenarie, metacalcari, dolomie, gruppi triassici e tardo-paleozoici, basamento ercinico) e in una successione non metamorfica soprastante (flysch arenacei esterni ed interni, argilliti, marne, calcari e dolomie). La successione non metamorfica soprastante è caratterizzata a sua volta da due unità strutturali minori, la Falda Toscana e l'Unità Cervarola Falterona, con le cui estensioni rocciose costituiscono l'ossatura della dorsale appenninica toscana.



Sopra il Domino Toscano si trova il Dominio Subligure di transizione (arenarie e argilliti) dove vi è stato il sovrascorrimento di rocce del Dominio Ligure-Piemontese, suddiviso a sua volta nelle complesse unità strutturali del Dominio Ligure esterno (flysch a elmintoidi, arenarie, argilliti, brecce poligeniche), Dominio Ligure interno con successione oceanica non metamorfica (flysch arenacei, argilliti, radiolariti, ofioliti) e successione oceanica metamorfica (calescisti, ofioliti).



Con la diminuzione e la cessazione dei sovrascorrimenti durante l'orogenesi appenninica, si formarono bacini di sedimentazione con Depositi Epiliguri (marne e calcareniti).



Nelle fasi più recenti si verificarono invasioni marine dei margini meno elevati della catena, denominate successioni dei bacini neoautoctoni e mai coinvolte nei fenomeni di sovrascorrimento tra domini e unità strutturali; in seguito si formarono bacini subsidenti all'interno della catena favorevoli ai futuri ambienti fluvio-lacustri.



Contemporaneamente si verificarono anche intrusioni magmatiche subvulcaniche acide (Isola d'Elba, Isola del Giglio e Isola di Montecristo) e manifestazioni vulcaniche piroclastiche effusive (Isola di Capraia, Monte Amiata e Area del Tufo).



Le oscillazioni eustatiche e le ulteriori fasi di assestamento della catena hanno portato i livelli di fiumi e laghi ai valori attuali; i depositi alluvionali completano e chiudono la storia geologica della regione.





Classificazione sismica [modifica]



Veduta di MonteriggioniIn base all'Ordinanza PCM n.3274 del 20/03/2003, il territorio regionale toscano è stato suddiviso in tre distinte zone in base al rischio sismico, zona 2, zona 3 e zona 4; nessun comune della Toscana rientra nella zona 1 a sismicità elevata.



Di seguito è riportata in modo schematico la classificazione sismica. [2].





Zona 2 (sismicità medio-alta)

186 Comuni totali che interessano le intere province di Firenze, Massa Carrara e Prato, le aree settentrionali e orientali della provincia di Arezzo che comprendono il Valdarno superiore, il Pratomagno, il Casentino e la Valtiberina, l'estremità orientale e un'area ristretta nella parte settentrionale della provincia di Grosseto, la quasi totalità della provincia di Livorno compresa l'Isola di Gorgona, la parte nord-occidentale della provincia di Lucca corrispondente alla Garfagnana, la parte centro-settentrionale della provincia di Pisa, la parte orientale della provincia di Pistoia, la parte occidentale e l'estremità sud-orientale (Monte Amiata e Monte Cetona) della provincia di Siena.

Zona 3 (sismicità bassa)

77 Comuni totali che interessano l'area sud-occidentale della provincia di Arezzo corrispondente alla Val di Chiana aretina, l'estremità settentrionale e la parte orientale della provincia di Grosseto, gran parte della provincia di Lucca, l'estremità meridionale della provincia di Pisa, la parte occidentale della provincia di Pistoia, l'area della provincia di Siena comprendente le Crete, la Val d'Orcia e la Val di Chiana senese.

Zona 4 (sismicità irrilevante)

24 Comuni totali che interessano tutte le isole dell'Arcipelago esclusa la Gorgona, l'estremità meridionale della provincia di Livorno e la parte occidentale della provincia di Grosseto che comprende l'intera fascia costiera, la pianura maremmana e l'immediato entroterra collinare.

Inoltre, va segnalato anche il rischio di maremoto, seppur piuttosto moderato, lungo l'intero tratto centro-settentrionale della costa livornese.





Territori [modifica]

Provincia di Arezzo Provincia di Firenze Provincia di Grosseto Provincia di Livorno Provincia di Lucca

Appennino Tosco-Emiliano

Casentino

Chianti aretino

Pratomagno

Val di Chiana

Valdarno

Valtiberina Appennino Tosco-Emiliano

Chianti fiorentino

Montalbano

Monti della Calvana

Mugello

Pratomagno

Val di Bisenzio

Valdarno

Valdelsa

Valdisieve Arcipelago Toscano

Area del Tufo

Bandite di Scarlino

Colline dell'Albegna e del Fiora

Colline Metallifere

Colline Metallifere grossetane

Costa d'Argento

Maremma

Maremma grossetana

Monte Amiata

Monti dell'Uccellina

Valle dell'Ombrone Arcipelago Toscano

Colline livornesi

Colline Metallifere

Colline Metallifere livornesi

Costa degli Etruschi

Maremma

Maremma livornese

Val di Cecina

Val di Cornia

Viale dei Cipressi Alpi Apuane

Appennino Tosco-Emiliano

Garfagnana

Media Valle del Serchio

Piana di Lucca

Versilia

Provincia di Massa-Carrara Provincia di Pisa Provincia di Pistoia Provincia di Prato Provincia di Siena

Alpi Apuane

Appennino Tosco-Emiliano

Costa apuana

Lunigiana Balze di Volterra

Colline Metallifere

Colline Metallifere pisane

Colline pisane

Litorale pisano

Maremma

Maremma pisana

Piana di Pisa

Val di Cecina

Val di Cornia

Valdarno

Valdera Appennino Tosco-Emiliano

Montagna pistoiese

Montalbano

Svizzera pesciatina

Valdinievole Appennino Tosco-Emiliano

Montalbano

Monti della Calvana

Val di Bisenzio Alta Val d'Elsa

Chianti senese

Colline Metallifere

Colline Metallifere senesi

Crete senesi

Deserto di Accona

Monte Amiata

Val d'Orcia

Val di Chiana

Val di Merse

Valdelsa





SIC - Siti di Interesse Comunitario [modifica]

Questi sono, per quanto concerne la Regione Toscana, i siti di rilevante importanza in ambito CEE riferiti alla regione biogeografica mediterranea.

Le località - definite Siti di Interesse Comunitario, e spesso indicate con l'acronimo SIC - sono state proposte sulla base del Decreto 25/3/2005 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 157 dell'8 luglio 2005 - predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva 92/43/CEE.



Provincia di Arezzo

Camaldoli, Scodella, Campigna, Badia Prataglia

Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno

Valle dell'Inferno e Bandella

Brughiere dell'Alpe di Poti

Bosco di Sargiano

Monte Dogana

Monte Ginezzo







Provincia di Firenze

Monte Morello

Poggio Ripaghera - Santa Brigida

Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone

Stagni della Piana Fiorentina

Vallombrosa e Bosco di S. Antonio

La Calvana







Provincia di Grosseto

Poggi di Prata

Val di Farma

Poggio Tre Cancelli

Lago dell'Accesa

Padule di Scarlino

Punta Ala e Isolotto dello Sparviero

Monte d'Alma

Monte Leoni

Poggio di Moscona

Padule di Diaccia Botrona

Tombolo da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto

Padule della Trappola, Bocca d'Ombrone

Pineta Granducale dell'Uccellina

Dune costiere del Parco dell'Uccellina

Monti dell'Uccellina

Cono vulcanico del Monte Amiata

Monte Labbro e Alta Valle dell'Albegna

Alto corso del fiume Fiora

Monte Penna, Bosco della Fonte e Monte Civitella

Medio corso del fiume Albegna

Formiche di Grosseto

Isola del Giglio

Isola di Giannutri

Monte Argentario, Isolotto di Porto Ercole e Argentarola

Laguna di Orbetello

Duna di Feniglia

Boschi delle Colline di Capalbio

Lago Acquato, Lago San Floriano

Lago di Burano

Duna del Lago di Burano

Isolotti grossetani dell'Arcipelago Toscano

Pianure del Parco della Maremma







Provincia di Livorno

Padule di Suese e Biscottino

Isola di Gorgona

Tombolo di Cecina

Padule di Bolgheri

Boschi di Bolgheri, Bibbona e Castiglioncello

Isola di Capraia

Monte Calvi di Campiglia

Promontorio di Piombino e Monte Massoncello

Padule Orti - Bottagone

Isole di Cerboli e Palmaiola

Monte Capanne e Promontorio dell'Enfola

Isola di Pianosa

Isola di Montecristo







Provincia di Lucca

Pania di Corfino

Monte Romecchio - Monte Rondinaio - Poggione

Monte Prato Fiorito - Monte Cornato - Valle dello Scesta

Orrido di Botri

Valli glaciali di Orto di Donna e Solco d'Equi

Monte Sumbra

Valle del Serra - Monte Altissimo

Valle del Giardino

Monte Croce - Monte Matanna

Monte Tambura - Monte Sella

Monte Corchia - le Panie

Praterie primarie e secondarie delle Apuane

Macchia Lucchese

Lago e Padule di Massaciuccoli

Lago di Sibolla

Monte Pisano







Provincia di Massa-Carrara

Valle del Torrente Gordana

Monte Sagro

Monte Castagnolo

Monte Borla - Rocca di Tenerano

Lago di Porta







Provincia di Pisa

Dune litoranee di Torre del Lago

Selva Pisana

Cerbaie

Montefalcone

Montenero

Macchia di Tatti - Berignone

Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori

Complesso di Monterufoli







Provincia di Pistoia

Campolino

Abetone

Pian degli Ontani

Padule di Fucecchio

Montagna Pistoiese







Provincia di Prato

La Calvana

Monteferrato e Monte Iavello







Provincia di Siena

Castelvecchio

Monti del Chianti

Montagnola Senese

Crete di Camposodo e Crete di Leonina

Monte Oliveto Maggiore e Crete di Asciano

Alta Val di Merse

Basso Merse

Lago di Montepulciano

Lago di Chiusi

Lucciolabella

Crete dell'Orcia e del Formone

Monte Cetona

Foreste del Siele e del Pigelleto di Piancastagnaio

Ripa d'Orcia

Cornate e Fosini









Storia [modifica]



Sito archeologico della necropoli di Populonia

Antica mappa del centro storico di Pisa

La Pieve di San Donato a Porrona presso l'omonimo castello medievale

Cosimo I de' Medici, Granduca di Toscana

Origini [modifica]

Non sappiamo quali siano stati i primi uomini che abitarono la Toscana. Le prime tracce certe della loro presenza nella regione si hanno nel secondo millennio a.C.: quello dell'età del bronzo e del ferro. Di quel periodo sono stati ritrovati, in varie zone della Toscana, resti di villaggi, costruiti principalmente su palafitte, con alcuni oggetti e suppellettili che testimoniano l'esistenza di una vita sociale già abbastanza organizzata.



Fra il decimo e l'ottavo secolo a.C., l'età del ferro trova la sua massima espressione nella civiltà villanoviana, che ha preso il nome da Villanova (una frazione di Castenaso), un insediamento di grande interesse archeologico, dove sono state trovate lance, spade, pettini e gioielli di ogni tipo. Questa è una dimostrazione dei progressi che erano stati fatti nell'estrazione e nella Iavorazione dei metalli, di cui era particolarmente ricco il sottosuolo della regione.





Etruschi [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Etruschi.



Verso l'ottavo secolo prima di Cristo appaiono le prime testimonianze della presenza, in tutto il territorio dell'Italia Centrale, di un popolo misterioso e straordinario: gli Etruschi. Da essi la Regione prese il nome di Etruria, Tuscia per i Romani e successivamente Tuscania e Toscana.



La loro provenienza è ancora un mistero per gli storici; si ipotizza possano essere originari della Lidia, in Asia Minore. Altri autori invece li ritengono popolazioni autoctone che hanno subito influenze esterne. Non è un mistero che all'interno delle più antiche tombe etrusche siano state rinvenute suppellettili, armi e oggetti di fattura sarda. È archeologicamente provato che questo popolo, più avanzato di quello etrusco, abbia colonizzato le coste della Toscana e creato importanti insediamenti nel primo millennio, sino a spingersi in Campania. Attorno al sesto secolo a.C., gli Etruschi raggiunsero il culmine della loro potenza, con possedimenti che andavano dalla Pianura Padana alla Campania. Costruirono strade, bonificarono paludi ed edificarono grandi città, come Arezzo, Tarquinia, Chiusi, Vulci, Roselle, Vetulonia, Veio, Volsini e Volterra.



II livello di civiltà raggiunto da questo grande popolo è testimoniato dagli eccezionali reperti archeologici, sparsi in un territorio vastissimo e ritrovati nelle tombe - di ogni tipo e dimensione - delle necropoli, straordinarie ed incredibili città dei morti. Inoltre, la civiltà etrusca, grazie alla sua cultura e ai suoi principi fondanti, determinò uno dei primi esempi nella storia di parità di diritti tra uomo e donna; quest'ultima, infatti, poteva godere dell'eredità alla morte del "marito" e poteva partecipare ai banchetti e alla vita sociale nelle stesse forme dell'uomo.





Romani [modifica]

Nel terzo secolo a.C., gli Etruschi furono sconfitti dalla potenza militare di Roma e, dopo un primo periodo di prosperità, dovuto allo sviluppo dell'artigianato, dell'estrazione e della lavorazione del ferro, dei commerci, tutta la regione decadde economicamente, culturalmente e socialmente. Nel 180 a.C. i Romani, per disporre della Liguria nella loro conquista della Gallia, dovettero deportare 47.000 Liguri Apuani, irriducibili ribelli, confinandoli nell'area sannitica compresa tra Benevento e Campobasso.





Medioevo [modifica]

Dopo la caduta dell'Impero Romano la regione passò attraverso le dominazioni ostrogota e bizantina, prima di divenire oggetto di conquista da parte dei Longobardi (569), che la eressero a ducato con sede a Lucca.



Per approfondire, vedi la voce Ducato di Tuscia.



Dopo la caduta dei Longobardi per opera di Carlo Magno, il ducato divenne contea e successivamente marchesato di Lucca. Nel secolo XI il Marchesato passò agli Attoni, grandi feudatari Canossiani, che possedevano anche Modena, Reggio Emilia e Mantova. A quella famiglia apparteneva la famosa Contessa Mathilde di Canossa, nel cui castello avvenne l'incontro fra il Papa Gregorio VII e l'Imperatore di Germania, Enrico IV.



Attorno al XII secolo inizia il periodo dei Liberi Comuni e Lucca diventa il primo comune in Italia. Nascono le prime forme di democrazia partecipativa e le associazioni di arti e mestieri, che fecero della Toscana un irripetibile esempio di autonomia culturale, sociale ed economica. Fra le città della regione primeggiò Firenze.





Rinascimento e dinastia medicea [modifica]

Prima con Dante Alighieri e con Giotto nel '300, poi, nel '400 con altri grandi artisti, la Toscana, ed in particolare Firenze, diede un determinante contributo al Rinascimento Italiano. Divenuta etntità politicamente autonoma a partire dal XII sec. la Toscana si frammentò anche essa in una miriade di stati tra i quali la repubblica di Firenze, la repubblica di Siena erano le piu importanti. In particolare la fioritura dei commerci a Firenze portò la città a divenire centro finanziario di importanza europea, con dinastie di banchieri quali i Bardi , i Peruzzi e i Medici stessi, che per tutto il periodo medievale prestavano soldi ai grandi sovrani nazionali europei per finanziare le loro guerre. L'unificazione toscana sotto un'unica città iniziò con la politica espansionistica fiorentina già del secolo XIV quando la repubblica iniziò a fagocitare i territori toscani in successione, frenata solamente dalla repubblica di Siena. Con il secolo XV abbiamo l'avvento al potere della famiglia Medici, che come le maggiori famiglie fiorentine si era arricchita con le banche. Essa cominciò ad ottenere rilevanza politica dentro le istituzioni repubblicane a partire dalla metà del 1400, con Cosimo il Vecchio, che nonostante opposizioni di altre famiglie (che lo fecero imprigionare in Palazzo Vecchio) riuscì ad assicurarsi il quasi totale controllo degli organi repubblicani, consolidando il potere della famiglia al punto che alla sua morte le redini del potere passarono nelle mani del figlio Piero. Questo periodo , compreso tra la morte di Cosimo e la morte del nipote Lorenzo il Magnifico è considerato il periodo di maggiore splendore artistico, culturale e politico della signoria fiorentina, che con la sapiente opera di Lorenzo seppe diventare l'ago della bilancia nella frammentata e litigiosa Italia del sec XV. A partire da Lorenzo il potere mediceo , apparte due interruzioni repubblicane (dal 1498 al 1502 e dal 1512 al 1530) si consolidò e Cosimo, discendente di un ramo cadetto della famiglia ottenne il titolo prima di Duca di Toscana , poi nel 1569 il titolo di Granduca di Toscana. In questo momento tutta l'area toscana, eccetto Lucca che rimase una repubblica autonoma, Piombino che costituiva un principato a se' stante, e l'area di Orbetello e Monte Argentario collocata nello Stato dei Presidi erano sotto la signoria fiorentina essendo caduta la repubblica di Siena nel 1555 nelle mani degli ispano-fiorentini che dal 1557 ne ebbero la sovranità. La famiglia Medici continuò a regnare sopra la Toscana ininterrottamente fino al 1737, sopravvivendo come famiglia stentatamente essendo divenuta cronica la mancanza di eredi maschi già a partire da Francesco I (1574-1587). L'ultimo granduca della famiglia fu Gian Gastone, che di tendenze probabilmente omosessuali non ebbe eredi. L'ultima della famiglia Anna Maria Luisa elettrice Palatina, che si occupò del Granducato dalla morte del fratello, riuscì grazie alla sua lungimiranza a fare si che l'immenso patrimonio artistico che era nei secoli divenuto patrimonio della famiglia non potesse essere portato via da Firenze nemmeno dai futuri regnanti che il Granducato avrebbe avuto.





Le innovazioni dei Lorena [modifica]

Il Granducato di Toscana alla morte di Gian Gastone e in seguito agli sconvolgimenti a livello europeo dovuti alla guerra di successione polacca fu inserito in un gioco di equilibri tipicamente settecentesco, percui il governo della regione passò alla famiglia dei Lorena, in particolare a Francesco Stefano, già marito di Maria Teresa d'Absburgo , Imperatrice d'Austria. Egli non mise mai piedi in Toscana nè a Firenze, ne lasciò l'amministrazione al figlio Pietro Leopoldo I. La più importante innovazione voluta dai Lorena, proprio grazie a Pietro Leopoldo, fu l'abolizione (per 4 anni, fino al 1790 quando fu ripristinata) della pena di morte nel Granducato di Toscana, per l'epoca una innovazione di non poco rielievo. Il provvedimento entrò in vigore il 30 novembre 1786 e, prendendo spunto da questo è stata istituita in tempi recenti la Festa della Toscana, che si tiene ogni anno nel giorno di tale anniversario. L'unica interruzione alla sovranità lorenense fu la parentesi napoleonica che durò fino al 1814, quando sul serenissimo trono granducale fu restaurato Ferdinando III figlio di Pietro Leopoldo. L'ultimo Granduca della Toscana fu il figlio di Ferdinando , Leopoldo II che regnò fino all'ingresso del territorio toscano nel nascente stato unitario italiano. Il periodo lorenense fu per la Toscana un periodo illuminato , a partire dal Governo di Pietro Leopoldo che riformò l'ordinamento giudiziario, fino all'ultimo granduca che con la costruzione delle prime ferrovie toscane, la razionalizzazione del territorio con la creazione del catasto, e la bonifica della maremma , ottenne risultati molto positivi. Inoltre nonostante il periodo storico inducesse i sovrani a un controllo repressivo sullo stato, non ebbe atteggiamenti reazionari in particolar modo. Dopo però le rivoluzioni del 1848-1849 il ritorno di Leopoldo supportato da una guarnigione austriaca gli alienò le simpatie popolari. Nel 1859 quando la Toscana stava per entrare nel regno dell'Italia del Nord, non si oppose in maniera tenace alla sua destituzione, ma partì da Firenze lasciandola pacificamente nelle mani dei rivoluzionari. La curiosa espressione usata nell'occasione dato che era iniziata la rivolta alle cinque del mattino, fu che alle sei sempre del mattino, quando il granduca partì da Firenze, la rivoluzione se ne andò a fare colazione.





Risorgimento e unità d'Italia [modifica]

Durante il periodo napoleonico e nel primo periodo del Risorgimento Italiano, in Toscana trovarono asilo politico patrioti e scrittori.



Il passaggio tra il Granducato e lo Stato unitario italiano avvenne in seguito ad un plebiscito popolare che sanzionò, il 15 marzo 1860, la riunione della regione al Piemonte e, quindi, al Regno d'Italia.



In attesa del trasferimento della capitale a Roma, cosa che avvenne nel 1870, Firenze ospitò il governo della nazione per cinque anni, divenendo il centro, oltre che della cultura, della politica italiana.



La storia della Toscana si identifica, da questo momento, con quella dello Stato Italiano, di cui fa parte, pur conservando una sua specificità che la distingue dalle altre regioni.





Cultura [modifica]



Arte [modifica]

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Il castello di San Giovanni d'Asso

La Maestà di Duccio (1308-1311). Siena, Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo

Il David di Michelangelo. Firenze, Galleria dell'Accademia

Michelangelo, la Pietà. Firenze, Museo dell'Opera del Duomo

Il centro storico di Sovana

L'Abbazia di Sant'Antimo presso Montalcino

L'imponente facciata di Palazzo Pitti a Firenze

Giovanni Fattori, Bestiame al pascoloLa Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d'arte: celebri in tutto il mondo sono le città di Firenze, Lucca, Pisa e Siena; meno note ma non per questo "seconde" ai centri sopra citati quanto a ricchezza monumentale sono le città di Arezzo, Carrara, Pistoia e Prato; infine, del tutto sconosciute al turismo seppur caratterizzate da qualche monumento di pregio sono le città di Grosseto, Livorno e Massa.



Non da meno sono i moltissimi centri minori, alcuni dei quali vere e proprie città storiche perfettamente conservate, custodi di opere d'arte di inestimabile valore come:



Cortona (testimonianze di epoca preistorica ed etrusca, monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) e Sansepolcro (monumenti di epoca medievale e rinascimentale) in Provincia di Arezzo;



Fiesole (testimonianze etrusco-romane, monumenti di epoca medievale e barocca) e Certaldo (centro storico di origine medievale) in Provincia di Firenze;



Massa Marittima (monumenti di epoca medievale e rinascimentale), Orbetello (testimonianze etrusco-romane e monumenti di epoca medievale, tardorinascimentale e barocca), Pitigliano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali, rinscimentali e barocchi), Sorano (testimonianze preistoriche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) e Sovana (testimonianze preistorche ed etrusche, monumenti medievali e rinascimentali) in Provincia di Grosseto;



Piombino (monumenti medievali e tardorinascimentali), Populonia (testimonianze etrusche, monumenti medievali), Campiglia Marittima (testimonianze etrusche, centro storico medievale) e Suvereto (borgo medievale) in Provincia di Livorno;



Castiglione di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Castelnuovo di Garfagnana (centro storico di origini medievali), Barga (testimonianze preistoriche, monumenti medievali e barocchi) e Villa Basilica (monumenti medievali) in Provincia di Lucca;



Pontremoli (centro preistorico, romano con impianto medievale e pregevoli monumenti barocchi) e Fivizzano (pregevole centro medievale e barocco) in Provincia di Massa-Carrara.



Volterra (testimonianze preistoriche ed etrusco-romane, monumenti medievali e rinascimentali) e San Miniato (monumenti medievali) in Provincia di Pisa;



Pescia (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi) in Provincia di Pistoia;



San Gimignano (centro storico medievale e monumenti rinascimentali), Pienza (centro storico e città ideale del Rinascimento, con preesistenti testimonianze medievali), Colle di Val d'Elsa (centro storico medievale molto ben conservato, monumenti rinascimentali e testimonianze paleocristiane ed etrusco-romane), Montepulciano (monumenti medievali, rinascimentali e barocchi), Montalcino (centro storico medievale), Chiusi (testimonianze etrusco-romane, monumenti paleocristiani e medievali) e Monteriggioni (borgo medievale) in Provincia di Siena.





Epoca etrusco-romana [modifica]

Numerose sono le necropoli etrusche degne di nota, come Sovana, Vetulonia e Populonia e le testimonianze di epoca romana, molte delle quali sorte presso preesistenti città etrusche, come Arezzo, Volterra, Fiesole e Roselle.





Medioevo [modifica]

Nel Medioevo in molti comuni toscani vennero realizzate grandiose piazze con cattedrali, basiliche ed imponenti palazzi pubblici e vie con pregevoli edifici privati. Nelle aree rurali si svilupparono caratteristici borghi, castelli e fortificazioni e vennero costruite pievi e abbazie. Da segnalare, infine, l'insediamento rupestre di Vitozza nell'Area del Tufo, sicuramente il più rilevante dell'Italia centale.





Arte paleocristiana [modifica]

Nel periodo altomedievale si diffuse anche in Toscana lo stile paleocristiano, il cui maggior esempio è sicuramente il Duomo di Chiusi.





Arte romanica [modifica]

Numerosi sono le testimonianze artistiche in stile romanico presenti in Toscana. Tra questi spiccano i monumenti di Piazza dei Miracoli a Pisa, il Battistero e la Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, il Duomo di Lucca, la Cattedrale di Pistoia, il Duomo di Sovana, la Cattedrale di Massa Marittima e numerose pievi e abbazie isolate nella campagna come la celebre Abbazia di Sant'Antimo.





Periodo romanico-gotico [modifica]

Nel periodo di transizione romanico-gotico vennero realizzati e/o ristrutturati molti edifici, soprattutto religiosi, come la Cattedrale di Siena, il Duomo di Prato, la Cattedrale di Grosseto e il Duomo di Carrara.





Arte gotica [modifica]

Tra i capolavori dell'arte gotica toscana spiccano Palazzo Vecchio, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Basilica di Santa Croce e quella di Santa Maria Novella a Firenze e la Cattedrale di Arezzo. In particolare, nelle chiese fiorentine, si delineano i nuovi dettami del gotico italiano, che con la loro linearità e purezza formale costituiscono le premesse ai successivi sviluppi dell'architettura rinascimentale. Frattanto Giotto definisce anche in Toscana i nuovi canoni della pittura trecentesca, mentre nella scultura Andrea Pisano realizza il meraviglioso pulpito del Duomo di Pisa.





Rinascimento [modifica]

Il Rinascimento si sviluppò a partire da Firenze e dalla Toscana, diffondendosi successivamente anche nel resto d'Italia e d'Europa; in quest'epoca vennero realizzate grandi opere caratterizzate da elementi stilistici completamente innovativi, come la cupola del Brunelleschi, Palazzo Pitti, le basiliche di San Lorenzo e di Santo Spirito a Firenze, la Cattedrale e Palazzo Piccolomini a Pienza e le Mura di Lucca. Tra le opere meno conosciute ma altrettanto pregevoli sono da ricordare le Mura di Grosseto, le Mura di Magliano in Toscana, le Mura di Capalbio e Palazzo Collacchioni nel centro storico della piccola Atene.



La scultura può essere semplicemente sintetizzata con la Porta del Paradiso, il David di Michelangelo, il Perseo di Cellini; altrettanto notevoli sono i dipinti di Leonardo, del Botticelli, di Masaccio e di Piero della Francesca.





Barocco [modifica]

Il periodo barocco ha visto un ulteriore arricchimento del patrimonio artistico toscano, anche se non si sono ripetute le straordinarie innovazioni artistiche delle epoche precedenti. Tra i principali monumenti sono da ricordare il Duomo di Pontremoli e il Duomo di Pitigliano, ristrutturato in questo periodo. Inoltre, all'inizio del Seicento viene iniziato il grande mausoleo mediceo presso la Basilica di San Lorenzo, noto come Cappella dei Principi, e che, seppur incompleto, presenta uno sfarzoso apparato decorativo.





Settecento e Ottocento [modifica]

Nel Settecento, in architettura prosegue la costruzione di impianti sobri ed equilibrati di gusto barocco, anche se numerose sono le ristrutturazioni di edifici già esistenti, come la facciata della chiesa di San Marco a Firenze. La seconda metà del secolo volge verso temi più marcatamente neoclassici: Gaspare Paoletti sarà capostipite di una serie di architetti attivi nel granducato fino agli anni quaranta dell'Ottocento, quali Luigi de Cambray Digny e Pasquale Poccianti. Accanto agli imponenti restauri per Palazzo Pitti e la Villa di Poggio Imperiale si registra la costruzione di edifici monumentali come il Cisternone di Livorno. Nella scultura, la prima metà del Settecento è caratterizzata ad esempio dall'opera di Giovanni Battista Foggini; successivamente, col neoclassicismo, si affermano soprattutto i nomi di Lorenzo Bartolini e del senese Giovanni Duprè. La pittura offre i suoi spunti più interessanti nell'Ottocento, con le opere di scuola macchiaiola di Giovanni Fattori e altri.





Patrimoni dell'umanità UNESCO [modifica]



Il Palazzo Comunale di Pienza

Monumenti di Piazza dei MiracoliCentro storico di Firenze, 1982

Piazza del Duomo, Pisa, 1987

Centro storico di San Gimignano, 1990

Centro storico di Siena, 1995

Centro storico della città di Pienza, 1996

Val d'Orcia, 2004



Case rurali [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Case rurali toscane.



La Fattoria granducale di AlbereseLa campagna toscana è nota nel mondo per i caratteristici insediamenti rurali sparsi, legati a poderi mezzadrili che in passato assicuravano lavoro per tutto l'anno agricolo a tutti coloro che vi abitavano. Le case coloniche, molto spesso isolate, costituiscono pertanto uno degli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano, come ad esempio quello della val d'Orcia, reso dolce e suggestivo dai famosi filari di cipresso. La casa rurale presenta generalmente costruzioni in muratura, molto spesso su due piani, con il tetto rivestito dai tipici laterizi toscani. In base alle funzioni svolte, le case rurali possono presentarsi con un unico fabbricato che in passato comprendeva sia l'abitazione al piano superiore che il rustico al pian terreno (tipologia residenziale) o con un edificio principale adibito ad abitazione e una o più strutture distaccate adibite a rustici ed annessi vari (tipologia aziendale). Ogni zona della Toscana si caratterizza per le proprie varianti tipiche, come l'aretina, senese, fiorentina, lucchese, pistoiese, pisana e maremmana. Le diverse varianti residenziali presentano comunque il fabbricato di pianta rettangolare, talvolta con scala esterna che conduceva all'abitazione del piano superiore.





Ville e dimore medicee [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ville medicee.



La Villa Medicea di Lappeggi nella lunetta di Giusto Utens (1599), Firenze, Museo di Firenze com'eraLe ville medicee sono dei complessi architettonici rurali venuti in possesso in vari modi alla famiglia Medici tra il XV ed il XVII secolo nei dintorni di Firenze e in Toscana. Oltre che luoghi di piacere e svago, le ville rappresentavano la reggia periferica sul territorio amministrato dai Medici, oltre al centro delle attività economiche agricole dell'area in cui si trovavano. Per ville medicee si intendono convenzionalmente quelle edificate dai Medici.



Le prime ville medicee sono quelle di aspetto fortificato nel Mugello, zona della quale erano originari i Medici; nei secoli successivi vennero costruite molte altre dimore sparse un po' su tutto il territorio del Granducato. Il sistema delle ville medicee costituisce un vero e proprio microcosmo attorno al quale si sono svolgevano i rituali della corte; le dimore esprimono al massimo l'alto livello di architettura rinascimentale e barocca raggiunto in Toscana, permettendo confronti sull'evoluzione degli stili, differenziandole notevolmente dalle più "semplici" case rurali toscane.



Con l'estinzione della casata medicea, tutte le proprietà passarono ai Lorena nel corso del Settecento.





Dialetto [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Dialetto toscano.



Il dialetto toscano è quello che si è discostato di meno dalla lingua latina e si è evoluto in maniera lineare ed omogenea. È alla base della lingua italiana, grazie agli scritti di Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini, che gli conferirono la dignità di "lingua letteraria" della penisola. Con l'Unità d'Italia venne adottato come lingua ufficiale, grazie anche alla prestigiosa teoria di Alessandro Manzoni relativa alla scelta della lingua per la stesura de I promessi sposi con "i panni lavati in Arno".



I locutori sono superiori ai 3 milioni, sottraendo dal numero totale degli abitanti della regione quelli della provincia di Massa-Carrara, dove si parla il dialetto carrarese, classificato tra i dialetti settentrionali. I dialetti della Versilia (fino a Camaiore e alla parte Nord del comune di Massarosa)e della Garfagnana (fino a Pescaglia e Borgo a Mozzano) erano in origine direttamente imparentati con quelli della provincia di Massa-Carrara, anche se nel corso dei secoli sono stati molto influenzati dal limitrofo dialetto lucchese



Il dialetto toscano è un insieme di dialetti minori locali che presentano alcune differenze che li contraddistinguono gli uni dagli altri. Di seguito è riportata la suddivisione in dialetti toscani settentrionali, orientali, meridionali e occidentali (in altre classificazioni i dialetti toscani occidentali vengono inclusi tra i toscani settentrionali, mentre i dialetti toscani orientali vengono trattati a parte). Tuttavia, tra i subdialetti toscani, va incluso anche il dialetto cismontano parlato nella Corsica settentrionale.



Dialetti toscani settentrionali Dialetti toscani orientali Dialetti toscani meridionali Dialetti toscani occidentali

Dialetto fiorentino

Dialetto pratese

Dialetto pistoiese

Dialetto pesciatino

Dialetto lucchese Dialetto casentinese

Dialetto altotiberino Dialetto aretino-chianaiolo

Dialetto senese

Dialetto amiatino

Dialetto grossetano Dialetto viareggino

Dialetto pisano

Dialetto livornese

Dialetto corso cismontano





Società [modifica]



Personalità di origine toscana (in ordine alfabetico) [modifica]

Agnolo Gaddi

Aldo Palazzeschi

Alessandro Benvenuti

Ambrogio Lorenzetti

Amedeo Modigliani

Amerigo Vespucci

Andrea Bocelli

Andrea del Verrocchio

Andrea della Robbia

Andrea Pisano

Angelo Poliziano

Angiolo Nardi Dei

Antonio da Filicaja

Antonio Meucci

Arnolfo di Cambio

Baccio da Filicaja

Baccio D'Agnolo

Bartolommeo Scala

Beato Angelico

Benvenuto Cellini

Bernardino da Siena

Carlo Azeglio Ciampi

Carlo Cassola

Carlo Collodi

Carlo Conti

Castruccio Castracani

Caterina de' Medici

Cecco Angiolieri

Cennino Cennini

Cinzia TH Torrini

Cimabue

Curzio Malaparte

Daniele Caluri

Dante Alighieri

David Lazzaretti

David Riondino

Dino Campana

Don Lorenzo Milani

Donatello

Duccio di Buoninsegna

Elio Toaff

Filippo Brunelleschi

Francesco Datini

Francesco Guicciardini

Francesco Nuti

Francesco Petrarca

Franco Zeffirelli

Galileo Galilei

Giacomo Puccini

Gianna Nannini

Gino Bartali

Giorgio Panariello

Giorgio Vasari

Giosuè Carducci

Giotto

Giovanni Boccaccio

Giovanni Fattori

Giovanni Gronchi

Girolamo Savonarola

Giuseppe Ungaretti

Giuliano Amato

Guido Cavalcanti

Guittone d'Arezzo

Indro Montanelli

Jovanotti

Jury Chechi

Laura Morante

Leonardo da Vinci

Leonardo Fibonacci

Leonardo Pieraccioni

Leon Battista Alberti

Lorenzo de Medici

Lorenzo Ghiberti

Lorenzo Monaco

Luca della Robbia

Luciano Bianciardi

Luciano Moggi

Luigi Boccherini

Marcello Lippi

Marco Columbro

Marco Masini

Mario Cardinali

Mario Cipollini

Mario Luzi

Mario Monicelli

Marsilio Ficino

Masaccio

Massimo Bulleri

Michelangelo

Mino Maccari

Niccolò Machiavelli

Nicola Pisano

Oriana Fallaci

Paolo Bettini

Paolo Hendel

Paolo Lorenzini

Paolo Rossi

Paolo Virzì

papa Gregorio VII

papa Leone X

papa Pio II

Pier Soderini

Piero della Francesca

Pietro Mascagni

Pontormo

Pupo

Renato Fucini

Riccardo Fogli

Roberto Benigni

Roberto Madrigali

Romano Bilenchi

Rosso Fiorentino

Sandro Botticelli

Santa Caterina da Siena

Simone Martini

Stefania Sandrelli

Telemaco Signorini

Tiziano Terzani

Ulisse Dini

Vasco Pratolini

Vincenzo da Filicaja

Vittoria Puccini







Religioni [modifica]



Santuario della Madonna di Montenero patrona della Toscana

Facciata romanica della Cattedrale di San Zeno a Pistoia

Diocesi cattoliche [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Regione ecclesiastica Toscana.



La Toscana, oltre a contare dieci province, presenta un'ulteriore suddivisione territoriale in varie diocesi, ognuna delle quali fa capo alla propria cattedrale e sede vescovile di riferimento. Nelle varie epoche storiche c'è sempre stata una distinzione netta tra le due suddivisioni, i cui confini non sono mai risultati coincidenti tra loro. Il numero di diocesi risulta maggiore rispetto a quello delle province, poiché alcune località sono state da sempre sedi vescovili, nonostante non siano divenute in seguito capoluoghi di provincia. Attualmente la Toscana comprende un'abbazia territoriale, quattro arcidiocesi e tredici diocesi, alcune delle quali sono il frutto di accorpamenti avvenuti in epoche piuttosto recenti di due o più diocesi vicine.



Ecco di seguito l'elenco di tutte le diocesi della Toscana.



Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore

Arcidiocesi di Firenze

Arcidiocesi di Lucca

Arcidiocesi di Pisa

Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino

Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro

Diocesi di Fiesole

Diocesi di Grosseto (già Vescovado di Roselle)

Diocesi di Livorno

Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli

Diocesi di Massa Marittima-Piombino (già Vescovado di Populonia)

Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza

Diocesi di Pescia

Diocesi di Pistoia

Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello (già Vescovado di Statonia)

Diocesi di Prato

Diocesi di San Miniato

Diocesi di Volterra







Sinagoghe e comunità ebraiche [modifica]

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La Sinagoga di FirenzeIn vari centri della Toscana (città e paesi) sono sempre state presenti numerose comunità ebraiche che, nella maggior parte dei casi, si stabilivano e risiedevano nelle strade limitrofe alla sinagoga.



Di seguito sono elencate le principali sinagoghe della regione dal punto di vista storico.



Sinagoga di Firenze

Sinagoga di Livorno

Sinagoga di Monte San Savino

Sinagoga di Pisa

Sinagoga di Pitigliano

Sinagoga di Siena

Sinagoga di Sorano



Cucina [modifica]

Immagine:Tagli bistecca.jpg

Il tipico taglio della Bistecca alla fiorentina

Una bottiglia di Chianti

Il Cacciucco alla livornese

Acqua cotta

Amor di Pontremoli

Anatra all'Arancia

Baccalà alla livornese

Berlingozzo

Biroldo

Cantuccini o Biscotti di Prato

Bistecca alla fiorentina

Bottarga di Muggine di Orbetello

Brigidini

Brutti ma buoni

Buglione

Cacciucco

Cenci

Cecina

Cialde di Montecatini

Ciambellino

Cibreo

Cioncia

Confetti di Pistoia

Fagioli all'Uccelletto

Fettunta

Finocchiona o Sbriciolona

Frittelle di San Giuseppe

Lampredotto

Lardo di Colonnata

Mallegato

Marroni del Monte Amiata

Migliacci

Mortadella di Prato

Pandiramerino

Panficato

Panforte

Pan pepato

Panigacci

Panzanella o Panmolle

Pappa al pomodoro o Pancotto

Pappa maritata

Pappardelle al cinghiale

Pasimata

Prosciutto di Cinta senese

Ribollita

Ricciarelli

Roventino

Schiacciata alla fiorentina

Schiacciata con l'uva

Spongata della Lunigiana

Testaroli

Tordelli alla lucchese

Tordelli alla versiliese

Tordelli massesi

Torta cò becchi

Torta cò bischeri

Torta d'erbe

Torta di riso

Tortelli maremmani

Tortelli di patate

Trippa alla fiorentina

Zuccherini di Vernio

Zuccotto

Zuppa arcidossina







Demografia [modifica]

La Toscana conta più di 3 milioni e mezzo di abitanti che rappresentano circa il 6% della popolazione italiana, con una densità di circa 155 abitanti per km² che risulta inferiore rispetto alla media nazionale.



Poco più del 10% della popolazione toscana risiede nel capoluogo regionale e circa un terzo del totale regionale nell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia che si sviluppa senza soluzioni di continuità nella corrispondente conca intermontana. Altre zone densamente popolate sono, in ordine decrescente, l'area livornese, la fascia costiera della provincia di Massa-Carrara e della Versilia, la Valdinievole e la Piana di Lucca, l'area pisana e il Valdarno inferiore ed infine la zona del Valdarno superiore tra Arezzo e Firenze.



Al contrario, l'intera area appenninica (dalla Lunigiana e Garfagnana fino al Casentino), la Maremma grossetana, le Colline Metallifere, il Monte Amiata e la zona a sud di Siena comprendente la Val d'Orcia e le Crete senesi con il Deserto di Accona risultano essere i territori con la minore densità abitativa.





Evoluzione demografica [modifica]

Dagli anni '70 in poi la Toscana ha visto una continua diminuzione dei tassi di natalità. Tuttavia, la popolazione totale regionale si è mantenuta piuttosto stabile fino alla fine degli anni '90, quando è iniziato a verificarsi un aumento piuttosto deciso. Tutto ciò è stato possibile grazie all'immigrazione da altre regioni italiane (soprattutto quelle meridionali) e da paesi stranieri (fenomeno che si è molto accentuato negli ultimi due decenni).



Tra gli stranieri residenti, a livello regionale prevalgono i cittadini dei paesi dell'Europa orientale, seguiti da quelli di vari stati del continente africano; minore è la percentuale di cittadini asiatici ed americani.



Tuttavia, nell'area fiorentina e pratese le percentuali si discostano dalla media regionale, essendo presente una foltissima comunità cinese che costituisce nella zona la maggioranza dei cittadini stranieri.





Città (popolazione in ordine decrescente) [modifica]



Il Palazzo Comunale di Siena

La Fortezza Nuova di Livorno

Il Duomo di Lucca

Palazzo Vecchio a Firenze



Stemma Comuni oltre 30.000 abitanti [3] Provincia Popolazione

(ab) Superficie

(km²)

FIRENZE Provincia di Firenze 366.488 102

PRATO Provincia di Prato 185.538 97,45

LIVORNO Provincia di Livorno 155.986 104

AREZZO Provincia di Arezzo 95.229 386,26

PISTOIA Provincia di Pistoia 92.276 236

PISA Provincia di Pisa 88.363 185

LUCCA Provincia di Lucca 85.984 185

GROSSETO Provincia di Grosseto 77.500 474,46

MASSA Provincia di Massa-Carrara 70.159 94

CARRARA Provincia di Massa-Carrara 65.560 71

VIAREGGIO Provincia di Lucca 63.276 31,88

SIENA Provincia di Siena 54.498 118

SCANDICCI Provincia di Firenze 50.003 59,59

SESTO FIORENTINO Provincia di Firenze 46.702 49

EMPOLI Provincia di Firenze 46.017 62

CAPANNORI Provincia di Lucca 42.849 156,59

CASCINA Provincia di Pisa 40.007 79,23

CAMPI BISENZIO Provincia di Firenze 37.161 28

PIOMBINO Provincia di Livorno 34.769 129

ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno 30.558 120

SAN GIULIANO TERME Provincia di Pisa 30.330 91,71

CAMAIORE Provincia di Lucca 30.013 84





Economia [modifica]

Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL procapite[4] prodotto nella Toscana dal 2000 al 2006:



2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Prodotto Interno Lordo

(Milioni di Euro) 79.513,8 84.087,4 87.294,0 90.476,1 93.771,5 95.682,8 99.114,5

PIL ai prezzi di mercato per abitante

(Euro) 22.763,1 24.052,5 24.893,5 25.549,6 26.177,1 26.511,5 27.311,8





L'economia della regione si basa prevalentemente sul settore terziario, alimentato principalmente dal turismo. Tuttavia, in Toscana vi sono numerosi distretti industriali sparsi nel territorio, che incidono profondamente sull'economia a scala locale. Anche l'agricoltura e l'allevamento, grazie ai prodotti di qualità, rivestono notevole importanza, pur creando un numero marginale di posti di lavoro rispetto agli altri settori.





Uso del suolo [modifica]



Il Deserto di Accona nei pressi di AscianoIl territorio toscano, occupato da aree urbanizzate per poco più del 4% della sua estensione, è ricoperto per quasi il 44% da boschi, che interessano prevalentemente le aree montane appenniniche e dell'Amiata , le zone collinari più elevate come le Colline Metallifere e i Monti del Chianti e le aree in prossimità della fascia costiera. Le latifoglie sono le essenze predominanti, mentre le conifere dominano lungo la fascia costiera (pinete marittime) e in alta montagna (abeti); nella Maremma grossetana e nelle aree collinari limitrofe è molto diffusa anche la quercia da sughero (Quercus suber). Le aree coltivate rappresentano circa il 39% del territorio regionale e occupano prevalentemente le pianure (seminativi), le valli interne e le zone di medio-bassa collina (vigneti e oliveti). La vegetazione arbustiva interessa quasi il 7% del territorio e si caratterizza per la macchia mediterranea bassa e per la gariga nelle aree a ridosso della fascia costiera maremmana, e per i cespugli dei rilievi interni. Pascoli e praterie naturali occupano circa il 5% del territorio, soprattutto a carattere sparso nelle aree collinare interne e in modo più definito nella Maremma grossetana, specialmente nel cuore del Parco naturale della Maremma. Lo 0,6% del territorio è caratterizzato da aree con assenza o scarsità di vegetazione (calanchi e biancane del Deserto di Accona e delle Crete senesi e zone rocciose collinari e montane), mentre lo 0,4% circa è occupato da zone umide (lagune, paludi, laghi e stagni).





Agricoltura e allevamento [modifica]

L'agricoltura e l'allevamento rivestono ancora oggi una notevole importanza, vista la qualità dei prodotti forniti. La Toscana, inoltre, è stata la prima regione in Europa ad aver approvato una legge specifica che vieta la coltivazione e la produzione di organismi geneticamente modificati e il loro consumo nelle mense pubbliche (L.R. 53 del 6 aprile 2000); di fatto il territorio regionale può definirsi OGM-free.





Agricoltura [modifica]



Vigneti presso San GimignanoNelle aree montane, l'agricoltura si contraddistingue per marginalità produttiva caratterizzata dalla raccolta di funghi, castagne e tartufi.



La collina si caratterizza essenzialmente per oliveti e vigneti.



Riguardo all'Olio Extra Vergine d'Oliva è da segnalare la presenza di una IGP regionale (Toscano) e di 5 DOP (Chianti Classico, Colli Fiorentini, Lucca, Terre di Siena e Tuscia).



Per i vini si segnala l'importanza mondiale dei vini toscani che annoverano ben 6 DOCG - Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti (con le sue 8 sottozone), Morellino di Scansano (dall'annata 2007), Vernaccia di San Gimignano e Vino Nobile di Montepulciano - e 34 DOC.



La bassa collina e anche la pianura si caratterizzano per vivaismo (provincia di Pistoia), orticoltura, colture cerealicolo-foraggere, girasoli, mais, barbabietole e zafferano (province di Siena, Grosseto e Firenze.



Famosissimo in tutto il mondo è il sigaro toscano, prodotto con foglie di tabacco di tipo kentucky coltivate nella Val di Chiana.





Allevamento e zootecnia [modifica]



Cavalli maremmani allo stato brado nella prateria maremmana

Buoi maremmani allo stato brado tra le dune del Parco naturale della MaremmaL'allevamento e la zootecnia si fondano principalmente sulle razze autoctone bovine e suine che forniscono carni molto pregiate.



Tra i bovini spiccano le razze chianina, maremmana, calvanina e garfagnina, tutte allevate allo stato brado, caratteristica che ha fatto sì che le loro carni fossero molto ricercate anche durante gli anni della crisi del settore dovuta alla BSE (patologia mai riscontrata nelle razze autoctone toscane). Tra i suini spicca su tutti la pregiatissima razza di Cinta senese allevata allo stato brado e semibrado in varie zone delle province di Siena e Firenze e nell'area delle Colline Metallifere.



Tra le razze autoctone ovine sono in fase di recupero la pomarancina e la zerasca in un periodo contrastato da sporadici casi del morbo della "blue tongue".



I cavalli autoctoni più diffusi a livello regionale sono il maremmano e il bardigiano che vengono allevati per manifestazioni turistiche e sportive (il cavallo monterufolino è in fase di recupero dopo aver rischiato l'estinzione).





Distretti industriali [modifica]

Nella regione vi sono distretti industriali che si differenziano tra loro per la tipologia di attività. Di seguito sono riportati i principali.



Arezzo: orafo

Casentino e Valtiberina: alimentare

Carrara: estrattivo (cave di marmo delle Alpi Apuane)

Colle di Val d'Elsa: misto, con prevalenza di vetro e cristallo

Grosseto: manifatturiero e alimentare

Empoli e Castelfiorentino: manifatturiero

Livorno: chimico, petrolchimico e cantieristico

Lucca e Capannori: cartario e calzaturiero

Orbetello: alimentare (itticoltura)

Piombino e Follonica: siderurgico

Pistoia e Pescia: florovivaistico

Poggibonsi: misto

Pontedera: metalmeccanico

Prato: tessile

Rosignano Marittimo: chimico

Santa Croce sull'Arno: conciario

Scarlino: chimico

Sinalunga e Valdichiana: manifatturiero

Valdarno superiore: misto







Commercio e settore terziario [modifica]



La vasca termale nella piazza di Bagno Vignoni in Val d'OrciaIl commercio e il settore terziario rappresentano per la regione una delle principali fonti dell'economia, essendo fonte di occupazione per circa 2/3 dei residenti. Oltre al modello di commercio tradizionale toscano (basato sulla piccola o media impresa spesso a conduzione familiare e su fiere e mercati locali), rivestono notevole importanza sia il turismo che i servizi (banche e assicurazioni).





Turismo [modifica]

Il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche della Toscana. Oltre il 40% del flusso si riversa verso le località balneari ed emblematico è l'esempio della Maremma grossetana che nei mesi estivi decuplica il numero dei residenti. Un'altra rilevante percentuale è data dai visitatori alle città d'arte e ai centri artistici minori, con Firenze che supera i 7 milioni di presenze all'anno. Negli ultimi anni si è molto sviluppato anche il turismo rurale che si affianca a quello termale (Chianciano Terme, Montecatini Terme, Saturnia) e a quello montano sia estivo che invernale (piste da sci all'Abetone e sul Monte Amiata).





Distribuzione del reddito per provincia [modifica]

In Toscana, la media regionale di reddito medio per abitante è tra i 25 e i 26 mila euro. Di seguito è riportato il valore aggiunto per abitante in ogni provincia.



più di 27.000 euro 25.000-27.000 euro 23.000-25.000 euro meno di 23.000 euro

Provincia di Prato Provincia di Firenze Provincia di Arezzo

Provincia di Livorno

Provincia di Pisa

Provincia di Pistoia

Provincia di Siena Provincia di Grosseto

Provincia di Lucca

Provincia di Massa Carrara





Occupazione [modifica]

A livello regionale, il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 65 anni sfiora il 63% ed è sensibilmente superiore rispetto al corrispondente dato nazionale (56%). Di seguito sono riportati i valori dei tassi di occupazione che si registrano nelle singole province.



più del 66% 64-66% 61-64% 58-61% meno del 58%

Provincia di Prato

Provincia di Siena Provincia di Arezzo

Provincia di Firenze Provincia di Pisa

Provincia di Pistoia Provincia di Grosseto

Provincia di Livorno Provincia di Lucca

Provincia di Massa-Carrara



Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, questo si aggira a livello regionale attorno al 4% ed è un valore inferiore rispetto al corrispondente dato nazionale. I valori minimi sotto il 3% si registrano nelle province di Arezzo e di Siena, mentre i valori massimi oltre il 6% si toccano nelle province di Massa-Carrara e di Livorno. In tutte le altre province il tasso di disoccupazione oscilla mediamente tra il 3,5 e il 4,5%.





Amministrazione [modifica]



Giunta regionale [modifica]

Consigliere Carica istituzionale

Claudio Martini

Federico Gelli

Eugenio Baronti

Giuseppe Bertolucci

Marco Betti

Anna Rita Bramerini

Ambrogio Brenna

Susanna Cenni

Paolo Cocchi

Riccardo Conti

Agostino Fragai

Enrico Rossi

Gianni Salvadori

Gianfranco Simoncini

Massimo Toschi

Presidente

Vicepresidente

Assessore alla ricerca, all'Università e alla casa

Assessore al bilancio e alle politiche per il mare

Assessore alla difesa del suolo e al servizio idrico

Assessore alla tutela ambientale e all'energia

Assessore alle attività produttive

Assessore all'agricoltura

Assessore alla cultura, al turismo e al commercio

Assessore al territorio e alle infrastrutture

Assessore alle riforme istituzionali e al rapporto con gli Enti locali

Assessore al diritto alla salute

Assessore alle politiche sociali e allo sport

Assessore all'istruzione, alla formazione e al lavoro

Assessore alla cooperazione internazionale







Storia amministrativa [modifica]



Palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia di GrossetoL'ex Granducato di Toscana era stato suddiviso nei "compartimenti" di Firenze, Lucca, Arezzo, Siena, Pisa, Grosseto e Livorno. Ne faceva parte anche la cosiddetta Romagna Toscana, mentre ne erano escluse la Lunigiana e l'Alta Garfagnana.



Dal censimento del 1871 la provincia di Massa-Carrara viene considerata come provincia toscana e non più emiliana. Nel 1923 vengono distaccati dalla provincia di Massa-Carrara i comuni di Bolano, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Rocchetta di Vara, Santo Stefano di Magra e Sarzana (ceduti alla provincia della Spezia in Liguria)



Nello stesso anno viene distaccato dalla provincia di Firenze il circondario di Rocca San Casciano, la cosiddetta Romagna Toscana, che passa alla provincia di Forlì in Emilia Romagna (comuni di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Tredozio e Verghereto)



Nel 1925 viene aggregato alla Toscana il comune di Capraia Isola, staccato dalla provincia di Genova.

Nel 1927 vengono distaccati e assegnati alla provincia di Perugia, in Umbria, i comuni di Monterchi e Monte Santa Maria Tiberina.

Nel 1936, in occasione della costituzione del comune di Abetone, viene assegnata alla Toscana una zona oltre il passo già parte del comune emiliano di Fiumalbo.

Nel 1939, in seguito alle proteste della popolazione, il comune di Monterchi viene restituito alla provincia di Arezzo.



Elenco dei Presidenti della Giunta regionale e della Regione [modifica]

Presidenti della Giunta regionale (1970-2000) Presidenti della Regione (dal 2000 in poi)

Lelio Lagorio (1970-1978)

Mario Leone (1978-1983)

Gianfranco Bartolini (1983-1990)

Marco Marcucci (1990-1992)

Vannino Chiti (1992-2000)

Claudio Martini (2000-2005)

Claudio Martini (2005- )







Enti locali [modifica]

Provincia Superficie

(km²) Abitanti

(ab.) Densità

(ab./km²) Comuni

(n°)

Arezzo

Firenze

Grosseto

Livorno

Lucca

Massa-Carrara

Pisa

Pistoia

Prato

Siena

3.235

3.514

4.504

1.211

1.773

1.156

2.444

965

365

3.821

333.385

965.388

220.742

330.739

379.117

200.825

394.101

277.028

238.826

260.882

103,1

274,7

49

273

213,9

173,7

160

287,1

653,9

68,3

Comuni della provincia di Arezzo (39)

Comuni della provincia di Firenze (44)

Comuni della provincia di Grosseto (28)

Comuni della provincia di Livorno (20)

Comuni della provincia di Lucca (35)

Comuni della provincia di Massa-Carrara (17)

Comuni della provincia di Pisa (39)

Comuni della provincia di Pistoia (22)

Comuni della provincia di Prato (7)

Comuni della provincia di Siena (36)



Totale

22.980

3.601.033

155

287







Parlamento degli studenti [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Parlamento regionale degli studenti (Toscana).



Il Parlamento regionale degli studenti è un organo creato nel 2001 dalla Regione Toscana in collaborazione con la IRRE Toscana e il Ministero dell'Istruzione. È formato da 60 studenti provenienti da tutte le province toscane ed ha come compito quello di garantire i diritti agli studenti avendo come interfaccia il Consiglio regionale toscano.





Trasporti, mobilità e infrastrutture [modifica]

Arrivare in Toscana è molto facile grazie agli ottimi collegamenti nazionali ed internazionali di cui gode la regione, centrati principalmente sulla città di Firenze.





Aeroporti [modifica]

In Toscana il sistema aeroportuale comprende gli scali di Firenze (Amerigo Vespucci) e di Pisa (Galileo Galilei), con collegamenti a livello nazionale, europeo ed intercontinentale.



Scali minori per voli charter, molto sfruttati dai turisti, si trovano anche a Grosseto (Corrado Baccarini), all'Isola d'Elba (Marina di Campo), nei pressi di Siena, Arezzo, Lucca e Massa. Da segnalare anche lo storico campo di volo di Pontedera, attualmente chiuso, e l'idroscalo di Orbetello, trasformato in parco. Ecco in sintesi gli scali toscani.



Aeroporto di Firenze-Peretola: voli nazionali e internazionali

Aeroporto di Pisa-San Giusto: voli nazionali, internazionali e intercontinentali, aeroporto militare

Aeroporto di Grosseto: aeroporto militare, voli charter e privati

Aeroporto di Marina di Campo (Isola d'Elba): voli charter e privati

Aeroporto di Siena-Ampugnano: voli privati

Aeroporto di Arezzo-Molin Bianco: voli privati

Aeroporto di Lucca-Tassignano: voli privati

Aeroporto di Massa-Cinquale: voli privati

Aeroporto di Pontedera: attualmente chiuso

Idroscalo di Orbetello: trasformato in parco cittadino







Autostrade e principali vie di comunicazione [modifica]



L'antica Via Clodia presso SaturniaLa Toscana è attraversata in direzione nord-sud dall'Autostrada A1 che collega Firenze ed Arezzo alle principali città italiane (Milano e Bologna verso nord, Roma e Napoli verso sud). Firenze è ben collegata con la costa toscana grazie all'Autostrada A11, che tocca anche Prato, Pistoia, Montecatini Terme e Lucca prima di terminare presso il casello di Pisa nord. Questo casello si trova anche lungo l'Autostrada A12, che collega la città di Pisa a Viareggio (da questa uscita raccordo per Lucca), Massa-Carrara, La Spezia e Genova verso nord e Livorno e Rosignano Marittimo verso sud (in attesa del futuro completamento del tratto fino a Civitavecchia per la totale realizzazione dell'autostrada Genova-Roma). L'estremità nord-occidentale della Toscana (Lunigiana) è attraversata anche dall'Autostrada A15, che collega Parma e La Spezia attraverso Pontremoli e Aulla.



Oltre alle autostrade, ritroviamo strade di grande comunicazione (S.G.C.) a carreggiate separate e a due corsie per ogni senso di marcia (strade extraurbane principali). Tra queste vi è quella che collega Firenze a Siena, quella che collega Firenze a Pisa e Livorno attraverso il Valdarno inferiore (Empoli, Pontedera) e quella che collega Rosignano Marittimo a Grosseto, denominata "Variante Aurelia" ed infine la superstrada SS 3bis/E45 che collega l'Umbria alla Romagna, attraversando la Valtiberina a Sansepolcro e Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo. Attualmente è in fase di realizzazione la strada di grande comunicazione denominata "Due Mari", che collegherà Grosseto a Siena e ad Arezzo, da dove poi proseguirà fino a Fano.



Tra gli assi viari più noti, che oggi rappresentano strade extraurbane secondarie, sono da ricordare la Via Aurelia, la Via Cassia e la Via Clodia, che vennero costruite in epoca romana; l'ultima di queste fu realizzata sulle preesistenti Vie Cave nel tratto compreso tra Pitigliano, Sorano e Sovana, nel cuore dell'Area del Tufo. Inoltre la Toscana è tagliata anche dalla Via Francigena, in parte coincidente con la Via Cassia.



Tra le strade statali, è da segnalare su tutte la Strada Statale dell'Abetone e del Brennero che ha inizio a Pisa, attraversa Lucca, il Passo dell'Abetone, l'Emilia-Romagna, la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige fino ad arrivare al confine con l'Austria presso il Passo del Brennero.



Di seguito sono rappresentate in modo schematico le principali autostrade e vie di comunicazione della regione.



Autostrada A1

Autostrada A11

Autostrada A12 (Genova-Rosignano Marittimo)

Autostrada A15

Raccordo Firenze-Siena

S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno

Variante Aurelia Grosseto-Livorno

Via Aurelia

Via Cassia

Via Clodia

Via Francigena

Strada Statale dell'Abetone e del Brennero

Strada Statale Grosseto-Siena





Sono invece in fase di realizzazione o di progettazione le seguenti arterie stradali.



Autostrada A12 (Rosignano Marittimo-Grosseto-Civitavecchia) in fase di progettazione

E78 Strada dei Due Mari Grosseto-Fano in fase di realizzazione

Raccordo Prato-Lastra a Signa tra Autostrada A11 e S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno in fase di progettazione



Ferrovie [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ferrovie toscane.



Le principali direttrici ferroviari che attraversano la Toscana sono la linea tra Milano e Roma che, seguendo quasi parallelamente l'Autostrada A1, tocca da nord a sud le città toscane di Prato, Firenze e Arezzo. Tra Firenze e Roma è già presente anche la linea direttissima ad alta velocità senza stazioni intermedie; il tratto a nord di Firenze è in fase di realizzazione e prevede la costruzione nel capoluogo toscano della stazione sotterranea Firenze Belfiore, riservata esclusivamente ai treni ad alta velocità. Un'altra direttrice principale è la ferrovia tirrenica che, seguendo parallelamente la Via Aurelia, collega Genova a Roma toccando Carrara, Massa, Viareggio, Pisa, Livorno e Grosseto. La terza linea principale della Toscana è quella che collega Firenze a Pisa via Empoli, dove un tronco secondario si dirama per Siena da dove prosegue sia per Chiusi (intersezione Firenze-Roma) che per Grosseto (intersezione con la [linea Tirrenica).



Tra i tratti secondari, molto spettacolare dal punto di vista paesaggistico è quello tra Siena e Grosseto via Monte Antico, con un tronco che passa da Buonconvento ed uno da San Giovanni d'Asso: spesso sono organizzati viaggi in "littorine" d'epoca su entrambe le diramazioni della Siena-Grosseto.



Altri tratti secondari, molto affollati da pendolari, sono la Firenze-Prato-Pistoia-Montecatini Terme-Pescia-Lucca-Viareggio, la Lucca-Pisa, la Lucca-Aulla, la ferrovia Porrettana (che collega Pistoia a Bologna) e la ferrovia che unisce Firenze al Mugello (Faentina).



Parzialmente attiva, ma molto interessante sotto il profilo paesaggistico, è la ferrovia Cecina-Saline di Volterra, un'antenna non elettrificata che diparte dalla linea Maremmana e che originariamente raggiungeva il nucleo storico di Volterra mediante un'ultimo tratto a cremagliera.



Di seguito sono riportate le varie linee ferroviarie (attive o in costruzione) della regione.



Direttissima Firenze-Bologna

Direttissima Firenze-Roma (alta velocità)

Ferrovia Firenze-Roma (linea lenta)

Linea ad alta velocità Firenze-Bologna (in costruzione)

Ferrovia Maria Antonia Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio

Ferrovia Faentina Firenze-Borgo San Lorenzo-Faenza

Ferrovia Leopolda Firenze-Pisa-Livorno

Ferrovia Tirrenica Pisa-Livorno-Roma (include parte della Maremmana)

Ferrovia Maremmana Pisa-Collesalvetti-Cecina

Ferrovia Pisa-La Spezia-Genova

Ferrovia Lucca-Pisa

Ferrovia Lucca-Aulla

Ferrovia Porrettana Pistoia-Bologna

Ferrovia Potremolese La Spezia-Aulla-Parma

Ferrovia Cecina-Saline di Volterra

Ferrovia Campiglia Marittima-Piombino Marittima

Ferrovia Siena-Monte Antico-Grosseto

Ferrovia Casentinese Arezzo-Stia







Trasporti pubblici locali [modifica]

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Tutte le principali città della Toscana si caratterizzano per un proprio sistema di trasporto locale di tipo urbano ed extraurbano.



Firenze: il trasporto pubblico locale nell'area fiorentina è gestito dall'ATAF, mentre Lazzi e Sita operano a livello extraurbano, collegando il capoluogo toscano ad altre aree della provincia e della regione. Attualmente in città sono aperti i cantieri per la costruzione delle tranvie di superficie.

Grosseto: la città, l'intera Maremma e il Monte Amiata sono serviti dalla Rama, azienda che si occupa sia di trasporto locale che di trasporto extraurbano in tutta la provincia e che collega il capoluogo a Siena, Firenze e all'Alto Lazio.

Livorno: l'azienda ATL gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo, a Cecina, a Rosignano Marittimo e all'Isola d'Elba. Dispone di una flotta complessiva di 250 autobus.

Lucca: la città, la piana e la Versilia sono servite dall'azienda CLAP sia a livello urbano che extraurbano.

Massa: il capoluogo apuano, la città di Carrara e la Lunigiana sono servite dagli auobus dell'azienda CAT sia a livello urbao sia a livello extraurbano.

Piombino: i trasporti urbani ed extraurbani sono gestiti dall'azienda ATM, che si occupa dei collegamenti nell'area centro-meridionale della provincia di Livorno e in tutta la Val di Cornia, fino alla parte meridionale della provincia di Pisa e alla parte nord-occidentale di quella di Grosseto.

Pisa: i trasporti urbani ed extraurbani sono serviti dall'azienda CPT, mentre l'azienda Lazzi si occupa del collegamento con Lucca e Viareggio.

Pistoia: in città, nei dintorni e sulla Montagna Pistoiese il trasporto pubblico locale ed extraurbano è gestito dall'azienda COPIT, con collegamenti fino alla località termale emiliana di Porretta Terme.

Prato: la società che gestisce il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano è la CAP, con collegamenti anche fuori provincia verso l'area metropolitana fiorentina e fuori regione (Castiglione dei Pepoli). In città molte zone sono servite dalla LAM ("linea ad alta mobilità"), con tempi di attesa tra una corsa e l'altra di pochissimi minuti e parcheggi scambiatori presso ogni capolinea.



Porti e navigazione [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Porti della Toscana.



La navigazione costituisce una delle fondamentali modalità di trasporto, grazie ai numerosi porti presenti in Toscana. Da Porto Santo Stefano partono i traghetti per l'Isola del Giglio e Giannutri; da Piombino sono assicurati i collegamenti con l'Isola d'Elba, la Corsica e la Sardegna, mentre da Livorno numerose rotte di navigazione collegano la Toscana alla Corsica, alla Sardegna, all'Isola di Capraia e alla Gorgona.



Di seguito sono elencati i porti della costa toscana e dell'Arcipelago Toscano.



Porti toscani sul Mar Ligure Porti dell'Arcipelago sul Mar Ligure Porti dell'Arcipelago sul Mar Tirreno Porti toscani sul Mar Tirreno

Porto di Marina di Carrara

Porto del Cinquale

Porto di Viareggio

Porto di Bocca d'Arno

Porto di Livorno

Porto Nazario Sauro

Porto di Ardenza

Porto di Antignano

Porto di Quercianella

Porto del Chioma

Porto nord di Castiglioncello

Porto sud di Castiglioncello

Porto di Cala de' Medici

Porto del Circolo Canottieri Solvay

Porto di Marina di Cecina

Porto di San Vincenzo

Porto di Baratti Porto di Gorgona

Porto di Capraia

Porto di Portoferraio

Porto di Marciana Marina

Porto di Cavo

Porto di Rio Marina Porto di Porto Azzurro

Porto di Marina di Campo

Porto di Pianosa

Porto di Montecristo

Porto di Giglio Campese

Porto di Giglio Porto

Porto di Giannutri Porto di Marina di Salivoli

Porto Antico di Piombino

Porto di Piombino

Porto di Carbonifera

Porto del Puntone di Scarlino

Porto di Punta Ala

Porto di Castiglione della Pescaia

Porto di Marina di Grosseto

Porto di Talamone

Porto di Santa Liberata

Porto del Valle di Porto Santo Stefano

Porto Vecchio di Porto Santo Stefano

Porto Vecchio di Porto Ercole

Porto di Cala Galera





Salute [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Servizio sanitario della Toscana.



La regione sta sperimentando un nuovo modello organizzativo che richiama il concetto di salute dell'OMS. Tale sperimentazione prevede la costituzione di consorzi pubblici che riuniscono le amministrazioni comunali di una zona socio-sanitaria e l'Azienda USL della zona. La Società della Salute (è questo il nome prescelto che tanto si avvicina alla "Casa della Salute", ipotesi di nuovo modello di gestione delle problematiche della salute introdotto nei programmi del Ministero della Salute del 2° governo Prodi) è attiva nelle varie zone socio-sanitarie della Toscana. Firenze e Pisa sono in fase avanzata di sperimentazione.





Sport [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Sport in Toscana.



Lo sport in Toscana riveste notevole importanza in varie discipline, sia individuali che di squadra.



Il calcio è certamente lo sport più seguito, con ben quattro squadre toscane presenti in serie A (Empoli, Fiorentina, Livorno e Siena); in serie B militano altre due squadre toscane, il Grosseto e il Pisa. Nelle serie inferiori ritroviamo l'Arezzo, Lucchese, Massese, Pistoiese e Sangiovannese (C1); Carrarese, Castelnuovo, Cuoiopelli Cappiano Romaiano, Poggibonsi, Prato, Sansovino e Viareggio in C2.



Il basket è un altro sport di squadra molto seguito, grazie alle squadre di Siena (Serie A-1), Livorno, Pistoia e Montecatini (Serie A-2).



Notevoli sono stati anche i risultati sportivi ottenuti nel baseball e nel cricket dalle rispettive squadre di Grosseto, nella pallanuoto dalla Rari Nantes Florentia, nell'hockey su pista dal Follonica, dal Prato e dal Viareggio, nel rugby dal Livorno e dal Prato, nell'hockey su prato dal Hockey Club Pistoia e Cus Pisa.



Tra gli sport individuali, il ciclismo ha lanciato nella storia moltissimi campioni toscani, a partire da Gino Bartali fino ai tempi più recenti con Mario Cipollini e Paolo Bettini; nella ginnastica hanno avuto molto risalto le imprese di Jury Chechi nella specialità degli anelli.



A Scarperia, presso l'Autodromo Internazionale del Mugello, ha sede il Gran Premio d'Italia di Motociclismo delle classi 125 cc, 250 cc e Moto Gp; lo stesso circuito è utilizzato anche dalla Ferrari per provare e collaudare le auto di Formula 1.





Galleria immagini [modifica]

La Toscana nel cassetto...



Firenze





Pisa





Grosseto





Arezzo







Siena





Livorno





Lucca





Prato







Pistoia





Carrara





Cortona





Volterra







Colle Val d'Elsa





San Gimignano





Pienza





Argentario







Isola d'Elba















Note [modifica]

^ www.francobampi.it. Confini ufficiali tra Mar Ligure e Mar Tirreno

^ www.rete.toscana.it/. Carta del rischio sismico. URL consultato il 03-11-2007.

^ demo.istat.it/. Dati ISTAT. URL consultato il 07-11-2007.

^ Dati Istat - Tavole regionali



Bibliografia [modifica]

Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità ad oggi. Vol. 4: La Toscana, a cura di G. Mori, Einaudi, 1986

Giardini di Toscana, Ethne Clarke e Raffaello Bencini, RCS Rizzoli Libri 1991

Atlante dei siti archeologici della Toscana, a cura di M. Torelli, Regione Toscana, 1992

Imago et descriptio Tusciae. La Toscana nella geocartografia dal XV al XIX secolo, a cura di L. Rombai, Regione Toscana, 1993

La Toscana degli Etruschi, Gabriele Cateni, Editoriale Il Tirreno, 1993

Toscana country (In Viaggio n. 36), AA.VV.,Editoriale Giorgio Mondadori, 2000

Toscana style (In Viaggio n. 84), AA.VV.,Editoriale Giorgio Mondadori, 2004

Tesori segreti della campagna toscana, Alessandro Naldi, Editori dell'Acero, 2004; ISBN 8886975449

Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Emanuele Repetti, Firenzelibri, 2005; ISBN 887622002X

Firenze e il Granducato di Toscana, Marcello Verga, Touring, 2005; ISBN 8836533833

Atlante GeoAmbientale della Toscana,a cura di Margherita Azzari, Geonext, 2006; ISBN 8841828323

Appennino Tosco-emiliano, Touring, 2007; ISBN 8836541127



Periodici [modifica]

NBT, Notiziario Bibliografico Toscano: periodico trimestrale di informazione bibliografica regionale, Pontedera (Pisa) : Bibliografia e Informazione, 2001-



Voci correlate [modifica]

Presidenti della Toscana

Ducato di Tuscia

Contea degli Orsini

Contea degli Ottieri

Elenco dei Signori di Toscana

Granducato di Toscana

Stato dei Presidi

Tuscia

Comuni limitrofi della Toscana

Variazioni dei comuni della Toscana

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Ultima modifica per la pagina: 20:58, 20 gen 2008. Tutti i testi sono disponibili nel rispetto dei termini della GNU Free Documentation License. Politica sulla privacy Informazioni su Wikipedia Avvertenze
anonymous
2008-01-21 14:39:39 UTC
ormai basta digitare toscana su google...certo che siete dei gran fancazzisti voi giovani d'oggi
Angelo L
2008-01-21 14:50:57 UTC
certo ekkoti il link senza spam e virus,,,,,,

è davvero ben fatta http://it.wikipedia.org/wiki/Toscana
Astaroth Arslan
2008-01-21 14:40:14 UTC
non ci si mette niente ad andare su internet e scrivere toscana cosa che potresti fare anzichè chiederlo a noi bye
anonymous
2008-01-21 14:39:55 UTC
vai su wikipedia
la_mejjjo
2008-01-21 14:39:43 UTC
http://it.wikipedia.org/wiki/Toscana
anonymous
2008-01-21 14:39:38 UTC
La Toscana è una regione dell’Italia centrale. Si affaccia a ovest sul Mar Tirreno e confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l’Emilia-Romagna, a est con le Marche e l’Umbria, a sud con il Lazio.



Appartiene alla regione un gruppo di isole del Mar Tirreno, che costituiscono l’Arcipelago toscano: la principale è l’isola d’Elba; le altre sono Capraia, Montecristo, Pianosa, Gorgona, Giglio e Giannutri.



La regione deriva il suo nome dal popolo degli etruschi, che i romani chiamavano tusci.



Toscana

Superficie 22.993 km²

Popolazione 3.516.296 abitanti

Capoluogo Firenze (352.940 abitanti; area metropolitana 778.000 abitanti)

Province Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena

Fiumi Arno, Magra, Ombrone, Serchio

Monti Monte Pisanino (1.946 m)

Corno alle Scale (1.945 m)

Monte Amiata (1.738 m)

Monte Falterona (1.654 m)





IL TERRITORIO



Più della metà del territorio toscano è occupato da colline, la cui altitudine media è compresa fra i 200 e i 500 metri. A nord si erge una fascia montuosa costituita dalle Alpi Apuane e dall’Appennino tosco-emiliano, attraversata da numerosi valichi che mettono in comunicazione la regione con l’Italia settentrionale e centrale. I valichi principali sono il Passo della Cisa (1.041 metri), il Passo dell’Abetone (1.388 metri, il più elevato di tutti gli Appennini), il Passo della Porretta (932 metri), il Passo della Futa (903 metri).



A sud, nel sistema montuoso dell’Antiappennino, si trovano il Monte Amiata (1.738 metri), le Colline Metallifere (1.060 metri) e i monti del Chianti, la cui altitudine media è di 900 metri. Nel territorio che circonda queste elevazioni si estendono i colli toscani, che digradano con dolci ondulazioni verso le valli dei fiumi.



In tutta la regione si aprono tra i monti numerose valli, molto ampie, che spesso non portano il nome del fiume che ha contribuito a formarle: la Lunigiana è attraversata dal fiume Magra, la Garfagnana dal fiume Serchio, mentre l’alta valle dell’Arno è denominata Casentino. Fanno eccezione il Valdarno e la Valle Tiberina (formata dal Tevere).



Solo una piccola parte del territorio è pianeggiante; tratti di pianura si trovano lungo il fiume Arno (Valdarno) e lungo la costa, nel tratto che porta al confine con il Lazio (la Versilia e la Maremma, un tempo paludosa ma oggi completamente bonificata). La costa è generalmente bassa e sabbiosa, interrotta da rari promontori (Piombino, Punta Ala, Monte Argentario).



FIUMI E LAGHI



La Toscana ha una grande ricchezza di corsi d’acqua; in genere sono fiumi brevi, dal regime torrentizio. L’Arno (240 chilometri), il fiume toscano per eccellenza, nasce sull’Appennino tosco-emiliano, alla sommità del Monte Falterona; la sua vallata costituisce l’area su cui gravita da sempre la regione. Il maggior fiume che sfocia a nord dell’Arno è il Serchio (111 chilometri), che nasce nell’Appennino tosco-emiliano, percorre la Garfagnana e bagna la piana di Lucca; a sud è l’Ombrone Grossetano (161 chilometri), che nasce sui monti del Chianti e sfocia nel Tirreno, a sud-ovest di Grosseto.



Gli unici laghi di un certo rilievo sono quello di Massaciùccoli, in provincia di Lucca, e il lago (o laguna) di Orbetello, in provincia di Grosseto.



IL CLIMA



Il clima della regione è in generale abbastanza mite, con inverni non particolarmente rigidi ma piovosi ed estati calde e secche. Nell’interno, il clima tende a divenire continentale, soprattutto nelle conche, dove le estati sono afose e gli inverni rigidi. Le temperature diminuiscono spostandosi dalle regioni costiere della Maremma, a sud-ovest, alla fascia montuosa appenninica, a nord-est.



Le precipitazioni tendono a concentrarsi nei mesi primaverili e autunnali; le aree più piovose si trovano sui rilievi, mentre più asciutte sono la fascia costiera e le pianure.



L’AMBIENTE



Regione di grande bellezza naturale, la Toscana non è esente dai problemi di inquinamento e di eccessiva edificazione lungo le coste che riguardano un po’ tutta l’Italia. La regione ha, tuttavia, numerose aree protette. Ricordiamo le principali: il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano; il Parco nazionale dell’Argentario; il Parco regionale della Maremma; il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi (condiviso con l’Emilia-Romagna).



FLORA E FAUNA



La vegetazione toscana è molto varia a seconda delle zone, e alterna piante tipiche dell’ambiente alpino a specie mediterranee. La zona collinare, poco dietro la fascia costiera, è coperta da un manto sempreverde di macchia mediterranea (arbusti di mirto, rosmarino, lavanda, erica, alberi di leccio, pino marittimo e domestico ). La fascia sino a 1.000 metri di quota ha la sua flora più peculiare nei boschi di castagni e querce; al di sopra, sino ai 1.700 metri, si stendono foreste di faggi e abeti.



La fauna selvatica era un tempo ricca e varia, ma è stata fortemente ridotta da un’intensa attività di caccia, praticata per secoli e ancora oggi diffusa. Le zone protette ospitano cinghiali, caprioli, cervi e, nelle aree montane più elevate, tassi, lepri e volpi. Tra le specie di uccelli, si annoverano numerosi esemplari di starna, beccaccia e tortora. Nelle zone lagunari (Orbetello), vivono molti uccelli acquatici, come il germano e l’airone.



ECONOMIA



La Toscana vive di agricoltura, industria e turismo. La zona più ricca, popolata e industrializzata è il Valdarno, a nord, mentre la parte meridionale della regione ha un’industria debole e un’agricoltura poco meccanizzata.



Agricoltura, allevamento



Nell’antichità, la Toscana era definita “il granaio dell’Etruria” e, ancora oggi, l’agricoltura conserva una posizione di rilievo nell’economia regionale. Fino a pochi anni fa era in uso il vecchio sistema della mezzadria, che si basava su un contratto fra il contadino e il proprietario terriero: quest’ultimo dava la terra, la casa colonica e gli attrezzi agricoli al contadino, in cambio di metà raccolto. Ora questo sistema è scomparso e al suo posto sono nate tante piccole proprietà agricole. Le colture principali sono i cereali, la vite (molto famosi sono i vini rossi della zona del Chianti), l’ulivo (è celebre anche l’olio toscano), gli ortaggi (carciofi, asparagi, cavolfiori e pomodori) e la frutta. Nei boschi si raccolgono funghi e castagne. Diffuso è anche l’allevamento, di bovini, ovini, suini e pollame.



Industria



L’industria si basa su numerose imprese, localizzate perlopiù nella valle dell’Arno tra Pisa e Montevarchi, tra Lucca e Firenze e in alcune zone costiere. Le aziende sono di piccole e medie dimensioni e lavorano nei settori metallurgico, meccanico, alimentare, tessile, chimico, calzaturiero, dell’abbigliamento e dei materiali da costruzione.



La Toscana vanta inoltre una buona produzione di energia elettrica, ottenuta con le centrali geotermiche che sfruttano i soffioni boraciferi di Larderello, getti di vapore acqueo spontanei. Dal sottosuolo si estraggono lignite (Valdarno), marmo bianco (Carrara), pirite, alabastro (Volterra), salgemma, ferro (isola d’Elba) e mercurio (Monte Amiata).



L’artigianato è molto sviluppato in tutta al regione. Sono particolarmente rinomate le lavorazioni della paglia, della lana, del mobile, del vetro, dei metalli preziosi, della ceramica e del cuoio.



Terziario



Di grande importanza per l’economia regionale (e in continua espansione) è il turismo. Ogni anno si registrano milioni di visitatori che si riversano nelle località balneari (Versilia, Arcipelago toscano, costa livornese e grossetana) e nelle città d’arte, grandi e piccole (Firenze, Siena, Pisa, San Gimignano, Cortona ecc.).



La regione ha anche rinomati centri termali, come Montecatini Terme, in provincia di Pistoia, e Chianciano Terme, in provincia di Siena.



POPOLAZIONE E CITTÀ



La popolazione della Toscana è distribuita in modo diseguale. Le aree più popolate sono il bacino di Firenze, il Pistoiese e la Versilia; scarsamente abitate sono invece le zone appenniniche e la Maremma.



Firenze, capoluogo della regione, è situata lungo le rive dell’Arno. È una delle più importanti città d’arte italiane.



Arezzo è situata sulla cima di un colle, tra il Valdarno e la Valdichiana. È un grosso centro commerciale e artigianale, noto soprattutto per l’oreficeria e la confezione di capi d’abbigliamento.



Grosseto, sulla riva destra del fiume Ombrone, a circa 12 chilometri dalla costa tirrenica, è il principale mercato per i prodotti agricoli coltivati nelle zone circostanti (cereali, ulivo e vite). In provincia si trovano numerosi centri di grande richiamo turistico, quali Punta Ala, Follonica, l’Argentario e il Monte Amiata.



Livorno si affaccia sul Mar Tirreno e dispone di un grande porto, intorno al quale ruota la maggior parte delle attività economiche (industrie cantieristiche, metalmeccaniche, siderurgiche e chimiche).



Lucca è posta in una fertile pianura fra il Monte Pisano e il fiume Serchio. L’economia della città è legata alla fiorente attività agricola della provincia e alle industrie alimentari, del tabacco, tessili, della carta e del legno. In provincia è molto sviluppata anche l’attività turistica, soprattutto in Versilia.



Massa sorge ai piedi delle Alpi Apuane. Accanto alla tradizionale attività della lavorazione e del commercio del marmo, la città è il mercato agricolo per i prodotti coltivati lungo la fascia costiera (cereali, ortaggi, frutta, ulivi). Insieme a Carrara, la città è capoluogo di provincia.



Carrara si trova a 6 chilometri dalla stazione turistica di Marina di Carrara, con cui forma un unico centro urbano. A Marina di Carrara ha sede il porto, attraverso cui avviene lo smistamento e il commercio dei marmi, la voce più importante dell’economia locale.



Pisa è situata nella pianura del fiume Arno, a circa 12 chilometri dalla foce sul Mar Tirreno. La sua celebre piazza, il Campo dei Miracoli, è nota in tutto il mondo: in essa sorgono il Duomo, il Battistero, il Camposanto e la Torre pendente, simbolo della città.



Pistoia si trova in pianura, tra il fiume Arno e il Monte Albano. La città è un attivo centro commerciale e industriale, e conserva numerosi edifici del passato.



Prato è situata nella pianura tra Firenze e Pistoia. È uno dei maggiori centri italiani per l’industria tessile laniera, per la quale vanta una tradizione risalente al XII secolo.



Siena sorge nel cuore di una zona collinare ed è un’altra celebre città d’arte. Siena richiama ogni anno migliaia di turisti, attratti anche dal Palio, la gara di cavalli che si svolge d’estate nella splendida Piazza del Campo.



Storia



La Toscana fu abitata, intorno al I millennio a.C., dal più antico popolo italico: gli etruschi. Il nome della regione deriva infatti da etrusci o tusci, che era il modo in cui gli antichi romani chiamavano questo popolo. In Toscana si sviluppò la loro civiltà, che poi si estese anche nelle vicine regioni del Lazio e dell’Emilia-Romagna, prima di essere assimilata a Roma tra il IV e il III secolo a.C.



Con la caduta dell’impero romano d’Occidente (476 d.C.), la Toscana fu conquistata dagli ostrogoti, dai bizantini dai longobardi (che la trasformarono in un ducato) e infine dai franchi.



Nel corso dell’XI secolo, lo sviluppo dell’età comunale portò le città di Firenze, Lucca, Siena, Pisa, Arezzo e Pistoia a diventare i principali centri del commercio e delle manifatture. Ma lo scoppio della peste nera, nel 1348, bloccò lo sviluppo della regione e determinò un periodo di lotte tra le varie città, alla fine del quale si impose la città di Firenze. Fu questo l’inizio dell’egemonia di Firenze sulle altre città toscane. Governata dalla potente famiglia dei Medici, la regione visse il suo periodo di massimo splendore in campo economico e culturale.



Nel 1434 Cosimo il Vecchio de’ Medici instaurò la signoria, mentre suo nipote, Lorenzo il Magnifico, incarnò l’ideale del principe rinascimentale. Nel Cinquecento la signoria dei Medici si trasformò in principato e si estese progressivamente a tutto il territorio toscano, dando luogo al Granducato di Toscana.



Nel 1737, quando morì l’ultimo discendente dei Medici, la regione entrò nei giochi di potere delle grandi potenze europee, e fu data alla dinastia francese dei Lorena. Durante il dominio francese, la Toscana conobbe un nuovo periodo di splendore: le istituzioni furono rinnovate grazie all’azione di sovrani illuminati, consigliati da valenti ministri, e l’economia ebbe un nuovo impulso.



Lo scoppio dei moti rivoluzionari del Risorgimento si fece sentire anche in Toscana. Con la seconda guerra d’indipendenza (1859) il granduca Leopoldo II di Asburgo-Lorena fu costretto ad abbandonare Firenze e a rifugiarsi a Vienna. La Toscana poté unirsi al Piemonte grazie a un plebiscito (11-12 marzo 1860) ed entrare quindi a far parte del Regno d’Italia.



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Youtubbber
2008-01-21 14:39:23 UTC
eccola...



http://it.wikipedia.org/wiki/Toscana#Geografia
Ubusuku
2008-01-21 14:39:13 UTC
No!!!!muahahahahahahahahahaha!!!!!!!!!!
D.
2008-01-21 14:39:25 UTC
????!! ahahah.... attaccati!!


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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